sabato 29 luglio 2017

ROBERT CLAY ALLISON: GUNSLINGER! UNO EPILETTICO MANIACALE SPARATUTTO! - LA STORIA DEL WEST by WILSON VIEIRA (XLVIII PARTE)


di Wilson Vieira

Benvenuti all'appuntamento mensile con la Frontiera! Stavolta il nostro amico e collaboratore brasiliano, Wilson Vieira - storico e fumettista di prima caratura - ci racconta di Robert Clay Allison. Vi ricordiamo che le immagini sono state tutte scelte e posizionate nel testo dallo stesso Wilson! Buona lettura! (s.c. & f.m.)





Nato con un calcio, Robert Clay Allison, semplicemente più conosciuto come “Clay”, è nato il 2 settembre 1840, il quarto dei nove figli di John e Nancy (Lemmond) Allison.
Suo padre, un ministro Presbiteriano, ha anche lavorato nell'industria del bestiame e delle pecore e morì quando Clay aveva solo cinque anni.
Si dice che fosse stato inquieto fin dalla nascita, e nell'adolescenza si temeva per le sue oscillazioni di umore e la rabbia facile.
Arrivò nell’ovest del Texas e nel Nuovo Messico all'età di 20 anni circa, diventò cowboy e infine proprietario, col fratello John, di un piccolo ranch presso il Washita e il Cimarron River.
Aveva un piede storto dalla nascita ma lui sopperiva a questo svantaggio con una particolare prontezza nello sparo, che costò la vita a 15 persone.
Il suo bastone non sembrava ostacolare la sua capacità di svolgere un ruolo attivo nell’Esercito Confederato, in realtà era ansioso di combattere, arrivando una volta addirittura a minacciare di morte i suoi superiori per non aver inseguito le truppe dell’Unione quando stavano scappando dalla battaglia.


Tuttavia, solo pochi mesi dopo il 15 gennaio 1862, ha ricevuto una licenza medica dal servizio.
I suoi documenti di "scarico" descrivono la malattia senza nome in questo modo: “L’eccitazione emotiva o fisica produce parossismo di un carattere misto, in parte epilettico e in parte maniacale”. In quegli stessi documenti si suggerisce inoltre che la condizione potrebbe essere stata il risultato di: “Un colpo ricevuto molti anni fa, senza dubbio una depressione del cranio”. Quella ferita alla testa è stata sempre considerata la causa del comportamento psicotico di Allison quando beveva, forse spiegando alcune delle sue attività violenti successive.
Coraggioso e temerario fino alla follia, teneva il grande considerazione il rigido Codice d’Onore del cowboy che consisteva in 10 comandamenti:  
1- Non ti interessare del passato del tuo vicino.
2- Sii ospitale verso lo straniero e sii pronto a dare la tua vita per il suo benessere.
3- Offri una buona possibilità a ogni nemico e combattilo solo quando puoi vedere il bianco dei suoi occhi.
4- Non sparare a nessun uomo disarmato e sii indulgente con l’avversario che cede.
5- Non proferire parole ingiuriose senza prima calcolare le più serie conseguenze.
6- Non essere ingrato.
7- Difenditi solo quando l’autodifesa è necessaria: la tua vita non ha alcuna importanza, importante sono soltanto il tuo onore e la considerazione di te.
8- Non portar via a nessuno ciò che non ti appartiene.
9- Sii pronto ad assistere i deboli e le donne e a proteggerli contro tutto e contro tutti, e non permettere che venga loro torto anche un solo capello.
10- Se nessuno desidera o attende il tuo aiuto, preoccupati solo di te stesso.  
Dovunque Clay arrivasse con le mandrie fra Montana e Rio Grande del Nord si faceva ubbidire e faceva giustizia; questo valeva per tutti coloro che volevano toccare le sue proprietà e il suo onore. 
Scriveva nel 1887 il “Ford County Globe”: “Averlo come nemico era come una sentenza di morte".
Ladri di cavalli o di bestiame non vivevano a lungo vicino ad Allison. Ovunque li trovava li uccideva subito.
Nonostante fosse alto 6 piedi e 2 pollici (1,88 m) e avesse "mani adatte a spezzare il collo a un toro selvaggio”, in vita Allison non venne considerato come un fenomeno, ma soltanto come un uomo molto coraggioso. 




