domenica 28 dicembre 2014

L’ANGOLO DEL BONELLIDE (XVI): BOUNCER, UN MONCO ALL’INFERNO

di Andrea Cantucci


Due parole dalla "redazione" prima di iniziare con Bouncer - il nuovo, entusiasmante "bonellide" di Cantucci, il 16° della serie. Sarà questo l'ultimo post dell'anno su Dime Web e perciò cogliamo l'occasione per augurarvi un SERENO 2015! Il 2014 è stato per noi un anno fondamentale: ci siamo consolidati, grazie ai nostri tanti amici e collaboratori che hanno impreziosito queste colonne con i loro puntuali lavori... con le loro ricerche, con le loro enciclopedie, con le loro cronologie, con le loro storie, con i loro fumetti, con i loro dati, con le loro recensioni, con le loro interviste... Abbiamo chiuso con oltre UN QUARTO DI MILIONE di visite superando a dicembre la media di 15.000 contatti mensili e attestandoci su quasi diecimila contatti al mese dalla nostra nascita nel settembre 2012; abbiamo superato i 500 post, pubblicando più interventi del 2013; sempre più amici ci seguono sulle nostre pagine FACEBOOK e TWITTER, dove vi teniamo aggiornati sulle novità pubblicate nel sito. Stiamo così entrando nel nostro QUARTO ANNO DI VITA, sperando di suscitare ancora il vostro interesse... con l'amore di sempre per il fumetto - bonelliano e non solo! (Saverio Ceri & Francesco Manetti) 


All’inferno c’è posto per gli angeli… è questo che lo rende sopportabile
Da Bouncer vol. 9, pag.64


Jodorowsky e i suoi tarocchi

Il cileno Alejandro Jodorowsky non è stato un regista normale, né un normale attore, né tanto meno è oggi un normale sceneggiatore di fumetti. Nelle sue opere - dalle prime performance teatrali surrealiste ai film simbolisti girati tra gli anni ’60 e ’70 - tutto è eccessivo e provocatorio, ma l’estrema violenza delle situazioni non appare mai gratuita o compiaciuta. Finisce piuttosto per diventare una sentita rappresentazione della tragicità della condizione umana, in cui si è costretti a soffrire, a lottare e a morire, soprattutto a causa della superficiale ambizione delle anime meno illuminate, imprigionate in corpi che si ostinano a inseguire il potere massacrando i propri simili. Nelle sue storie si ritrovano anche vari riferimenti filosofici ed esoterici, mescolati in modo paradossale e poetico con elementi della più comune tradizione narrativa fiabesca e popolare.
Un simile autore, dotato di una così estrema e lucida follia creativa, una volta stabilitosi definitivamente in Francia, patria delle bandes dessinées, ha trovato nel fumetto il proprio linguaggio ideale, un linguaggio a cui si era dedicato saltuariamente anche mentre viveva in Messico e che è certo più adatto della letteratura a rappresentare efficacemente le sue visioni surreali, oscillanti tra remoto passato ed estremo futuro, ricche di immagini originali e stravaganti, nonché suscettibili di vari livelli di lettura. Rispetto ai film, il grosso vantaggio del fumetto è non aver bisogno di grossi capitali per far visualizzare le sue storie ai disegnatori che di volta in volta collaborano con lui. Ciò gli ha permesso di firmare, con una libertà molto maggiore di quella che poteva garantirgli l’industria cinematografica, una quantità di opere disegnate di gran lunga superiore a quelle che era riuscito a mettere in scena sotto forma di film o rappresentazioni teatrali.


François Boucq

Nei fumetti scritti da Jodorowsky, prima per Jean Giraud (Moebius) e poi per molti altri autori, tutto può essere letto semplicemente come una fantasiosa avventura senza limiti convenzionali, ma anche come un viaggio di evoluzione e purificazione interiore. Ciò accade anche nella serie di Bouncer (Buttafuori, in inglese), un western disegnato in modo splendido da François Boucq con la sua consueta verve espressiva, che essendo scritto da Jodorowsky non poteva che essere piuttosto atipico, così come lo era anche il suo film pseudo-western El Topo (La Talpa, in messicano), a cui nel 1970 dovette il successo internazionale. 


