martedì 31 maggio 2016

COSTARELLI & MANETTI ALL'ITALIAN INDIE COMICS AWARD... CON TANTO DI INTERVISTA!

Il progetto che il sottoscritto sta portando avanti dal 2015 con Luciano Costarelli, alla riscoperta del fumetto fantascientifico classico, ha fatto un ulteriore passo in avanti. In un post precedente era stato lo stesso Luciano a informarvi dei particolari e del nome del progetto stesso - MONDI PARALLELI - e del fatto che prossimamente le storie verranno raccolte in albo cartaceo, con sostanziosi inediti! Le nostre avventure stanno adesso partecipando al concorso per produzioni indipendenti ITALIAN INDIE COMICS AWARD: a tal proposito potete leggere l'INTERVISTA che ci è stata fatta dai redattori di ANIMECLICK, una delle realtà sul web che organizza l'IICA. La prossima SF Story by Costarelli & Manetti vedrà la luce entro fine giugno 2016! (f.m.)


Così inizia l'intervista su Animeclick.it

Da Animeclick.it

(f.m.)

N.B. I link alle storie SF di Costarelli & Manetti li trovate su Cronologie & Index! I link alle altre novità li trovate invece su Interviste & News!

domenica 29 maggio 2016

IL TITOLO VENUTO DALL’IMPOSSIBILE (XIX PARTE) - CASSIDY, BRAD BARRON & DEMIAN!

di Massimo Capalbo
 
Se la pausa fra la XVII e la XVIII parte era stata più lunga del solito, stavolta ritorniamo dopo pochi giorni alle risate dei "Titoli venuti dall'Impossibile!" Giunti al XIX appuntamento Max Capalbo continua la presentazione della II parte del terzetto di serie bonelliane prese di mira... ma da questo punto di vista la puntata attuale è anomala, perché non rivedremo più nessuna delle tre collane di cui si occupa! Stiamo infatti parlando delle maxi-serie concluse di Cassidy (rimanevano fuori solo sei numeri, dal 13 al 18, l'ultimo in assoluto), di Brad Barron (anche qui restavano da affrontare solo sei numeri del mensile, dal 13 al 18, più i sei speciali) e di Demian (sei numeri, sempre dal 13 al 18, della serie regolare e i quattro speciali); presentiamo dunque qui solo 28 albi al posto degli usuali 36. Ribadiamo - in questi tempi ammorbati di "correttezza politica", malattia che paradossalmente diventa sempre virulenta dopo ogni attentato terroristico - che alcuni "titoli impossibili" dagli accenti "osé" - oppure riferiti a minoranze varie, gruppi etnici, regionalismi, generi e gusti (o tendenze o scelte o inclinazioni...) sessuali, malattie, disabilità, deformità, militanze politiche, tifo sportivo, persone famose, etc., vanno letti così come sono stati scritti: unicamente con spirito goliardico/satirico e senza alcun intento offensivo! Lo stesso vale per la scelta - talvolta buffa e "dissacrante" - delle foto dei personaggi reali... OK? Ricordiamo infine che il numero fra parentesi si riferisce all'albo preso a bersaglio e che, ove non sia specificato, si tratta del mensile. (s.c. & f.m.)
 


CASSIDY


 
Raymond racconta ai suoi amici quando, nelle giungle del Vietnam, affrontò una vietcong ninfomane:
Una guerriera depravata (13)

Raymond e compagni finiscono nel mirino di una star hollywoodiana tornata dalla morte:
Sulla linea di Tyrone Power (14)

A Las Vegas, Raymond ha un flirt con una famosa cantante italiana, la quale – giocando ironicamente sul proprio nome - si fa chiamare:
Diva Zanicchi (15)

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Prima di affrontare il senatore Howlag, Raymond si fa una scorta di latticini presso:
Il ricottaro (16) 

Howlag muove tutte le sue pedine contro l'odiato Cassidy, il quale però non ha alcuna paura, perché ormai è:
Pronto a mori' ammazzato (17) 

Sapendo che il suo tempo sta per scadere, Raymond s'improfuma come una bagascia messicana, in modo che il suo cadaveri non puzzi:
Nessun fetore (18)

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BRAD BARRON



Per sfuggire ai Morb, Brad affronta, a bordo della sua auto, una strada pericolosissima:
 L'incubo dei tornanti (13)

Brad si rifugia a Springwood, una cittadina tranquilla. I suoi abitanti, però, si accorgono presto che il Nostro è un autentico ebete:
Lo straniero è un idiota vero (14)

Cacciato a pedate da Springwood, Brad trova ospitalità in un centro sociale:
Nel cuore dei punkabbestia (15)