A volte pericoloso, e con un cuore più che onesto, che rischiava la vita ogni momento, per fare rispettare la cosiddetta “Giustizia” d’allora.
Solo dopo che a causa della crescente urbanizzazione, il Codice d’Onore del cowboy nel West, fino allora mai scritto, fu soffocato dai paragrafi della giurisprudenza, le generazioni seguenti incominciarono a vedere in questo uomo un terribile mostro.
Nacquero su di lui delle leggende, secondo le quali Allison tolse quattro denti sani a un dentista che gliene aveva tolto uno sbagliato; uccise lo sceriffo John Spear e il suo vice Charles Faber, perché avevano sparato e avevano ferito ad un braccio suo fratello John, perché faceva baccano; cavalcò gridando pazzamente e sparando per la città di Canadian, nudo, solo con gli stivali, il cinturone e il sombrero per scioccare i suoi puritani abitanti, soprattutto le donne terrorizzate ovviamente.
Il 26 febbraio 1880 Allison scriveva alla redazione del “Ford Country Globe” nel Kansas:
“Non ho mai ammazzato nessun uomo senza motivo e non senza dargli la possibilità di uccidermi. Chi dice il contrario, venga da me a Washita nella Hemphil Country, Texas, a dirmelo in faccia o tenga la maledetta boccaccia chiusa”.



Storie raccontate dal biografo di Wyatt Earp (1848 – 1929), Stuart N. Lake (1889 – 1964)   e da Earp stesso, affermano che Wyatt e l’amico Bat Masterson (1853 – 1921) hanno affrontato Allison e i suoi uomini in un saloon. Altri rapporti dicono che un tale chiamato Dick McNulty e Chalk Beeson, il proprietario del “Long Branch Saloon”, intervenne e convinse i cowboys a cedere le loro armi. Earp non ha mai parlato della vicenda fino alla morte di Allison, così come nel caso della falsa pretesa di Earp di aver arrestato il colpevole Ben Thompson (1843 – 1884), ugualmente resa pubblica solo dopo la morte di quest’ultimo.





Il 3 luglio 1887: Allison stava portando un carico di forniture con carro. Il carico si spostò e un sacco di grano cadde. Quando Clay cercò di prenderlo, cadde dal carro, e la ruota lo travolse rompendogli il collo. Allison morì in fretta.
Il giorno successivo venne sepolto al cimitero di Pecos, in Texas, e centinaia di persone parteciparono al funerale.  
Non è stata per niente gloriosa una morte del genere, soprattutto per un personaggio così controverso. Hollywood ha  reso eterno Robert Clay Allison come sceriffo e Marshal di città dissolute, attività che lui non ha mai fatto.
Una volta hanno chiesto a Robert Clay Allison, cosa avesse fatto nella vita e lui ha risposto: “Io?! Sono soltanto uno sparatutto, tutto qui”.
È semplicemente impossibile verificare, per noi storici, stabilire la veridicità delle sue numerose imprese oltraggiose attraverso le “notizie” dell’epoca che ci giungono dopo più di un secolo.
Il suo aspetto è sorprendente: “Elevato, dritto come una freccia, scuro, gentile e cortese nel modo, senza tradire con parole o azioni la storia della sua vita impegnativa e spericolata”.Ha scritto  di lui il “Kinsley Graphic Journal”, il 14 dicembre 1878...  


Wilson Vieira 

P.S. Trovate i link alle altre parti della Storia del West di Wilson Vieira nella pagina delle Cronologie!

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