martedì 28 febbraio 2017

ALAMO! LA MISSIONE SAN ANTONIO DE VALERO, DAVY CROCKETT, JIM BOWIE E UN CANNONE! - LA STORIA DEL WEST by WILSON VIEIRA (XLIII PARTE)

di Wilson Vieira


Benvenuti alla nuova puntata della Storia del West che Wilson Vieira - fumettista e storico della Frontiera - scrive per noi in Brasile! Stavolta Wilson ci racconta di una dei più celebri eventi dell'epopea western. Ricordiamo che le immagini non  bonelliane sono state tutte scelte e posizionate nel testo dallo stesso Wilson! Buona lettura! (s.c. & f.m.)
Collano Rodeo n.3 - agosto 1967 - illustrazione di Gino D'Antonio


I monaci francescani spagnoli costruirono, nel 1724, Alamo, alla periferia di San Antonio de Bexar, che fungeva da missione fortificata chiamata "San Antonio de Valero".







Durante la guerra messicana di indipendenza (2 ottobre 1835 - 22 aprile 1836) Alamo era un posto importante e strategicamente decisivo per il texano Sam Houston (1793-1863) comandante dell'esercito e uomo politico, il cui compito era di fermare l'armata, organizzata molto bene dal presidente messicano Antonio Lópes de Santa Anna (1794-1876), fino a quando i gruppi di combattimento dei texani volontari non si fossero riuniti.





Quando il 24 gennaio 1836 Santa Anna con i suoi migliori generali, molti cannoni e 6000 soldati accerchiò Alamo, il giovane William Barett Travis (1809-1836), comandante texano della piccola guarnigione capì di non avere nessuna chance con i suoi 182 uomini, fra questi il leggendario Davy Crockett (1786-1836) e Jim Bowie (1796-1836), e un solo cannone.





Anche  il BVZM si è interessato di Jim Bowie in Martin Mystère 303 - Giugno 2009 - cover di Giancarlo Alessandrini

"Sono pronto", scriveva Travis in un'ultima lettera per tutti gli americani nel mondo, "a resistere il più a lungo possibile e a morire come un vero soldato, che non dimentica mai il suo dovere verso se stesso e verso il suo paese".
Santa Anna si limitò all'inizio a colpire la missione con proiettili esplosivi e incendiari facendo poco danno.
I tiratori scelti texani, provocarono invece ingenti danni ai loro nemici;  così Santa Anna il 6 marzo decideva un assalto.


Il segnale di tromba chiamato "deguello" e il vessillo rosso scarlatto sulla cattedrale di San Antonio de Bexar (questo segnale, che risale ai tempi della guerra Spagnola contro i Mori, significava che non si potevano fare dei prigionieri) diedero all'armata messicana un'ebbrezza sanguinaria.




Per cinque lunghe ore, dalle 4 fino alle 9 del mattino, 6000 soldati lottarono contro i 182 difensori. Tra i messicani caddero 1544 soldati e 2367 furono, più o meno gravemente, feriti; Davy Crockett fu  l'ultimo difensore di Alamo in mezzo a 16 assalitori uccisi. Solo cinque donne, qualche bambino e due schiavi lasciarono vivi Alamo.
Davanti al campo di battaglia Santa Anna esasperato diceva ai suoi generali: "Ancora una vittoria così e siamo rovinati!".

Il 21 aprile 1836 Sam Houston (1793-1863) preparava al dittatore Messicano la sua Waterloo presso San Jacinto.

Al grido di battaglia: "Pensate a Alamo!", 910 barbuti texani assalivano 1568 soldati Messicani. Quando la battaglia era ormai finita, Santa Anna era prigioniero di Houston e solo 938 Messicani si erano salvati.
Degli uomini che difendevano Alamo, 29 provenivano dal Tennessee, 17 dall'Inghilterra, 13 dalla Virginia, 11 dall'Irlanda, 9 dal Kentucky, 8 dalla Scozia, 8 dal Sud California, 7 dal Missouri, 7 dalla Giorgia, 7 da New York, 6 dalla Baviera, 6 dalla Pennsylvania, 5 dalla Prussia, 5 dal Maryland, 5 dalla Louisiana, 4 dal Nord Carolina, 4 dall'Ohio, 4 dal Mississipi, 3 dall'Arkansas, 2 dal Galles, 2 dalla Francia, 2 dall'Alabama, 2 dal New Jersey, 2 dal Massachusetts, 2 dal Connecticut, 1 dalla Danimarca, 1 dal New Hampshire e 1 dal Maine.




Fin da subito dopo la battaglia eroica di Alamo, il nome della missione fortificata, venne usato per i saloons nella città del bestiame: Abilene, Dodge City e Newton nel Kansas.

Il nome Alamo, viene dalla parola spagnola che indicava tutte le spezie che derivavano dagli alberi della famiglia del salice che erano diffusi nel sud-ovest degli USA sotto il nome popolare di "Cottonwoods". La missione San Antonio de Valero era circondata da questi alberi, molto caratteristici, che oltre a una piacevole ombra, servivano ai viandanti, che si recavano alla missione, come indicazione.
  