Bouncer

 
Il primo dettaglio che salta agli occhi è che una volta tanto il protagonista è quello che oggi si chiamerebbe, con eccesso di correttezza, un "diversamente abile", un eroe cioè con un notevole handicap fisico, cosa non nuova all’interno delle storie di Jodorowsky. Come nelle fiabe in cui è sempre il più debole e diverso a essere l’eroe del racconto, anche nelle sue storie il personaggio principale ha spesso menomazioni o deformità che lo rendono diverso dagli altri, su un piano anche fisico ed esteriore o puramente mentale. Un’altra tipica caratteristica delle sue storie, comune anche a Bouncer, è che l’eroe non è per niente uno stinco di santo.
I capitoli otto e nove della saga di Bouncer sono usciti rispettivamente nel 2012 e nel 2013, pubblicati in Francia dalla Glénat. Nel 2014 sono stati raccolti in italiano dalla Magic Press, come i precedenti, in un nuovo volume a colori e in grande formato della collana Bouncer L’Integrale. Nel dicembre 2014 l’Editoriale Cosmo li ha invece fatti uscire in una più modesta edizione economica e in bianco-e-nero in formato bonellide, nel quarto albo che ha dedicato al personaggio e che esce a poco più di un anno di distanza dal primo. 


Bouncer n. 1. Les Humanoïdes Associès, 2001
 
Nel primo episodio della serie, Un Diamante per l’Aldilà, il personaggio conosciuto solo come Bouncer, strano caso di buttafuori mancante del braccio destro, lavora già al saloon Infierno nel violento paese di Barro City (letteralmente Città di Fango). È l’omicidio di uno dei suoi due fratelli, il predicatore Blake, che viveva sui monti con la moglie indiana e che è assassinato dal terzo fratello, lo spietato capitano sudista Ralton, a spingere Bouncer a rievocare il proprio passato. Lo fa raccontandolo al giovane nipote Seth, ormai rimasto orfano e deciso a vendicare i propri genitori, una volta che lo zio gli avrà insegnato a battersi.
Nella prima storia di Bouncer, suddivisa nei primi due album della serie, come in altre tipiche di Jodorowsky assistiamo così a una sorta di viaggio iniziatico interiore, col giovane Seth che per trovare la forza di eseguire la sua vendetta, sottostà alle difficili prove a cui Bouncer lo sottopone per “addestrare il suo spirito”.
La storia che Bouncer racconta a Seth inizia con sua madre Lola, una feroce prostituta avvezza alla vita più dura e capace di farsi largo con ogni mezzo nel selvaggio West, fino a diventare proprietaria di un locale. Insieme ai suoi tre figli, di cui naturalmente non si sa chi fossero i padri, l’ambiziosa Lola era arrivata al punto di compiere una carneficina per impossessarsi di un enorme diamante chiamato L’Occhio di Caino.
Dopo essere passati indenni per la sanguinosa rapina, la cupidigia aveva poi portato i tre fratelli a scontrarsi, perdendo chi un braccio e chi un occhio, ma dopo la morte della madre non erano più riusciti a ritrovare la preziosa pietra. Bouncer, che dei tre era già allora il meno cinico e violento, rimasto mutilato trovò un maestro nell’ex-pistolero pentito Crazy Butterfly (Farfalla Folle). Questi gli insegnò a lottare e uccidere con espedienti a dir poco inconsueti, come le allucinazioni indotte dal peyote e un’esaltante filosofia mistica, affine alla paradossale poetica simbolista dello Jodorowsky che era stato regista e interprete di El Topo.
Bouncer trasmette poi con successo gli stessi insegnamenti anche al nipote Seth, che però nel secondo episodio si innamora della figlia di suo zio Ralton, colui che ha giurato di uccidere, il ché complica le cose.