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Trascorse alcune settimane, Brad riprende la sua fuga e, in un locale notturno, rimorchia una ragazza, che porta poi nella stanza di un motel. Mentre si preparano a fare l'amore, lei gli fa notare che non l'ha messo bene:
Condom alla rovescia (16)

Il mattino seguente la ragazza se ne va e Brad trascorre ventiquattr'ore di fila davanti alla tv, a vedere i film di Selen, Moana Pozzi, Michelle Ferrari e Jessica Rizzo:
Il giorno dei porno (17) 

Brad è un fan sfegatato della tv italiana degli anni '80 e '90, in particolare del Bagaglino:
 Pingitore è vintage (18) 

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Accortosi di un'incipiente calvizie, Brad corre subito ai ripari:
La ricrescita (Speciale 1)

Ripresa nuovamente la sua fuga, Brad giunge in un villaggio nei pressi del confine tra Stati Uniti e Messico. Qui s'invaghisce di una giovane messicana dal bellissimo fondoschiena:
 Terga di frontiera (Speciale 2)

 Pur di sconfiggere gli implacabili Morb, Brad e la sua nuova ragazza vanno a chiedere aiuto a Satana in persona. Questi, però, prima li fa pestare dai demoni e poi li fa cacciare a calci nel sedere:
Cornuti e mazziati dall'inferno (Speciale 3) 

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Per curare le loro brutte ferite, Brad e la sua compagna si recano dal medico personale di un famoso supereroe della Marvel:
Il visita-Thor (Speciale 4) 

Il suddetto medico mette in contatto Brad con un gruppo di supereroi, i quali, tra una missione e l'altra, spiano le coppiette:
I Guardoni Supremi (Speciale 5)

Dopo aver spiato anche lui le coppiette con i sopracitati supereroi, Brad – tutto arrapato – convince la sua ragazza a fare l'amore, ma fa una sgradevole scoperta:
Terrore dal ciclo (Speciale 6)

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DEMIAN



Il papà di Demian ricorda con nostalgia il suo amico e noto playboy Gigi Rizzi, soprattutto quella volta in cui entrambi si contesero ferocemente le grazie di Brigitte Bardot:
Sulle strade di Parigi, litigai con Gigi (13)

Demian, a sua volta, racconta al padre tutte le sue avventure erotiche:
Orgasmi del passato (14)

Demian si scontra con il suo più acerrimo avversario, il quale non tocca una donna da anni:
L'Allupato (15) 

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Demian e Gaston alle prese con una feroce banda di anfibi:
Girini di guerra (16) 

Alì, un giovane dei Quartieri Nord di Marsiglia, presenta all'amico Demian le sue cugine. Al Nostro, però, esse non piacciono manco un po', perché le trova:
Sciatte e sballate (17) 

Demian regola i conti con Julien D'Arcy, colpevole, tra le altre cose, di aver sterminato un intero convento benedettino:
L'ultima ora et labora (18)

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In una remota valle della Corsica, Demian e Gaston vengono in contatto con una ricchissima tribù di australopitechi:
Ominidi d'oro (Speciale 1)

Insoddisfatta dei detersivi moderni, Marie decide di utilizzare i metodi tradizionali per lavare i vestiti di Demian:
Ritorno al sapone di Marsiglia (Speciale 2)
 
Demian e Gaston mettono in piedi un allevamento di maiali nelle campagne della Provenza. Dopo pochi giorni, però, i suini protestano perché nel porcile manca una cosa essenziale:
Senza truogolo (Speciale 3)

Demian affronta lo stupidissimo quanto feroce fratello di Julien D'Arcy, che è deciso a vendicare quest'ultimo:
Ebete di sangue (Speciale 4) 

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E adesso, in ordine di apparizione, la consueta carrellata dei personaggi - reali o immaginari (se estranei agli albi o alle collane in questione) - e dei marchi di fabbrica (et similia) citati nei titoli dopo che sono stati virati in parodia:
Tyrone Edmund Power Jr., Iva Zanicchi, Luce Caponegro in arte "Selen", Anna Moana Rosa Pozzi, Cristina Ricci in arte "Michelle Ferrari", Eugenia Valentini in arte "Jessica Rizzo", Pier Francesco Pingitore detto "Ninni", il Bagaglino (varietà fondato da Pingitore e Castellacci), Satana, Thor (Marvel), Gigi Rizzi e Brigitte Anne Marie Bardot, detta anche "B.B."