Dopo la battaglia di Alamo venne fabbricato tra il 1836 e il 1839 da qualche armaiolo sconosciuto in San Antonio, l'Alamo Rifle, a imitazione dei fucili Harpers Ferry e Kentucky rifles usati dai tennessiani, per i partecipanti alla annuale parata commemorativa la "Dress Parade".



Dopo la tragica vicenda la Alamo Plaza, la grande piazza in San Antonio de Bexar, venne utilizzata per anni per le trattative commerciali dei bovini "Longhorns" prima della loro marcia verso il nord.
Gli alberghi vicini alla piazza: Central Hotel, Menger Hotel e Scmitts Hotel, dal 1867 fino al 1878 servirono da sedi di borse per il commercio del bestiame del Texas, dove venivano fissate le strade delle mandrie, i prezzi e impegnate l'équipes.
Nello stesso tempo, la piazza era il centro di divertimenti della città; si potevano fare bagni caldi nel "Sulnon's Barbershop", giocare a biliardo nel "Crystal Palace" oppure nel "Jack Harri's Saloon", assistere nel pomeriggio alle corride oppure guadagnare o perdere una fortuna nel "Silver King" o "The Banner Gambling House"...


Collana Rodeo 34 - marzo 1970 -  illustrazione di Franco Bignotti

Collana Rodeo 35 - aprile 1970 -  illustrazione di Franco Bignotti



Wilson Vieira


N.B. Trovate i link alle altre puntate della Storia del West su Cronologie & Index!

sabato 25 febbraio 2017

DIME WEB INTERVISTA RICCARDO SECCHI (LE INTERVISTE XXXVIII)!

a cura di Francesco Manetti

Come forse avete qui letto, sono rimasto piacevolmente colpito dalla lettura dei Nathan Never 305 e 306 sceneggiati da Riccardo Secchi (classe 1962), e ho subito pensato di contattarlo per porgli sei delle mie ormai consuete "domande lampo", spunti di riflessione con i quali "torturo" gli intervistati nella mia veste di vice Frank Wool! Conosco Riccardo da decine di anni, da quando (a cavallo fra gli Ottanta e i Novanta) noi dello staff di "Collezionare" (il sottoscritto, con Burattini, Ceri e Monti) collaboravamo in massa a "Bhang", prestigiosa rivista-contenitore edita dalla milanese MBP di suo padre Luciano Secchi (alias Max Bunker, che viene qui ricordato). È stata questa dunque per me l'occasione non solo di ritrovare un vecchio amico, ma di incontrare per così dire professionalmente uno scrittore d'eccellenza! (f.m.)


Lo scrittore Riccardo Secchi!


DIME PRESS - Riccardo Secchi prima di Nathan Never e oltre Nathan Never

RICCARDO SECCHI - Prima di Nathan Never c’è Gabriel, la suora supereroina che vide luce nel 1994 per i disegni di Alessio Beccati. La prima miniserie la autoprodussi investendo i miei piccoli risparmi, e fu fortunata, anche solo per il fatto che mi permise di propormi professionalmente come autore. Mi fa molto piacere che l’Editoriale Cosmo abbia deciso di ristamparla in un unico volume (in edicola e fumetterie dal 16 marzo), credo sia un personaggio che ha ancora qualcosa da dire. 
Oltre a Nathan Never c’è molto altro, prima di tutto Topolino. Se Nathan Never è stato il personaggio che ha iniziato a darmi uno status come sceneggiatore, è altrettanto vero che scrivere Disney ha contribuito in modo determinante a stabilizzarlo. Oltre con l’inevitabile incontro da bambino con i personaggi Disney attraverso il settimanale Topolino e i vari cartoni, avevo letto parecchio Barks e Gottfredson da giovanotto (avevo le ristampe del Topolino d’Oro e la ristampa in bianco e nero di Barks, dell’Anafi mi pare) così quando ebbi la possibilità di proporre delle storie mi sentivo piuttosto tranquillo, per lo meno nelle basi. Non fu facile all’inizio, ricordo che ci misi un po’ a farmi accettare un soggetto. Quella disneyana è una specializzazione di scrittura particolare, che si sarebbe tentati di liquidare come semplice visto che nella percezione media è destinato a un pubblico molto giovane. Non è così, anzi. Il target nella realtà è molto allungato, e il tentativo è sempre di offrire storie stratificate, leggibili e divertenti per i lettori più piccoli, ma anche capaci di intrattenere e di avere significato per quelli più adulti.


Gabriel n. 0


Oltre c’è anche Dylan Dog, di cui la mia prima storia per la serie regolare è in imminente uscita (28 febbraio). Ho scritto anche un Old Boy e mi auguro che la mia collaborazione possa proseguire con altre storie.
Oltre Nathan Never c’è infine l’insegnamento. Da diverso tempo tengo corsi di scrittura e sceneggiatura, ho insegnato alla Scuola di Fumetto di Milano, poi alla Accademia Disney e da qualche anno tengo un corso sullo storytelling e i principi generali della narrazione per un numero ristretto di allievi (massimo 8 alla volta). Diversi di loro oggi sono professionisti della scrittura o lavorano come editor a vario livello, cosa che mi rende molto contento.