Bouncer n. 2. Les Humanoïdes Associés, 2002


Benché Bouncer per ambienti e situazioni sia a tutti gli effetti un western, certi dettagli inconsueti, come un complice di Ralton che declama poesie mentre uccide le sue vittime, sono puro Jodorowsky. Del resto il West non è un vero e proprio genere narrativo con degli schemi specifici, in quanto è appunto definito soprattutto dall’ambientazione e al suo interno si sono raccontate storie tra loro diversissime. Con Bouncer si potrebbe parlare a tratti di western introspettivo, di un’epica della disperazione e del riscatto più che della frontiera.
Il protagonista, pur dotato di abilità e coraggio, non è un eroe tutto d’un pezzo o senza macchia. È un essere umano che, nel passato come nel presente, ha più volte toccato il fondo, per la sua menomazione e per lo scherno della società cosiddetta umana in cui si ritrova a vivere. Non è un caso (quasi nulla nelle storie di Jodorowsky lo è) se il saloon in cui lavora si chiama Infierno e se il suo proprietario (in apparenza un invalido in fin di vita che nasconde le sue fattezze dietro una maschera) è conosciuto da tutti come Lord Diablo.
L’inferno è, simbolicamente parlando, una condizione interiore disperata ed estrema ed è in tale stato che, in gran parte delle sue storie, Bouncer si trova a fronteggiare situazioni difficili e apparentemente senza uscita. Spesso proprio quando sembra accendersi una speranza che possa illuminare la sua vita sfortunata, accade qualcosa che gli rende impossibile essere felice e lo ripiomba nuovamente giù nel suo personale inferno, che coincide abitualmente col ricercare l’oblio abbandonandosi ai fumi dell’alcool o dell’oppio, una condizione da cui ogni volta deve faticosamente risollevarsi, se vuole essere in grado di aiutare le persone che ama.
Non sono pochi infatti i parenti e amici che restano sul terreno, morti di morte violenta, nelle sue storie. Personaggi perfetti per fargli da comprimari e che altri autori più commerciali avrebbero di certo usati per accompagnarlo in tutte le sue avventure, vengono spesso feriti o uccisi, apparendo così più veri, vivi e autentici, proprio perché la loro esistenza ha avuto termine. Nella separazione estrema dal protagonista, vivono quel coraggio di affrontare l’estremo sacrificio, subendo ingiuste persecuzioni o perseguendo giuste cause, che Bouncer non può mai vivere fino in fondo, dovendo sempre ritornare a ogni nuovo episodio.

Bouncer n. 3. Les Humanoïdes Associés, 2003


Ma alla fine di ogni storia, composta di due o tre episodi, pur a prezzo del sangue di innocenti e colpevoli si ristabilisce un equilibrio, una sorta di pace, raggiunti oltre che agendo con decisione nel mondo degli uomini, anche attraverso cambiamenti di ottica interiore, sia del protagonista che di altri personaggi. Segreti nascosti vengono rivelati e livelli più completi di consapevolezza sono ottenuti con fatica, tra una sparatoria e l’altra.
Nella seconda storia, che inizia con l’episodio La Giustizia dei Serpenti e occupa i volumi dal terzo al quinto dell’edizione originale, il mistero iniziale consiste in una serie di omicidi dei maggiorenti del paese compiuti per mezzo di serpenti velenosi. Questo obbligherà Bouncer a ricoprire provvisoriamente anche la disprezzata funzione di boia per sostituire quello ucciso, mentre i segreti svelati nel corso del racconto riguardano tra l’altro la vita passata della prostituta Noémi e soprattutto la scoperta di chi sia il padre di Bouncer.
Nel quarto album infatti si rivela che, a differenza dei suoi fratelli, Bouncer era figlio di qualcuno che la sua dura e spietata madre amava veramente e si chiariscono alcuni dettagli rimasti un po’ oscuri nel precedente racconto delle sue origini. In questa storia accadono inoltre molte altre cose. Nel terzo album il buttafuori monco trova un amico fedele in un cane senza una zampa di nome Mocho (Mozzato, in spagnolo), che in quanto a lealtà e coraggio ne rappresenta una perfetta controparte animale e non lo abbandonerà più.
In generale anche questa storia conferma, se ce ne fosse bisogno, la simpatia degli autori per gli emarginati e i derelitti che lottano disperatamente in cerca di fortuna e nella maggior parte dei casi non solo non la trovano, ma vengono frustrati, sfruttati, umiliati e calpestati spietatamente da pochi arrivisti senza scrupoli.

