mercoledì 19 novembre 2014

DIME WEB INTERVISTA ANDREA PASINI! (LE INTERVISTE XII)

a cura di Franco Lana

E dopo Lupo Alberto tocca... a Diabolik, nei panni di Andrea Pasini, sceneggiatore e redattore di uno dei più celebri fumetti neri italiani! (s.c. & f.m.)


Un diaboliko Andrea Pasini



DIME WEB - Diabolik vive le sue avventure sin dal 1962. Come spiega tutto ciò? Qual è il suo segreto? 

ANDREA PASINI - Una risposta sola a questa domanda penso proprio che non ci sia. Di sicuro la straordinaria popolarità iniziale del personaggio ha costruito solide fondamenta per il successo editoriale che dura anche oggi. In secondo luogo credo che Diabolik debba la sua longevità alla forza del suo protagonista: le sorelle Giussani hanno creato una vera e propria icona, la cui forza visiva e narrativa è arrivata fino a noi pressoché intatta, e pure i suoi comprimari (Eva, Ginko e la Jaguar, per noi un personaggio a tutti gli effetti) non sono da meno. Inoltre penso che Diabolik sia riuscito a non perdere del tutto la sintonia coi tempi, non restando bloccato agli anni ’60 ma dosando, in modo molto oculato, innovazione e nostalgia, cambiamento e rispetto della tradizione. Questo percorso è iniziato molto presto, sin da quando “le Sorelle” hanno un po’ aggiustato il tiro rispetto a certi lati troppo sanguinari del “maledetto criminale” ed è poi continuato sino a oggi attraverso la gestione della sola Luciana Giussani, di Patricia Martinelli e, ormai da una quindicina d’anni, di Mario Gomboli. 


Le sorelle Giussani e le loro creature viste da Facciolo


DW - Infatti, Diabolik è cambiato rispetto alle origini, ma è rimasto fedele a se stesso. C’è stata un’evoluzione, ma realizzata con amore verso il personaggio. Cosa ne pensa? 

AP - Essendo che questa evoluzione è stata prima diretta e poi sovraintesa dalle “mamme” del personaggio, non poteva che essere fatta che con grande amore. Quando Luciana lasciò la casa editrice in mano a Mario Gomboli una delle sue raccomandazioni fu che Mario avrebbe dovuto fare tutto il possibile per far sopravvivere Diabolik. Tutto il possibile, ma non a ogni costo: ciò andava fatto senza snaturare l’essenza del personaggio. In caso contrario, allora, meglio chiudere. È ancora questo lo spirito che anima la nostra redazione, una continua ricerca di equilibrio tra evoluzione, adattamento ai tempi che cambiano e rispetto della storia ultra cinquantennale che il Re del Terrore ha alle sue spalle.




DW - Diabolik nel mondo! In quali paesi stranieri è presente il personaggio? 

AP - Dagli esordi le edizioni estere di Diabolik sono state innumerevoli (Olanda, Messico, Grecia, Argentina, Turchia, Romania, Brasile, Croazia… e ne dimentico sicuramente un po’). Attualmente stanno uscendo volumi “diabolici” in Francia, in Spagna e in India (in lingua Tamil), ed è in uscita il primo numero di una serie finlandese. Da anni, però, subiamo l’handicap di avere la massima parte della nostra produzione (passata e attuale) in un formato di difficile collocazione commerciale, soprattutto all’estero. Il formato pocket nelle nostre edicole è nato con Diabolik e si è presto affermato fuori e dentro al nostro Paese. Ma passata la stagione dei neri, ossia quella dei tanti epigoni di Diabolik (e parallelamente quella dei pocket erotici) anche qui in Italia siamo rimasti solo noi a presidiare, con quel formato, in maniera consistente, le edicole. Oggi gli edicolanti devono inventarsi il modo di esporci accanto ai “bonellidi”, il cui formato è ormai uno standard di fatto per il nostro fumetto popolare. All’estero la vita per un albo delle nostre dimensioni è ancor più difficile ed è anche per questo che la casa editrice ha sviluppato e sta lavorando sul progetto “DK”. 




DW - Quali sono i principali ingredienti per realizzare una buona storia del Re del terrore? 

AP - Il primo ingrediente da cui partire è un’idea narrativa forte e originale che regga la trama dell’albo in questione. Il che non è facilissimo, perché da un lato i binari della serie sono abbastanza rigidi (Diabolik ed Eva sono due ladri che si muovono in un mondo sostanzialmente realistico: lì sono e quello fanno, non si scappa…) e, d’altro canto, esiste un pregresso di oltre 800 storie già scritte e la nostra aspirazione sarebbe quella di non ripeterci. Come se questi paletti non bastassero, bisogna anche tenere conto che la produzione annuale di Diabolik deve essere la più varia possibile (sempre restando dentro i binari di cui sopra) e questo non solo per l’ovvia ragione che un lettore si stuferebbe a leggere storie troppo simili tra loro, ma anche perché più che un “lettore tipo” Diabolik ha diversi tipi di lettori… ha un arcipelago di appassionati suddivisi in isole più o meno grandi. C’è il gruppo di quelli affezionati al Diabolik della prima ora, molto più sanguinario e cattivo di quanto non sia (in media) quello dei giorni nostri, c’è un gruppo dei lettori arrivati più recentemente che apprezza maggiormente le storie dalla trama intricata in cui Diabolik è più genio del crimine che re del terrore, viceversa c’è chi apprezza storie più dirette e lineari. Scrivendo, dobbiamo tenere conto di tutte queste anime del nostro pubblico e fare in modo che, nell’arco dell’anno, escano storie che – di volta in volta – presentino gli ingredienti per accontentare gli uni e gli altri (e anche altri ancora come, per esempio, chi ama una certa componente romantica, da sempre presente nelle storie di Diabolik).




DW - Cosa bolle in pentola? Può darci qualche anticipazione? 

AP - Ormai da tempo c’è molta attesa per la serie live action dedicata a Diabolik che sarà prodotta da Sky. Non credo che la vedremo in onda entro il 2015 (ma chissà…), però, in ogni caso, nel corso del prossimo anno dovrebbe iniziare la produzione vera e propria, quindi notizie e anticipazioni a riguardo – finora arrivate col contagocce – dovrebbero tenere banco nel corso di tutto l’anno. Prima dell’uscita dei telefilm credo proprio che avremo corpose novità sul fronte “DK”, il nuovo personaggio – ispirato a Diabolik (ma che non è Diabolik) – voluto e realizzato da Mario Gomboli (con la fattiva complicità di Tito Faraci e Giuseppe Palumbo) che ha fatto il suo debutto all’interno del nostro speciale primaverile del 2013 con risultati molto incoraggianti. Al momento, lo stesso team di autori sta lavorando all’espansione di quel primo arco narrativo che quindi (in forma accresciuta, con in più un capitolo iniziale e quattro conclusivi) potrebbe vedere una nuova pubblicazione, questa volta serializzata in formato comic book. Infine, una novità molto più imminente: nel numero di gennaio della serie regolare, dopo oltre due anni di assenza, tornerà alle matite il nostro storico disegnatore Sergio Zaniboni, in una storia a suo modo speciale perché il personaggio coprotagonista dell’albo è una scrittrice di gialli, Angela Miller, che avrà le fattezze di Angela Giussani. Insomma, a modo nostro, cominciamo il 2015 con una festa di famiglia!




a cura di Franco Lana


N.B. trovate i link alle altre interviste di DW sulla pagina Interviste & News!

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