Dylan Dog n. 366, febbraio 2017: il primo della serie regolare sceneggiato da Riccardo Secchi
 

DP - Riccardo Secchi e Nathan Never

RS - Non l’ho mai nascosto, Nathan Never era l’unico personaggio Bonelli che seguivo con costanza come lettore. Ne ho sempre apprezzato la psicologia sfaccettata, complessa, contraddittoria, piuttosto insolita per una tradizione di fumetti d’avventura in cui i personaggi principali, e non solo, tendono a essere monolitici. È questo un aspetto sostanziale, che ha come conseguenza la possibilità di raccontare storie diverse, in cui il bene e il male sono sfumati, a volte indistinguibili anche per Nathan stesso. Si poteva cercare di proporre storie più realistiche, e quello del realismo, legato a un approfondimento psicologico dei personaggi, è da sempre un approccio narrativo che apprezzo, anche da semplice lettore o spettatore. 
Sono contento delle storie che ho realizzato, e ci tengo a ringraziare Antonio Serra, curatore storico della testata e colui che mi fece entrare in squadra, per avermi sempre dato piena libertà nella scrittura e per avere cercato di ricreare una situazione di lavoro adatta ad esprimersi in serenità. Lo ringrazio anche per avermi affidato storie importanti, legate alla continuity della serie, spesso relative al passato dei personaggi, cercando di valorizzare quindi le mie inclinazioni.


Nathan Never n. 81, febbraio 1998: il primo sceneggiato da Riccardo Secchi
 

DP - Riccardo Secchi e la fantascienza

RS - No, non sono un malato di fantascienza, non ho la casa piena di Urania, o gli hd pieni di film sf bizzarri e di ogni epoca. Per essere chiaro, non amo Star Wars, Star Trek, Spazio 1999… da ragazzino vedevo però UFO, la serie inglese. Ho fatto certamente i miei incontri significativi che sono quelli inevitabili forse: 2001 di Kubrick, Blade Runner, scritto da un degli sceneggiatori che preferisco, David Webb People, che tra l’altro ha sceneggiato The Unforgiven, uno dei miei film prediletti. Per la parte scritta e a sé stante soprattutto Dick e Gibson (quello dei racconti più che quello dei romanzi), ma ci metto anche Burroughs che ha influenzato i sopracitati non solo stilisticamente, Gibson soprattutto, ma anche come visione tragicamente distopica, almeno a livello psicologico/personale. Per questo ho apprezzato la serie inglese Black Mirror, che per altro contiene nel titolo ciò che trovo interessante nella fantascienza, cioè il fatto di raccontare il contemporaneo. L’ultimo film che ho apprezzato, trovandolo davvero di fantascienza in senso stretto, è stato Source Code di Duncan Jones, il figlio di David Bowie.


I racconti di Edgar Allan Paperoe (disegni di Libero Ermetti su testi di Riccardo Secchi) su Topolino 3155

Ciccio Never (disegni di Alessandro Perina su testi di Riccardo Secchi) su Topolino 3179


DP - Riccardo Secchi e le arti marziali

RS - Insomma, non sono certo un praticante rigoroso e continuo, e questo mi rende inevitabilmente un praticante modesto nei risultati, lo dico senza problemi. Continuo però la pratica, con i ritmi che la vita mi permette, anche perché ho avuto la fortuna di trovare una scuola davvero seria (a Milano, si chiama Kwoon Kung Fu) e un Maestro, Giuseppe Turturo, profondamente competente. Uno degli aspetti che mi piace, e che in buona parte ha ispirato la recente doppia storia di Nathan Never, è il concetto di insegnamento secondo la mentalità orientale. Vuoi imparare? Ti proponi al Maestro che non è detto che ti accetti e neppure che ti insegni tutto quello che sa. Ricordo che il mio Maestro ci raccontò che si ritiene che diverse tecniche si siano perse nel passaggio da un Maestro al suo successore, l’allievo prediletto, il prescelto cioè, perché il Maestro non lo riteneva capace di accoglierle. È un concetto che ne contiene tantissimi altri, legati a una visione di vita soprattutto, molto diversa dalla nostra concezione. In Occidente paghi perché il Maestro ti insegni ed è logico che tu pretenda che ti insegni quello che sa. Ma l’atteggiamento interno di chi vuole, cerca o ha bisogno di apprendere è molto diverso.