Bouncer n. 4. Les Humanoïdes Associés, 2005
 
Sul piano sentimentale, dal terzo volume Bouncer comincia a innamorarsi di donne che, per motivi diversi e complicati, finiscono sempre per non poterlo ricambiare o per rivelarsi molto pericolose, mentre sembra non voler proprio corrispondere la profonda devozione che nutre per lui la giovane cinese Yin Li, una ragazza perdutamente innamorata che lavora in un fumeria d’oppio e pronuncia di continuo soavi aforismi poetici.
In modo analogo alla storia precedente, anche qui si assiste poi a crudeli efferatezze che i personaggi più negativi, come il solito ricco possidente tirannico, compiono anche verso parenti, fratelli o figli, come se l’autore volesse sottintendere che è ciò che gli uomini fanno di continuo, uccidere i propri fratelli.
Tra le invenzioni più ironiche e beffarde dell’autore, nel quinto volume ci sono inoltre un sadico boia femminile, che si eccita solo dominando, e un trio di killer messicani composto da nonno, padre e figlio, i cui nomi Jehova, Angel e Christian rimandano direttamente alle principali personificazioni divine dei miti cristiani.
Alla fine del quinto album originale, oltre a ricevere in eredità da Lord Diablo la proprietà del saloon Infierno, Bouncer supera un’ultima prova e si assume anche la responsabilità di vegliare spiritualmente sull’intero territorio della Mano del Diavolo, la regione dove ora sorge Barro City, ovvero quella che era la terra sacra degli indiani Nacache, scomparsi a seguito del solito massacro a opera di un pugno di bianchi spietati. Quello che fino a poco prima era il semplice buttafuori di un saloon diventa così l’ultimo depositario di un’antica tradizione, che lo invita ad assistere e difendere gli attuali abitanti delle terre che gli sono state affidate.

Bouncer n. 5. Les Humanoïdes Associés, 2006


All’inizio della storia La Vedova Nera, che occupa il sesto album originale e prosegue nel settimo, Bouncer dimostra ulteriormente d’essere degno del suo nuovo ruolo di protettore, battendosi contro un campione degli apache della zona. Nonostante il suo valore non potrà però salvare quegli indiani dallo sterminio a opera dei bianchi, che come è spesso successo non si fanno nessuno scrupolo pur di derubarli delle loro terre. Bouncer dovrà quindi accontentarsi di proteggere come una figlia l’unica ragazza apache che è riuscito a condurre in salvo e di vendicare in seguito la sua gente, uccidendo a sua volta i cacciatori di scalpi che li avevano massacrati. Ma l’avventura non termina con la morte di tali loschi figuri, alcuni dei quali sono anche dati alle fiamme da Bouncer davanti all’ingresso dell’Infierno, come in una troppo letterale metafora biblica. 


Le copertine affiancate di Bouncer n. 6 e n. 7. Les Humanoïdes Associés, 2008 e 2009

 
La mandante di quello e altri omicidi e rapine, come si vedrà presto, è l’ambigua e misteriosa vedova Harten (che in tedesco significa Indurire), decisa a appropriarsi con ogni mezzo di tutte le terre della regione e legata in qualche modo con la nuova e apparentemente irreprensibile maestra elementare di Barro City.
La vedova Harten si serve come suo principale sicario di un certo Axe-Head (Testa d’Ascia), un violento bruto così chiamato per la lama d’ascia che ha conficcata nel cranio e che non può più togliere. Il rozzo e brutale Axe-Head è estremamente spietato durante le sue rapine, in cui impiega anche i propri figlioletti, che hanno imparato da lui ad assassinare il prossimo a tradimento, ma come un buon padre preoccupato per il loro futuro insiste perché questi ultimi, tra un omicidio e l’altro, vadano diligentemente a scuola…