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Ringraziamo infine gli autori delle copertine sopra rappresentate:
Fabio Celoni e Alessandro Poli
 

Massimo Capalbo 



N.B. Trovate i link alle altre puntate del Titolo Impossibile su Cronologie & Index!

sabato 28 maggio 2016

POVERI MA BELLI... PARDON, LIBERI!

a cura di Francesco Manetti

Nel giugno 1998 uscì per i tipi di Stampa Alternativa, in uno dei geniali "Millelire" ideati da Baraghini - agili libretti a prezzo risicato che furono in quegli anni un grande successo editoriale - il fondamentale titolo Poveri ma liberi - Catalogo delle fanzine italiane (1977 - 1997) di Gianluca Umiliacchi e Michele Mordente. Dobbiamo confessare che all'epoca ci eravamo persi quel preziosissimo indirizzario - eppure eravamo immersi nelle fanzine fino al collo! Nel 1998 eravamo noi ex del Club del Collezionista e di Collezionare impegnati con Dime Press (Glamour), If (Epierre), due fumetterie (una a Prato e un'altra a Signa), più tutte le altre collaborazioni personali (in special modo con Bonelli e con Comic Art). Compulsavamo milioni di pubblicazioni, eppure quel volumetto ci sfuggì...




Oggi - con la simpatica complicità e amicizia di Michele Mordente che ci ha inviato una delle poche copie superstiti - ripariamo la falla con questa recensione 20 anni (o quasi) dopo! E in contemporanea Etna Comics (curata da Marco Grasso e da altri) allestisce una mostra sulla fanzine italiane - dunque un aggancio con l'attualità c'è, eccome!
La pubblicazione - che parte dal 1977 perché, come si legge nell'introduzione di Mordente, in quell'anno uscirono le prime punkzine - elenca centinaia di riviste autoprodotte dividendole regione per regione e ordinandole per alfabeto all'interno di ogni regione geografica. Non ci sono solo le fanzine di fumetti, naturalmente, ma troviamo anche quelle di fantascienza, di musica, di letteratura, etc. Per ogni fanzine si forniscono più dati possibili: indirizzo, telefono, referenti e - allora agli albori - indirizzo email. Si scoprono cose che non conoscevamo o che non ci ricordavamo più: le fanzine di Daniele "Tarlo" Tarlazzi (Bah! e Il bidone), quella di Marco Verni (Trafalgar), quella di Marco Corona (Cadavres Exquis), quella di Stefano Nocilli (Lo sforzo)... Per quanto riguarda Collezionare ed Exploit Comics, giustamente, c'è il simbolino della X cerchiata che significa "cessata pubblicazione" (come abbiamo accennato in quegli anni Collezionare era già stata sostituita da Dime Press ed Exploit Comics aveva passato il testimone a If).
Che nostaglia ricordare il nostro vecchio indirizzo campigiano con la Casella Postale 87 (in realtà il secondo, dopo quello di Via Torricella)!



Non deve stupire più di tanto che nell'elenco non ci sia Dime Press, nata nel 1992... Impossibile che gli autori non ne fossero a conoscenza. La spiegazione più probabile è che DP non fosse percepita come una genuina fanzine, nel senso di pubblicazione periodica autoprodotta, ma come una rivista vera e propria avente alle spalle una vera e propria casa editrice (infatti, sempre in ambito toscano, non ci sono nemmeno Diva e Glamour). Va infine detto, come ulteriore spiegazione del non inserimento di DP nella lista, che qualcuno credeva addirittura che il Magazzino Bonelliano fosse un house organ ufficiale della SBE - mentre invece, pur essendo buonissimi i rapporti e forti gli agganci con Via Buonarroti, e nonostante la rivista fosse apprezzata e seguitissima da redattori e artisti, Bonelli non c'entrava nulla in quel nostro progetto. Comunque Dime Press c'è nel Catalogo AFA di Umiliacchi (aggiornato al 1995) scaricabile online in PDF dall'ottimo sito Fanzine italiane. Più sotto, nei commenti, uno dei due autori del libretto - Gianluca Umiliacchi - mette su nero su bianco alcune interessantissime precisazioni!

Nota: abbiamo elencato più sotto quelle che nel Millelire riportano il simbolino del balloon, anche se magari non tutte sono di critica fumettistica ma di fumetti realizzati da esordienti; inoltre le riportiamo così come vi appaiono, a partire dal Nord Italia, senza ulteriori controlli, correzioni e/o approfondimenti (per es., secondo noi Stocastika di Davide Castellazzi o Il bidone di Tarlo dovrebbero essere sui e/o a fumetti; alcune abbiamo dovuto per forza inserirle, come Yorick e Mefisto; le immagini di corredo sono del tutto casuali; in rosso segnaliamo a memoria quelle a noi più note e più care, quelle con cui eravamo in contatto, quelle con cui collaboravamo, quelle che hanno fatto la storia...