Il Nathan Never di Secchi: filosofia orientale, arti marziali, realismo e fantascienza in un mix perfetto (tavola tratta dal n. 306)
 
DP - Riccardo Secchi e il lavoro di sceneggiatore

RS - Non so che dire francamente. Ho imparato molto da molti. Da mio padre certamente, di cui da ragazzino lessi alcune sceneggiature di Alan Ford appena scritte. Mi ha sempre ricordato Barks nella pazza e selvaggia libertà creativa. Poi ho imparato, e imparo tuttora, da Antonio Serra, uno delle pochissime persone con cui ho lavorato in grado di darmi uno spunto, una prospettiva che non avevo visto. Poi lo scambio che ho tuttora con Daniele Brolli mi arricchisce e mi fa conoscere sempre cose nuove. Ho imparato tanto da Ezio Sisto, vicedirettore di Topolino, che vide in me un possibile autore Disney, quando io non lo avevo neanche pensato. E ho imparato molto dalla mia esperienza a Un Posto Al Sole. L’anno e mezzo in cui ci lavorai io l’Head Writer era Paolo Terraciano, che tra l’altro ora scrive anche per SBE, e ho imparato molto con lui non solo di scrittura televisiva ma di scrittura tout court. In genere c’è la tentazione di ironizzare sulla narrazione delle soap, ritenute banali ed elementari, invece non è così, a livello profondo i problemi di scrittura sono gli stessi della letteratura più alta ad esempio. Comunque va ricordato che per quanto mi riguarda, l’impulso a scrivere lo ebbi dopo aver letto il volume di Watchmen di Moore e Gibbons. Mi ha fatto capire in modo brusco che davvero a fumetti si poteva raccontare qualsiasi storia. Dopo una settimana incominciai a scrivere Gabriel.
Il tema è molto ampio, forse troppo per un risposta così, per ora mi limito a quanto sopra.



DP - Riccardo Secchi e il suo futuro

RS - Non ne ho la minima idea.



Il logo della soap opera italiana "Un posto al sole", grande successo RAI fin dal 1996, in vista della sua 5000a puntata!



a cura di Francesco Manetti


N.B. trovate i link agli altri colloqui con gli autori su Interviste & News!

giovedì 23 febbraio 2017

CROWDFUNDING PER MONDI PARALLELI!

Su INDIEGOGO è partita la campagna di CROWDFUNDING per sostenere la stampa e la distribuzione dell'albo MONDI PARALLELI - storie brevi di fantascienza a fumetti di Costarelli & Manetti!



Potete partecipare alla raccolta fondi secondo numerose modalità, spendendo dai quattro euro in su:

- € 4,00 (fumetto standard regular cover con ritiro in fiera - Torino o Milano - a fine aprile)

- € 4,00 (fumetto standard regular cover con spedizione a casa piego libri a pagamento)

- € 8,00 (fumetto variant cover con dedica e firma, con ritiro in fiera - Torino o Milano - a fine aprile)

- € 8,00 (fumetto variant cover con dedica e firma, con spedizione a casa piego libri a pagamento)

- € 12,00 (Supporter Pack: Comic book copertina variant con disegno di un personaggio delle storie in bianco e nero, dedica e firma spedita a casa vostra con piego di libri o da ritirare in fiera a Torino Comics il 22 e 23 aprile oppure a Milano incontrando il disegnatore ad un evento in preparazione in aprile al termine del crowdfunding. SPEDIZIONE GRATUITA)

Il robottino disegnato da Luciano Costarelli per la variant cover, diventato la mascotte del progetto Mondi Paralleli!


- € 24,00 (Fan Pack: Copertina variant con disegno di un personaggio delle storie a colori e sfondo, dedica e firma spedita a casa vostra con piego di libri o da ritirare in fiera a Torino Comics il 22 e 23 aprile oppure a Milano incontrando il disegnatore ad un evento in preparazione in aprile al termine del crowdfunding. SPEDIZIONE GRATUITA)

- € 50,00 (Mega Fan Pack: Striscia a matita originale + copertina variant con disegno di un personaggio delle storie a colori, dedica e firma spedita a casa vostra con posta raccomandata o da ritirare in fiera a Torino Comics il 22 e 23 aprile oppure a Milano incontrando il disegnatore ad un evento in preparazione in aprile al termine del crowdfunding. SPEDIZIONE GRATUITA)

- € 100,00 (Mecenate Pack: Mezza pagina inchiostrata de “La Sentenza” + 1 pagina a matita originale di “Mondi Paralleli” + copertina variant con disegno di un personaggio delle storie a colori, spedita a casa vostra con raccomandata o da ritirare in fiera a Torino Comics il 22 e 23 aprile oppure a Milano in aprile al termine del crowdfunding. SPEDIZIONE GRATUITA)



Il video di Mondi Paralleli (by Costarelli)



Ed ecco i dettagli del progetto, dalle vive parole di Luciano Costarelli:


Veniamo in pace


Ciao, siamo Francesco Manetti e Luciano Costarelli, appassionati di fantascienza. Abbiamo iniziato a fare fumetti insieme sulla fanzine Collezionare quando eravamo ragazzi, poi non ci siamo più visti per anni (sapevo che non dovevo entrare in quella cabina blu inglese). Poi, grazie a una DeLorean… no, grazie a Facebook ci siamo ritrovati e abbiamo deciso di ricominciare a fare qualcosa insieme.