Axe-Head


Il bandito con l’ascia sulla testa si aggiunge alla lunga galleria dei personaggi anomali, mutilati o deformi che Jodorowsky ha creato nel corso degli anni. Una serie di freak i cui handicap fisici rimandano in qualche modo a ferite dell’anima, che possono sfociare in comportamenti violenti o autodistruttivi oppure essere accettate e trascese come fa Bouncer, uomo più che capace e ottimo tiratore nonostante il suo arto mancante.
Anche uno dei comprimari superstiti, il piccolo barman dell’Infierno Job, dà prova in più occasioni di essere, non solo un lavoratore scrupoloso e affidabile, come dice il suo nome che significa mestiere, ma anche un uomo valido e coraggioso, contrapponendo allo svantaggio della sua minuscola statura fisica, una ben più alta statura d’animo e spalleggiando efficacemente Bouncer anche in questa storia come nelle precedenti.
Tra i personaggi negativi, un freak ben più patetico è il dottor Lowly (Umile), un uomo orribilmente ustionato che serve appunto con estrema umiltà la vedova Harten e che non è in sé una persona malvagia ma è rimasto intrappolato da una serie di eventi in un tragico destino che lo ha privato della sua vita e identità di un tempo. In effetti il suo volto è ora del tutto irriconoscibile, mentre il suo corpo desidera quello della vedova in modo altrettanto inutile e disperato di altri complici di lei, tutti vittime del suo morboso fascino.
Tra le storie di Bouncer, questa è infatti particolarmente soffusa di un torbido erotismo che si riflette anche nei disegni di Boucq, con i dettagli anatomici più spinti non raffigurati direttamente, ma che si possono intravedere qua e là in certe conformazioni rocciose dei canyon in cui il protagonista si addentra e che ricordano ora una sagoma femminile nuda, ora delle labbra rivolte verso di lui, ora i contorni di una vulva, ora due cosce di donna tra cui scorre un ruscello che dà vita a un vero e proprio giardino dell’Eden, con tanto di albero e serpente, re-interpretando così tale mito alla luce dei suoi corretti simboli sessuali originari.


Bouncer n. 8. Glénat, 2012


In quella che è per ora l’ultima avventura di Bouncer e che occupa l’ottavo e il nono volume originale, il titolo della prima parte, che è scritto in inglese, rappresenta proprio la costante condizione esistenziale in cui il protagonista ricade spesso. Insieme alla testata della serie, suona come Bouncer To Hell (Buttafuori all’Inferno). Ma messi uno accanto all’altro i titoli in inglese dei due album suonano come To Hell… And Back, ovvero All’Inferno… E Ritorno, che è appunto il titolo dell’edizione italiana dell’Editoriale Cosmo.
La storia prende l’avvio dall’omicidio di una delle più care amiche di Bouncer che lavora nel suo saloon, una tragedia di cui egli si incolpa perché, mentre il misfatto avveniva, anziché essere nel locale era impegnato in una partita a poker, per di più ubriaco. Ecco quindi che il protagonista si ritrova catapultato ancora una volta in uno dei suoi inferni personali, che però stavolta lo porterà a immergersi in un inferno più reale e concreto.
Assunto l’incarico di delegato dello sceriffo, Bouncer si mette infatti sulle tracce dell’omicida, il figlio del direttore di un carcere che si era abbandonato a sadiche perversioni nel saloon. Pur essendo detto Pretty John (John il Bello) è un ennesimo freak, il cui corpo gibboso riflette in questo caso il suo animo contorto.
Lungo la strada per catturarlo, Bouncer dovrà superare un difficile percorso, anche a causa della stagione invernale, ma simili difficoltà secondo gli antichi erano indispensabili per raggiungere l’inferno e un inferno in terra è appunto la prigione dall’emblematico nome di Deep-End (Fine Profonda) in cui Bouncer è diretto. 

