giovedì 11 luglio 2013

WESTERN IN ODORAMA! TEX ALBO SPECIALE 28

di Francesco Manetti

La prima idea che comunica il ventottesimo "texone" Pionieri, scritto da Mauro Boselli per i disegni di Andrea Venturi, non è un'idea.


True Yankee Pioneers (© Dead Kennedys)
 

E' un'eccitazione che nasce da un'ardita miscela di sensazioni semiochimiche. E' l'impressione soprattutto olfattiva (e pure gustativa, visto che si "assapora" anche col naso) delle vie aeree riarse e piene zeppe di polvere fine del deserto. E poi l'odore della polvere da sparo, dello sterco e della schiuma dei cavalli, del cuoio cosparso di grasso degli stivali, dei finimenti e delle selle. L'acre, maschile e muschiato afrore dei vaccari, dei ranger, dei pellerossa, dei cow-boy, degli sceriffi, dei trafficanti, dei settler. I feromoni e l'acqua di rose delle figlie dei coloni. I violenti miasmi della rabbia, dell'odio, del terrore, della ferocia, della viltà, del disprezzo, del dolore. Il sentore mortuario di una civiltà - quella nordamerinda - che declina e tramonta per lasciare il passo ai miserrimi e indegni discendenti di quella che fu la grandezza di Roma, di Αθήνα, di Londinium, di Lutetia e di Baile Átha Cliath.


 
La mano gigantesca sembra uscire fuori dalla vignetta...



Boselli padroneggia in punta di penna tutti i luoghi comuni dell'epopea western. La saga texiana - con il nuovo smalto che ha dato al tòpos Far West, tanto da influenzare, a partire dal '48, gli sceneggiatori degli spaghetti movie e, di riflesso, i cineasti statunitensi moderni come Peckinpah, Eastwood, Tarantino, etc. - vi innesta i suoi elementi peculiari: la rodata complicità fra i pard, la beffa della tortura per sciogliere le lingue, la mira perfetta, la disponibilità assoluta verso il debole, oltre ogni barriera razziale e socio-culturale... Ecco dunque - rafforzati con il canone del Willer - il trading post, l'indiano ubriacone, la pista nel deserto, le carovane, i trafficanti d'armi, i rinnegati, i bambini rapiti dagli indigeni, le carabine, i revolver, il bivacco, le frecce incendiarie, l'assalto della tribù ostile, i colori di guerra, i tepee, i guadi, il canto incessante del piombo... e così via.

La netta impressione di movimento in Venturi


Lo stesso dinamismo lo troviamo nei favolosi anni Cinquanta di Frank Frazetta (qui, una splendida daily di Johnny Comet)



Venturi è impressionante, come sempre! Ogni vignetta - singola, doppia, quadrupla - è una gioia per gli occhi, e il grande formato dell'Albo Speciale ne esalta l'arte. La tridimensionalità dei corpi è il suo forte. Nessuno pare essere uno spaesato turista rpoveniente dalle piatte aeree di Flatland. La testa del personaggio, ingrandita, sembra sporgere dalla gabbia della tavola, lasciando indietro un piccolo corpo; una mano gigantesca ci segnala le differenze dei piani visivi... Pose che comunicano immediatamente il movimento, alla Frank Frazetta. I volti non appaiono mai banali, colti come sono in tutte le sfaccettature emozionali. Tex si accende la cicca - appena rollata, cartina ben umettata e tirata - con consumata maestria permettendo così ai suoi autori di insistere sulla classica figura narrativa - che certi puristi dell'idiozia contemporanea vorrebbero veder sparire dai mezzi di comunicazione (come diseducativa) - dell'uomo duro il cui rude fascino aumenta con un pizzico di tabacco.


Gasp & gulp! Il superbo panorama che appare a pag. 152.

Decine di panorami mozzafiato coronano questa pietra miliare del nuovo fumetto d'avventura italiano.



La copertina di Venturi per il Tex Albo Gigante n. 28, giugno 2013






Tex Albo Speciale 28
I PIONIERI
Giugno 2013
pagg. 244, € 6,20
Testi: Mauro Boselli
Disegni: Andrea Venturi
Copertina: Andrea Venturi
Rubriche: Graziano Frediani, Gianmaria Contro, Luca Barbieri




Francesco Manetti



N.B. Trovate le altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!

P.S. Borden (ovvero Mauro Boselli) il 12 luglio 2013 ha segnalato questo nostro intervento sul Tex Willer Forum, commentando: Grande e dovuto elogio a Venturi. In realtà è anche un elogio allo stesso Boselli, uno dei massimi sceneggiatori italiani viventi! Ma lui - ovviamente - non lo poteva dire... Grazie, Mauro!
 

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