Per un anno abbiamo pubblicato quasi ogni mese su DimeWeb una storia di 3 o 4 pagine autoconclusiva


A un certo punto ci siamo accorti che volevamo vedere questi fumetti su carta, così abbiamo raccolto e sistemato le 10 storie originariamente pubblicate in bassa risoluzione sul blog e creato una undicesima da 8 tavole per comporre l’albo che ci accingiamo a produrre. 



Luciano Costarelli: primo studio per la copertina versione regular



Se ti ci metti con impegno, puoi raggiungere qualsiasi risultato!


Abbiamo bisogno di te per trasformare questo progetto in un vero albo. Il nostro scopo è quello di tenere il prezzo di copertina il più basso possibile in modo che quante più persone possano comprarlo. Per questo abbiamo bisogno di una prevendita per almeno 500 euro, in modo da coprire il costo per il numero minimo di tiratura necessaria.


L’albo sarà disponibile in due versioni: la regular avrà in copertina una illustrazione a colori, la variant sarà bianca, con solo il nostro piccolo robot mascotte in basso al centro, pronta per dediche e disegni su richiesta.


Il formato è 16,5 x 24 cm, su ottima carta patinata opaca, disponibile a partite da 4€ più spese di spedizione e confezionamento (€1,50 per l’Italia)



Un eldorado di opportunità e avventure


Ci sono diverse possibilità per contribuire e più premi da ottenere: oltre alle ai disegni in B/N e a colori sulla copertina variant, per 12 mecenati e mega fan che sosterranno questo progetto con generosità, ci saranno alcune tavole, mezze pagine e strisce originali a matita e a china.


Non abbiamo inserito la possibilità di ottenere una versione digitale del fumetto, non perché non apprezziamo questa modalità, ma perché lo scopo di questo crowdfunding è propriamente stampare un albo a fumetti. 






Ma... è più grande all'interno!


L’albo è praticamente pronto, a Collezionando Lucca abbiamo presentato ad amici e esperti del settore una prestampa con la copertina variant. Il progetto tra l’altro è piaciuto anche al mitico Moreno Burattini, che ha scritto per noi una bellissima prefazione, o meglio: un vero e proprio articolo sulle storie brevi. Solo quella vale il costo dell’albo.


Gli autori sono rimasti un po’ lontani dalla scena, ma come potete vedere, si stanno riprendendo velocemente. Francesco Manetti ha tradotto migliaia di pagine di fumetti americani per l’Italia e scritto per le principali riviste di fumetti Italiane e ha sceneggiato la serie Eva e Chris.


Luciano Costarelli ha disegnato centinaia di tavole per piccole case editrici (Fenix, Forte Editore, Master), soprattutto di genere sportivo. Attualmente collabora con diverse realtà indipendenti tra cui Bugs Comics (Alieni) e Cronache di Topolinia (Lunar Lex) 






Ci porti su, signor Scott!


Puoi farti un’idea di quasi tutto l’albo in anteprima guardando i 10 episodi su DimeWeb… anche se, in bassa risoluzione, si perdono tantissimi particolari di queste tavole. Non abbiamo timore di smentita dicendo che su carta è tutta un’altra cosa. Ah, l’ultima storia per noi è la migliore e quella non si trova e non si troverà mai online. Ora spetta a te rendere questo albo reale. Ci auguriamo che vorrai sostenere questo nostro progetto, ma se così non fosse, grazie comunque per il tempo che ci hai dedicato!


(l.c.)


N.B. trovate i link alle altre novità su Interviste & News!

MONDI PARALLELI by COSTARELLI & MANETTI ATTERRA SU FACEBOOK!

Mondi Paralleli - il progetto di storie brevi di fantascienza a fumetti iniziato da Costarelli & Manetti su Dime Web nel 2015 e in via di concretizzazione su carta - ha una pagina Facebook (facebook.com/Yul1973), che potete consultare per ogni novità e curiosità riguardanti la pubblicazione e il crowdfunding appena partito!



N.B. Trovate i link alle altre novità su Interviste & News!

L'ULTIMO RANTOLO!

di Filippo Pieri

Ed ecco per voi adepti il nuovo numero (il 62) di: "Un brutto quarto d'horror con il Professor Rantolo"! Riecco finalmente uno degli albi a fumetti più longevo del web, che stavolta vede il nostro perfido vecchiaccio alle prese con una storia che lo riguarda direttamente, in qualità di "Vecchio bastardo!" Questa volta vi propone una storia diretta e disegnata dalle sapienti mani di Luca Abete, una vecchia conoscenza del perfido Professore. Ne approfittiamo per ricordarvi che il sito è stato completamente rinnovato, e vi aspetta per scaricare un po' di sano horror a fumetti!





IN QUESTO NUMERO: Le storie horror che vedono protagonisti i bambini, si sa, sono sempre le più terrificanti... specie quando tutto si gioca su un piccolo, orribile malinteso!