Le fanzine fumettistiche citate da Poveri ma liberi sono dunque le seguenti:

REPUBBLICA DI CHINA, Pravisdomini (PN) - URLO DAL TOMBINO, Pordenone - GLI ALBI DELLO PSICONAUTA, Cornedo (VI) - BALLON, Malomocco (VE) - BIANCO & NERO, Treviso -BZZ COMIX, Vicenza - IL CIRPORIZIO, Mogliano Veneto (TV) - DELIRIO, Cornedo (VI) - K@Z PSEUDOFANZA (prov. VI) - KENTARO, piove di Sacco (PD) - KIOSKO, Marghera (VE) - "LE'", Treviso - LETTERA VENETA, Treviso - LA MAPPANZA, Mogliano Veneto (TV) - POPULAR PRESS, Belluno - RAN, Mogliano Veneto (TV) - TAMARINDO, Verona - TUONI & FULMINI, Cavarzere (VE) - I VIAGGI DELLO PSICONAUTA, Cornedo (VI) - ASYLUM, S. Donato Milanese (MI) - BLACK IS BLACK, Monza (MI) - BOLLE, Cremona - IL CASTELLO DI TORBAK, Milano - COMICMANIA, Pavia - COMIX, Milano - CRONACOMICS, Milano - DARKNESS ATTACK, Verano Brianza - DEADLINE, Somma Lombardo (VA) - DOJINSHI, Milano - FAGORGO, Milano - THE FANTASTIC WORLD OF COMIX, Milano - FANZINE QUATERLY, Milano - GRAFFITI, Milano - HARD TIMES, Milano - INFORMAVITT, Lesmo (MI) - INK, Monza - LIBERARIA, Cremona - LIBRERIA DELL'IMMAGINE / WOW, Milano - LODOSS MAGAZINE, Novara - MACCHIA, Busto Arsizio (VA) - MADE IN JAPAN, Busto Arsizio (VA) - MAGAZZINO, Bergamo - NUVOLE, Costa Volpino (BG) - L'ORCO, Milano - PUNF, Milano - PUNISHER FRIENDS CLUB, Milano - QUANTVM, Voghera (PV) - SCHIZZO, Cremona -  SOGNI & FUMETTI, Milano - SPEED DEMON, Milano - WOW, Milano -YAMAMOTO, Lissone (MI) - YAMATO, Milano - YAMETE, Milano - (segue)




LA ZONA MORTA, Coccaglio (BS) - ANIMATION, Novara - BEYOND, Torino - BOLLE DI CARTONE, Briga Novarese (NO) - CADAVRES EXQUIS, Pianfe (CN) - CARCAVIEIJO, Dronero (CN) - IL CIRCOLE DEI SOGNI, Torino - CRONACA DI TOPOLINIA, Rivoli (TO) - EGLI, Tortona (AL) - GANESH, Torino - GEKMAN, Torino - MALTESE NARRAZIONI, Canelli (AT) - IL MANICHINO, Nichelino (TO) - 7° INCHIOSTRO, Settimo Torinese (TO) - SUSHI, Trana (TO) - VIETATO, Pinerolo (TO) - WANTED COMICS, Nizza Monferrato (AT) - WOLWERNIGHT, Bracchio di Mergozzo (VB) - ABCB, Savona - LA BANCARELLA, Genova - COMICLAND COMIX, La Spezia - COMICS CLIPPING, Rapallo (GE) - L'ECO DELLA PALUDE, Genova - EUROPEAN CARTOONIST, Genova - IF, Genova - MAGIC FUZZ, Spotorno (SV) - UKIYO, Genova - ARENA, Reggio Emilia - ASTRAVAGANTE, Bologna - BAH!, Ravenna - BIANCO & ROSSO, Ravenna - IL CALENDARIO, Cesena - CASABLANCA, Modena - CRONACHE MASSESI, Massa Fiscaglia (FE) - DIES IRAE, Voltana (RA) - FALZINE, Savio (RA) - IL FUMETTO ANAF, Reggio Emilia - FUMETTO ANAFI, Reggio Emilia - FUMO DI CHINA, Bologna - LA GAZZETTA DI CLERVILLE, Sassuolo (MO) - GLAMAZONIA, Castelmaggiore (BO) - GULP!, Carpi (MO) - MACABRR...INA, Bologna - MANCOLISTA, Bologna - MANGAZINE, Bologna - MARVEL SERIES NOTIZIARIO, Bologna - MARVEL STORY, Sassuolo (MO) - MATITE MATTE, Imola (BO) - NUVOLA BIANCA, Argenta (FE) - OZONE, Imola (BO) - IL PERBENISTA, Cesena - PHUMETTOTECA, Savio (RA) - PLAY MANGA, Cervia (RA) - SHUMI MANGA, Pinarella (RA) - SIDE 7, Imola (BO) - IL SOFFIONE BORA(LU)CIFERO, Reggio Emilia - SOTTOTRACCIA, Ravenna - SUPERSONICO, Faenza (RA) - TRAFALGAR, Forlì .- VACA FUJETON, Riccione (RN) -VISIONI, Reggio Emilia - YORICK, Reggio Emilia - BOOMERANG, Montecalvoli (PI) - BUBIZINE, Pisa - BURP, Firenze - COLLEZIONARE, Campi Bisenzio (FI) - (segue)