VECCHIO BASTARDO: Ideazione e supervisione di Fabrizio Fassio

Testi e Disegni di Luca Abete
Cover di Enrico Zanoletti
Edizione e-book e grafica: Periscopio Edizioni


N.B. Trovate i link alle altre novità su Interviste & News!

domenica 19 febbraio 2017

MONDI PARALLELI: DA DIME WEB ALLA CARTA!

di Francesco Manetti

Il 18 febbraio 2017, durante Collezionando 2017 (l'appuntamento invernale lucchese per gli appassionati più "tradizionalisti" del fumetto), il disegnatore milanese Luciano Costarelli ha presentato a un gruppo ristretto di lettori di Dime Web, di amici, di collaboratori, di esperti e così via... le prime copie di "prestampa" dell'albo Mondi Paralleli, una versione variant cover fuori commercio, in attesa della pubblicazione definitiva, con copertina a colori ispirata a... lo scoprirete!, che vedrà la luce nell'aprile del 2017, dopo una raccolta fondi su Indiegogo.

Mondi Paralleli, febbraio 2016. Albo speciale fuori commercio, prestampa con variant cover dell'albo previsto nella sua versione definitva per aprile 2017

La II di copertina dell'albo, con il sommario e l'introduzione di Costarelli


Come molti di voi sapranno Mondi Paralleli è la concretizzazione, l'approdo su carta, del progetto di riscoperta del fumetto classico fantascientifico di breve respiro che il sottoscritto ha portato avanti su queste colonne insieme a Costarelli per la parte grafica - dalla fine del 2015 alla fine del 2016. Tutto affonda le radici nel lontano 1989, quando le prime versioni delle storie La sentenza e Albert apparvero sulla fanzine fiorentina Collezionare, capostipite diretta di Dime Web. Il nome Mondi Paralleli è una doppia citazione: non è solo l'insegna di una ultraventennale fumetteria pratese (fondata nel 1995 da Burattini, Ceri e Manetti), ma pure come doveva chiamarsi una prozine mai nata che sarebbe dovuta nascere alla fine degli anni '80.

III di copertina: le schede degli autori (e i loro efficaci ritratti by Costarelli!)


Insieme agli autori Luciano Costarelli e Francesco Manetti due testimoni d'eccezione per la prestampa di Mondi Paralleli: a sinistra Marco "Markfat" Grasso di Etna Comics, che regge la sua copia personalizzata, e nel centro Saverio Ceri, uno dei fondatori di Dime Web, il sito che ha ospitato in anteprima le storie SF del progetto (foto: Grasso)


Tornando al presente, Luciano si è anche occupato del passaggio tipografico, arrivando a strappare un prodotto davvero "di lusso": uno spillato di 52 pagine (copertine comprese) formato 16,5x24 in carta patinata che verrà proposto a un prezzo davvero appetibile!
All'interno ci sono ben undici storie. Alle dieci che avete già potuto leggere su Dime Web (di tre o quattro pagine ciascuna, per un totale di 35 tavole), qui leggermente ritoccate e migliorate per la stampa, se ne aggiunge un'undicesima, realizzata appositamente ed esclusivamente per il fascicolo cartaceo, lunga otto tavole (intitolata Mondi paralleli) e pensata per dare un senso (seppur fantascientifico!) a tutti i racconti precedenti.

L'inizio della prefazione di Moreno Burattini


Sopra e sotto, vignette tratte dalla storia inedita Mondi Paralleli, l'undicesima della serie, che battezza l'albo stesso


Le 43 planche complessive di fumetto sono arricchite da una prefazione di Moreno Burattini (due pagine, sulle storie brevi nella letteratura d'anticipazione), da un'introduzione di Costarelli, da un articolo - sempre del Costarelli - sul fascino del citazionismo, dalle schede degli autori e da una serie di sketch inediti e WIP.
Un piatto ricco dunque, che siamo orgogliosi di aver cucinato per voi e che speriamo possiate gustare con piacere - come avete fatto con le storie edite in Rete, per le quali avete sempre dimostrato tangibile gradimento!


I fumetti all'interno dell'albo, con un assaggio della storia inedita (foto: Costarelli)



Francesco Manetti


N.B. Trovate i link alle altre novità su Interviste & News! I link a tutte le storie in Rete del progetto Mondi Paralleli li trovate invece su Cronologie & Index!

CONTINUA LA RINASCITA DI NATHAN NEVER: ALTRI TREDICI GRANDI ALBI

di Francesco Manetti

Avvertiamo i nostri gentili spettatori che questa NON è una recensione, bensì una breve chiacchierata davanti al fuoco crepitante di un caminetto, seduti in vestaglia su comode poltrone di pelle con un buon single malt scot whisky nella mano destra e un toscano ammezzato acceso nella sinistra. Tutto ideale, ovviamente, perché noi - politicamente corretti fin nel midollo - siamo contro il fumo, contro l'alcool e anche contro le vestaglie e i caminetti, e non vogliamo spingere nessuno a fumare, bere o bruciare in vestaglia ciocchi di legna.