CRASH, Rignano sull'Arno (FI) - DISNEY INDEX, Firenze - 2ND OUT, Ponte a Egola (FI) - EXPLOIT COMICS, Firenze - FANG, Firenze - IL FULMICOTONE, Lucca - FUMETTANDO, Pisa - FUMO DI CANNA(BIS), Pisa - FUNNIES, Firenze - HIDROGENO, Prato -HOT-DOG, Livorno - HUMANA NERVOSA, Casciana Alta (LU), KABUTO, Fano (PS) - JUNGLA!, Firenze - MADE IN USA, Pisa - MASS COMICS MEDIA, Siena - MILLENIUM, S. Giovanni alla Vena (PI) - NOCTURNIA, Lido di Camaiore (LU) - NOCTURNIA FENIX, Lido di Camaiore (LU) - NON CALPESTATE LE MARGHERITE, Massa Pisana (LU) - NOSTALGIA COMICS, Firenze - NOTIZIARIO GAF, Firenze - ORANGE ROAD MAGAZINE, Piombino (LI) - OSUDO, Firenze - SIMBAD, Lucca - STRIP TEASE, Firenze - TILT, Firenze - AUTOBAHN, Pesaro - MANGA, Macerata Feltria (PS) - FLIT, Perugia - TRATTO, Perugia - AFFINITÀ, Rieti - BADA!, Roma - BIANCO & NERO, Roma - BUONA LA PRIMA, Roma - CACCAPISCIA, Roma - CATOLIC GIRLS, Roma - CIRCUS COMICS, Villalba di Guidogna (RM) - COMICS CULT, Roma - DARKWOOD MONITOR, Roma - EXPERIMENT, Roma - FATECE LARGO, Roma - FLAG, Roma - GULLIVER, Roma - KAMIKAZE, Roma - KATZYVARI, Campoverde Aprilia (LT) - KRYPTONITE, Roma - JACOVITTI MAGAZINE, Roma - JOINT, Latina - LAI, Roma - LOBOTOMIA, Roma - MANGA IN ITALIA, Roma - MARCHIO GIALLO MAGAZINE, Roma - MEFISTO, Roma - MONDO CAPELLONE, Acilia (RM) - LO SFORZO, Roma - SMETTILA, Latina - SVINT COMICS, Ostia (RM) - SYNAPSI, Suio (LT) - TAKO SAN, Roma - L'URLO, Roma - WONDER, Roma - CITY LIGHTS, Montesilvano (PE) - IPERBOREA, Canosa Sannita (CH) - ANIMANIA, Salerno - STEFANO TAMBURINI ANTOLOGIA, Agropoli (SA) - IL BOLLETTINO, Somma Vesuviana (NA) - CAFÈ, Napoli - ELEKTRA MAGAZINE, Marano di Napoli (NA) - EWE'EE!, Napoli - FLEX, Marano di Napoli (NA) - (segue)



LA FUMETTOTECA DEI RADDRIZZATORI, Napoli - LINEACHIARA, Napoli - RADAR, Napoli - LO SCARABOCCHIO, Frattamaggiore (NA) - STRIP, Napoli - TRUMOON, Salerno - COMICS & ROLL, Taranto - EPIC!, Trani (BA) - F.AN., Trani (BA) - FUMETTIKA MAGAZINE, Manfredonia (FG) - IL FUMETTO, Bari - ORA ZERO, Palo del Colle (BA) - AMAZING COMICS, Paola (CS) - BIG, Catanzaro - JAM, Polistena (RC) - PSYCHOTIC REACTION, Castrolibero (CS) - LA STRISCIA, Reggio Calabria - THE YELLOW KID, Reggio Calabria - ALKADIA, Palermo - ANTIGELO, Tremestieri Etneo (CT) - ATTILAN, Palermo - BLADE RUNNER, Sant'Agata li Battiati (CT) - CACTUS, Siracusa - CASBA, Palermo - CBS NEWS, Palermo - COCA COMIX, Messina - COMIC BOOK, Messina - FUMETTOMANIA, Barcellona (ME)  - LOPLOP, Piano Tavola (CT) - MANY COMICS, Palermo - NOTIZIARIO, Riposto (CT) - PIOGGIA ACIDA (Messina) - TECNO BODY WAY, Tremestieri (CT) - XNODO KOMMIX, Catania - ZAP, Acicastello (CT) - ABITSEDEA, Cagliari - CHANCE, Cagliari - LITTLE NEMO, Cagliari - SED, Sassari - SED MILLELIRE, Sassari - (FINE - non abbiamo inserito le floppyzine)