Nathan Never n. 300, maggio 2016. Disegno di Giardo

Nathan Never n. 301, giugno 2016. Disegno di Giardo

Nel 2016 cadeva il venticinquennale di un personaggio bonelliano che, al suo apparire nelle edicole, aveva chiuso un decennio di grandi cambiamenti per la casa milanese. La chiave del successo editoriale di quel periodo fu lo spostamento dagli scenari quasi sempre naturali del passato americano (la polverosa Frontiera western di Tex, la foresta immaginaria alla Grimm di Zagor, la giungla amazzonica post-bellica di Mister No, etc.) al presente urbano: nel 1982 la New York contemporanea del Martin Mystère di Castelli come base di partenza per avventure in tutto il globo, nel 1986 la Londra odierna del Dylan Dog di Sclavi come quartier generale per incursioni horror nell'intero "coniglio" britannico e nel 1991, appunto, il future shock del Nathan Never di Medda Serra & Vigna, ambientato in tutto il sistema solare (e oltre). Dieci anni incredibili per Via Buonarroti, nei quali vennero partoriti veri e propri capolavori, sia per quanto riguarda i soggetti e le sceneggiature, sia per i disegni e le copertine.

Nathan Never n. 302, luglio 2016. Disegno di Giardo

Nathan Never n. 303, agosto 2016. Disegno di Giardo
Finiti gli anni Novanta - durante i quali si erano raccolti con enorme profitto qualitativo i frutti seminati nei 120 mesi precedenti e si erano accese stelle di prima grandezza, come il Napoleone di Ambrosini del 1997 - non sempre il piacere della lettura rimase tale e garantito... Poco importa. Anche nel XXI secolo abbiamo potuto godere della brillantezza di tante perle, scintillanti nell'enorme quantità di materiale pubblicato.
E qui ritorniamo al "personaggio" col quale avevamo introdotto la nostra ideale chiacchierata. Preceduti da due notevoli Eccher (nn. 298 e 299 del marzo e aprile 2016), dal maggio al novembre del 2016 i tre creatori di Nathan Never - Michele Medda, Antonio Sera e Bepi Vigna - hanno ripreso saldamente in mano le redini della loro creatura e, affiancati nel finale di questa entusiasmante corsa da un ottimo Riccardo Secchi sulla serie regolare, hanno fatto "rinascere" l'Agente Alfa. Forse esageriamo nell'usare questo termine: non che fosse morto, l'Agente Alfa, lungi da noi affermarlo, ma qualche ruga (narrativa) qua e là si intravedeva...

Nathan Never n. 304, settembre 2016. Disegno di Giardo

Nathan Never n. 305, ottobre 2016. Disegno di Giardo

Nathan Never n. 306. Disegno di Giardo

Innanzitutto la fantascienza. Un'opera di fantascienza non dovrebbe avere la fantascienza come sfondo, ma come oggetto delle sue avventure: per esempio, un giallo alla Chandler ambientato in una megalopoli del futuro, rimane un giallo alla Chandler, così come un Nabucco (come io ho potuto vedere e ascoltare), ambientato durante il conflitto fra Israeliani e Palestinesi, riamane sempre il Nabucco. Inutile sottolineare come in uno scritto di fantascienza ci possano essere legittimanente elementi gialli (il detective, l'indagine, il movente, l'arma del delitto, il colpevole svelato, etc.), ma la soluzione dell'intreccio dovrebbe essere sempre fantascientifica.
Il n. 300, Altri mondi del maggio 2016, scaturisce dalla penna di Bepi Vigna. Ne avevamo già parlato in un post precedente, dedicato alla succulenta trilogia dei numeri 298, 299 e 300 che aveva aperto le danze del quarto di secolo. Nell'albo "cifra tonda" il vulcanico sceneggiatore non era uscito nemmeno per un attimo fuori dai canoni fantascientifici, modellando dal cyberpunk un multiverso di uomini collegati alle macchine, di memorie biologiche trasformate in dati, di realtà alternative - evocando, anche graficamente in isole in bianco-e-nero, altre suggestioni bonelliane, tratte da Mister No, Zagor, Dylan Dog e Martin Mystère... il tutto innaffiato da un ottimo champagne quanto-meccanico, rivelando ancora una volta la passione dell'autore per la fisica delle particelle del XX secolo, inaugurata quasi inconsapevolmente da Einstein con la scoperta del fotone e proseguita poi dai ragazzacci geniali provenienti dalla Danimarca, Dalla Germania, dalla Francia e dall'Italia. Il thriller all'americana faceva qui correttamente da scenario con una soluzione indiscutibilmente fantastica.