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Si prega di segnalarci quali di queste fanzine sono ANCORA IN VITA (Fumo di China, Notiziario GAF e Cronaca di Topolinia lo sappiamo!)

a cura di Francesco Manetti

N.B. Trovate i link alle altre incursioni non bonelliane su Cronologie & Index!

venerdì 27 maggio 2016

I MEZZI DI TRASPORTO… NON C'È STATO SOLO IL CAVALLO: ARRIVANO I VEICOLI CON LE RUOTE! LA STORIA DEL WEST by WILSON VIEIRA (XXXV PARTE)

di Wilson Vieira

Cifra tonda con la 35a puntata che Wilson "Piccolo Ranger" Vieira sta scrivendo in Brasile per Dime Web... e stavolta entriamo nel particolare dei mezzi di trasporto - cavallo escluso - che portavano coloni, pionieri e quant'altro a zonzo per la Frontiera! Le illustrazioni non bonelliane, lo ricordiamo, sono state tutte scelte e posizionate nel testo dallo stesso Wilson. Buona lettura! (s.c. & f.m.)


Prima che Cristoforo Colombo scoprisse il Nuovo Mondo, cioè prima che gli Indiani conoscessero il cavallo e la ruota, le loro possibilità per trasportare carichi erano limitate dalla forza muscolare di uomini e cani. Cinghie fissate al busto o alla testa, reggevano carichi fino a 30 kg, i quali erano principalmente portati dalle donne. In questo modo si potevano però percorrere solo distanze molto brevi, e dunque si servivano di tale sistema di trasporto sopratutto le tribù che abitavano la fertile prateria, vicino ai fiumi. Gli indiani nomadi, che abitavano ai margini della prateria stessa, si servivano invece dei travois, lettighe indiane fatte con due stanghe, di cui due estremità erano fissate a cavalli o a cani.





Varie stuoie univano le due stanghe lunghe circa tre metri, ed erano poste a circa un terzo della lunghezza, in modo che sul piano così formato si potessero porre e fissare carichi. Servivano per trasportare fino a 50 kg. I cowboy usavano tale mezzo quando dovevano trasportare velocemente un ferito o un ammalato per una lunga distanza.
Quando gli Spagnoli introdussero il cavallo in America, specialmente le tribù della prateria lo usarono come animale da trasporto per i travois. 




Una copertina, tre versioni! Dall'alto: Tex n. 19, gennaio 1962; Tex Nuova Ristampa n. 19, agosto 1997; Tutto Tex n. 19, giugno 1987. Disegno di Galep






Questo mezzo di trasporto si dimostrò così pratico e poco complicato che venne adottato anche dai trapper, dai commercianti di pellicce e finanche da alcune unità dell’Esercito. Veniva anche impiegato dai pionieri, dai colonizzatori e dai cowboy che vivevano in posti isolati, quando, come abbiamo accennato, dovevano trasportare feriti o malati, perché era più veloce e aveva meno scosse dei carri.
Con la migrazione dei Bianchi nelle vaste zone del West, si affermò, per il trasporto su lunghe distanze, la carovana di asini o di muli. Una tale carovana andava da 5 a 75 animali. Il mestiere di mulattiere (in messicano arriero, in inglese muletter) era altamente specializzato perché si tratava di trasportare i carichi più vari attraverso strade quasi impraticabili e il carico non si doveva muovere. Una carovana di muli (in inglese string) veniva accompagnata anche da cinque mulattieri e da un capo (in messicano cargador).





Gli Spagnoli portarono nel West non solamente il Cristianesimo, ma anche, prima di tutto, la ruota e il know how per gli Indiani Pueblo, affinché potessero costituire una carreta. Questo carro, monoasse, era di costruzione facile e veloce. Le ruote erano dischi fino a 1,20 mt di diametro, tagliati da un tronco di quercia, senza cerchi di ferro, con un buco nel centro. Un asse collegava queste ruote di legno pieno, e due semplici cunei di legno le fissavano alle aste. Sull’asse era applicato un cassone, fato di tavole robuste, oppure una gabbia similare. Come timone serviva un grosso trave, al quale si attacavano due buoi.