Nathan Never Anno Zero n. 1, maggio 2016. Disegno di De Angelis

Nathan Never Anno Zero n. 2, giugno 2016. Disegno di De Angelis

Antonio Serra, nella sua esplosiva trilogia che si è dipanata sui numeri 301, da giugno ad agosto del 2016 (Il giorno del giudizio, I signori dell'eternità e Vite sconosciute), coadiuvato da Sergio Giardo (un principe disegnatore che, come pochi, riesce a sviluppare un suo stile particolare, avendo sempre ben presente la lezione dei grandi maestri del passato), annuncia in una toccante lettera redazionale che non scriverà mai più sceneggiature di Nathan Never (speriamo che smentisca se stesso) e, riaggomitolando come un'Arianna mutante dalle mille braccia i mille fili narrativi da lui tirati qua e là in mille albi in decine di anni, chiude con il botto la vicenda del super-androide megalomane e assassino Omega. Tutto qui? No! Perché Serra ne chiude ben due, di vicende, mescolando addirittura due universi e riuscendo nel contempo a rimanere coerente con tutto quanto scritto sull'argomento nel passato. La fantascienza esplode davanti ai nostri occhi ai massimi livelli: automi sterminatori, zombi robotizzati, stelle innescate e fatte scoppiare, realtà parallele, superuomini, esseri divini d'ispirazione kirbyana o gaimaniana, fisica quantistica, distruzioni planetarie, doppia apocalisse galattica. Da restare a bocca aperta!
Con il n. 304 (Dove muoiono le stelle, settembre 2016), un "tutto a colori" disegnato superbamente da Germano Bonazzi, l'altro padre del "musone" Michele Medda, riporta Nathan con i piedi per terra. E, vero, è un giallo! Il discorso fatto prima sulla fantascienza che dev'essere centrale in una storia di fantascienza va dunque riavvolto e cancellato? No, perché nell'hard boiled di Medda l'elemento fantascientifico è preponderante: i mutanti, la città stratificata a livelli, il mostro dal sapore alieno, il robot, la finzione digitale che sostituisce la realtà, etc... sono tutti spunti che filano l'ordito fantascientifico senza il quali la trama gialla da sola non contribuirebbe a formare il tessuto narrativo.

Nathan Never Anno Zero n. 3, luglio 2016. Disegno di De Angelis

Nathan Never Anno Zero n. 4, agosto 2016. Disegno di De Angelis

Il legame con la fantascienza, nell'ottima doppia storia scritta da Riccardo Secchi per i numeri 305 e 306 (Il viandante dell'ottobre 2016, con disegni di Calcaterra, e Abisso di dolore del novembre 2016, realizzato graficamente dall'instancabile Giardo), è più sottile ma inequivocabile. Non scordiamoci infatti i debiti di Nathan Never nei confronti della fantascienza letteraria e cinematografica degli anni Ottanta, dove gli asiatici (soprattutto i giapponesi) avevano preso economicamente in pugno le sorti economiche del pianeta. Ecco dunque le arti marziali, cardine della storia, che da tanti anni si fanno ben apprezzare in un testo fantascientifico. Aldilà di questo aspetto il doppio episodio del Secchi è in primo luogo una riflessione sull'eroe e sul personaggio: il tema quasi sparisce, sparisce il genere letterario, sparisce la fantascienza, sparisce il giallo, sparisce l'avventura e l'autore - quasi come il maestro di jeet kune doo concentrato anima, cervello e corpo su un'unica letale mossa - si concentra unicamente sull'uomo.


Nathan Never Anno Zero n. 5, settembre 2016. Disegno di De Angelis

Nathan Never Anno Zero n. 6, ottobre 2016. Disegno di De Angelis


Parallelamente alla collana mensile, sempre nell'ottica delle celebrazioni del venticinquennale, usciva una pregevole miniserie in sei albi, Nathan Never Anno Zero, scritta da Bepi Vigna e illustrata da Roberto De Angelis (da giugno a novembre 2016, con gli episodi Giorni oscuri, L'inizio della notte, La vera fine di Ned Mace, Agenti Alfa, Crisi internazionale e L'ultima verità). Si tratta dell'idea pazzesca, per certi versi ricollegabile ai grandi capolavori americani del fumetto DC degli anni Ottanta, di ricreare dal nulla le origini del protagonista, spostando l'angolazione della "telecamera" in modo da rivelare particolari inediti, oscuri e tragici taciuti nella serie o narrati soltanto fra le righe. Sparigliando tutti e tutto e ribaltando la scacchiera proprio un attimo prima dello scacco matto, Vigna rivela sul finale che la realtà narrata nella miniserie non è quella degli albi di Nathan Never: quella della miniserie è la VERA realtà, mentre quella che noi leggiamo tutti i mesi sugli albi è la sua interpretazione artistica, fumettistica - tanto che i Tre Sardi compaiono in Anno Zero come creatori di una collana ispirata alla VERE avventure dell'Agente Alfa!

Non possiamo dunque che dire chapeau! e sperare che questo degli ultimi mesi sia per Nathan Never un trend.


Francesco Manetti


N.B. Pur ribadendo che questa NON è una recensione, vi ricordiamo che i link alle VERE recensioni bonelliane li trovate tutti sul Giorno del Giudizio!