Tex n. 95, settembre 1968. Disegno di Galep

Tex n. 133, novembre 1971. Disegno di Galep

Tex n. 146, dicembre 1972. Disegno di Galep


Una carovana ininterrotta di tali carri percorreva le grandi strade interregionali, chiamate dagli Spagnoli caminos reales, e arrivava dal centro del Messico fino alle più lontane missioni. Le due arterie principal erano El Camino Real in California e il tracciato Chihuahua-Santa Fé. Col diminuire dell’influenza messicana in America e coll’avanzare dei colonizzatori Americani negli spazi liberi, la carreta perse importanza. Essa rimane soltanto, parzialmente fino ai giorni nostri, il carro di trasporto principale per gli Indiani.
Mentre gli Spagnoli introducevano, nel Sud-Ovest degli USA, la carreta, quasi nello stesso tempo i Francesi introducevano nel Canada un veicolo che era molto simile. Questo veicolo aveva la sua origine nella Normandia ed era chiamato Pembina Buggy. Aveva due ruote a raggi, cerchiate, un asse, un cassone di legno, un timone, la cui forma era quasi uguale a quello della carreta e al quale si attaccavano o due buoi, o due cavalli, o due muli. Specialmente i commercianti di pellicce si servivano di questo veicolo, che era in uso da Pembina (sul lato americano della frontiera canadese) fino a St. Paul nel Missouri.
Gli Americani impiegarono, fin dai primi tempi della strada commerciale per Santa Fé, il carro Conestoga, che era di origine germanica.








Più tardi impiegarono il carro detto Marmaduke’s Road (lunghezza 4 mt, larghezza 1,20 mt, profondità 90 cm, capacità di carico 950 libbre), che veniva tirato da 6-10 buoi, e la più piccola vettura Dearborn, che serviva per il trasporto di persone, con capacità di carico di 500 libbre. Seguirono il potente Murphy e il più leggero Studebaker, che venivano impiegati per tutti i viaggi attraverso la prateria. 


Tex n. 276, ottobre 1983. Disegno di Galep

Tex n. 339, gennaio 1989. Disegno di Galep

Tex n. 475, maggio 2000. Disegno di Villa






Il leggendario California Pack Mule Express diede, durante il periodo della Febbre dell’Oro, il cambio alla carreta. Leggeri carri agricoli, biassiali e coperti, tirati da 3-4 muli e impiegati in colonne di 8-80 veicoli, riuscivano a superare tutte le difficoltà del percorso montuoso e portavano ai cercatori d’oro i necessari rifornimenti. Provvedevano anche a trasportare verso i porti l'oro, i minerali, la posta e i pacchi.
Nel 1852, due anni dopo l’adesione dela California all’Unione, lo Stato possedeva 16.000 muli per un valore superiore agli 800.000 dollari; nel 1855 i muli erano 31.000. La maggior parte di questi muli serviva all’Esercito, per raggiungere distaccamenti e forti lontani e isolati.





Tex n. 546, aprile 2006. Disegno di Villa

Tex n. 604, febbraio 2011. Disegno di Villa

Tex n. 662, dicembre 2015. Disegno di Villa


Il servizio di rifornimento dell’Esercito aveva dimensioni enormi. Il materiale veniva portato per ferrovia ai grandi porti fluviali del Missouri (Atchison, Leavenworth, Nebraska City), poi di là fino a Fort Benton e da qui, su carri, fino ai magazzini militari, e da questi, con muli da soma, fino alle postazioni avanzate. Per qualche anno si provò a impiegare anche i cammelli, ma le prove fatte nelle zone desertiche del Sud-Ovest non diedero risultati positivi.
La navigazione fluviale ebbe una parte importante nella conquista del West americano.






Prima che i Bianchi prendessero possesso dell’America, gli Indiani si erano serviti solamente di natanti di pelle di bufalo che avevano ossatura di legno, e di canoe fatte di cortecce d’albero o di tronchi. I trapper e i mountain men adoperavano gli stessi mezzi per trasportare le loro pellicce sui percorsi fluviali. Nella colonizzazione del Medio-West, l’Ohio e il Missouri furono importanti vie fluviali. I natanti primitivi erano semplici zattere (flat boat) o anche imbarcazioni con prua (red boat) che nella loro struttura erano già più vicine alla barca.






Oltre alla prua avevano due timoni, ed erano perciò più manovrabili. Nelle acque basse e con poca corrente questi natanti venivano tirati da uomini a riva su (Down River Men) e giù (Up River Men) per i fiumi. Molti commercianti dell’epoca delle pellicce usavano i cosidetti Mackinaws, che avevano prua e fondo piatto e una portata fino a 15 tonnelate. La piroga (pirogue) era una barca composta da due canoe collegate con un tetto di tavole che, per esempio, venne usata dalla spedizione di Meriwether Lewis (1774 – 1809) e William Clark (1770 – 1838), nel 1830-1805, nella loro ricerca del passaggio a Nord-Ovest.






Zagor n. 346, maggio 1994. Disegno di Ferri


Generalizzando però, questo termine venne usato per tutti i natanti di aspetto simile alle canoe, ma stabili, munite di timone e vela. La navigazione a vapore cominciò sul Missouri intorno al 1819, con la spedizione governativa allo Yellowstone, e si affermò stabilmente nel 1860 quando il primo vapore a ruote raggiunse Fort Brenton, nel Nord. Da questo momento 3.656 dei 4.712 km del Missouri erano aperti alla navigazione.
Un’eccezione nell’uso dei mezzi di trasporto è rappresentata, nel 1846-47, dal cosidetto Mormon Trail, opera dei Mormoni che migravano verso Ovest e si fermavano nello Utah e vicino al Grande Lago Salato. I Mormoni usarono anche carri a mano.












 


Un tentativo estremo, che voleva utilizzare le correnti d’aria della prateria, venne fatto nel 1853 con la costruzione del cosiddetto Carro a Vento da parte di Henry Sager (1815 – 1886). Il carro aveva una vela con superficie di 4 mt x 7. Il primo di questi carri a vento partì col suo inventore da Westport, Missouri, e sparì senza lasciare traccia. I carri a vento rimasero però delle eccezioni, curiosità nella storia dei mezzi di trasporto. Nel 1860 alcuni di questi carri arrivarono, attraverso la cosidetta Smoky Hill Route, fino a Denver. In questo viaggio un tale Samuel Peppard percorse 80 km. in un giorno e a suo dire sorpassò non meno di 625 carri normali. 


Mister No n. 105, febbraio 1984. Disegno di Ferri






Per il trasporto di persone si usavano le diligenze postali Concord costruite dalla ditta Abbot Downing & Co., Concord, New Hampshire. Erano le diligenze più diffuse nel West Americano. Erano costruite per dare il maggior comfort possibile a 6-8 viaggiatori, per portare il più possibile di bagagli e posta e per potere resistere alle sollecitazioni degli aspri percorsi. Personaggio principale era il cochiere (coach driver), al quale si richiedeva in molte occasioni non solamente durezza, ma anche genialità. 

Tex Albo Speciale n. 25, giugno 2011. Disegni di Gomez

Tex Albo Speciale n. 28, giugno 2013. Disegni di Venturi









Nelle zone pericolose la carrozza era scortata da una guardia (shotgun messenger). Le stazioni erano distanziate di 8-12 miglia l'una dall’altra e servivano per cambiare i cavalli, per fare le riparazioni e per lasciare riposare i passeggeri.
Le più grandi, ma meno robuste carrozze Crawford House, nelle quali c’era posto per 8-12 persone, erano previste per strade in buone condizioni, in regioni civilizzate, e per il traffico turistico.
Mentre nelle grandi città dell’Est le grandi, eleganti carrozze delle ditte Hooper e Cook & Bewster venivano usate anche come tram su rotaie, le leggere, eleganti carrozze, foderate di seta, prodotte dalla ditta Wood Tomlinson & Co. , New York, e i leggeri calessi (barouche), confortevoli, venivano usati come una sorta di taxi, su percorsi brevi.
Molto popolari per il trasporto privato di persone erano i piccoli veicoli a due assi (carriages). In questa categoria, le vetture chiuse, con portiere (Rockaway), le vetture col letto fisso (Phaetons, Bretts) aperte ai lati, le vetture aperte (Runabout), tutte a due posti, sono diventate note sotto la denominazione cumulativa di Celebrity. 

Zagor n. 176, marzo 1980. Disegno di Ferri

Zagor n. 245, dicembre 1985. Disegno di Ferri







Nel lontano West si preferiva il cosidetto Buckboard, un semplice carro a 4 ruote, con un cassone e un sedile per due persone, che poteva servire anche per il carico. Molti rancher, medici, grandi agricoltori... usavano, per percorsi brevi, il Buggy, un veicolo a 4 ruote e 2 posti, con preferenza per il tipo Columbus che aveva il tetto. Si usavano molto anche veicoli a 2 ruote (road carts). Il veicolo più diffuso nel West era il tipo Abington Farm, a 4 ruote, che veniva costruito dalla ditta Abington nell’Illinois e che era di una robusteza indistruttibile.
Il ruolo più importante nel trasporto di persone e di merci lo aveva naturalmente la ferrovia, anche per il trasporto della posta. E prima della ferrovia, c’era il servizio “Pony Express”... 

Zagor n. 492, luglio 2006. Disegno di Ferri

Maxi Zagor n. 2, luglio 2001. Disegno di Ferri






di Wilson Vieira

N.B. Trovate i link alle altre parti della Storia del West su Cronologie & Index!