 
Bouncer n. 9. Glénat, 2013

Una volta giunto a destinazione, Bouncer scopre che il direttore Ugly John (John il Brutto) ha trasformato il suo penitenziario, che un tempo era un monastero, in un comodo rifugio per quei criminali disposti a pagare, mentre chi si rifiuta o non può pagare è condannato a morte, come in una metafora estrema del mondo dominato dalla forza e dal denaro, in cui anche ogni antica pretesa di sacralità cede il posto alla violenza.
È chiaro che un simile cinico personaggio, reso ancora più misterioso dalla maschera che in teoria porta per nascondere il volto sfigurato, non lascerà arrestare il proprio figlio e lo stesso vale per la bella e ambigua moglie di Ugly John, anche se solo alla fine si capirà quale sia la reale relazione di complicità che lega questa ennesima turpe famiglia rappresentata dagli autori. Bouncer, una volta imprigionato insieme ai detenuti dissidenti, avrà comunque il suo daffare per riuscire a passare dalla fase dell’Inferno a quella del Ritorno.
Questa lo vedrà attraversare di nuovo deserti infuocati e vette innevate, per di più a piedi, trascinandosi dietro un prigioniero recalcitrante e con degli ostinati inseguitori alle calcagna, come gli Skull (Teschi), degli ex-monaci passati al servizio direttore del carcere e che eseguono per lui ogni tipo di missione.
Per fortuna Bouncer può contare su certi amici che si era fatto lungo la strada, una ragazza dal volto tatuato, un indiano di cui aveva curato le ferite e un branco di lupi di cui il suo cane era diventato capo-branco. È un tipico svolgimento fiabesco. Coloro che erano stati avversari nel viaggio di andata, una volta sconfitti o aiutati dall’eroe diventano suoi amici e, nel viaggio di ritorno, corrono in suo aiuto quando ne ha bisogno.
E proprio l’amicizia, rappresentata dai pochi ma autentici compagni che Bouncer ritrova nel suo Infierno al ritorno dall’avventura, può essere il messaggio per ora finale della saga. È la presenza di quei pochi amici, con cui condividere anche le pene di qualche personale inferno, a rendere dopotutto la vita sopportabile.

Bouncer, ristampa integrale n. 2

Bouncer, ristampa integrale n. 3
 

Gli album di Bouncer sono usciti in Francia a partire dal 2001, pubblicati inizialmente da Les Humanoïdes Associés (nn. 1/7) e poi da Glénat (nn. 8 e 9). In Italia la prima edizione a colori, nello stesso formato cartonato francese, è stata pubblicata già dal 2002 da Grifo Edizioni, per essere successivamente ristampata e proseguita dalla Magic Press, in volumi più corposi analoghi alle ristampe francesi che ne raccolgono i vari cicli. Un volume di Bouncer, contenente gli episodi dal terzo al quinto e corrispondente al secondo ciclo, è stato pubblicato anche dalla Mondadori nel 2009 come n°33 della collana cartonata I Maestri del Fumetto, allegata a Panorama e a Il Sole 24 Ore.


Bouncer n. 1, Serie Gialla n. 14. Cosmo, 2013

Bouncer n. 2, Serie Gialla n. 15. Cosmo 2013

La riedizione in formato bonellide e in bianco e nero dell’Editoriale Cosmo è stata pubblicata dal 2013, con ogni albo corrispondente a una storia completa o ciclo di episodi che dir si voglia. Per le copertine di un paio di albi sono stati utilizzati, in questo caso, i dettagli delle copertine di una ristampa integrale francese.
Benché non si possano che rimpiangere i bellissimi colori originali, il bianco e nero degli albi Cosmo permette di apprezzare, benché in formato ridotto, il bel segno al tratto di François Boucq. Va anche considerato che il disegnatore non ha colorato nessuno degli album di questa serie, su cui si sono alternati molti validi coloristi, e che quindi il suo contributo artistico personale è insito nei semplici disegni. Un’ulteriore differenza che si nota, tra le edizioni a colori e quella in bianco e nero, è che i balloons sono posizionati in modi e in punti leggermente diversi. Si direbbe quindi che i testi siano stati reinseriti ex novo sopra i disegni integrali.
Comunque, data la cura richiesta dall’edizione francese, di cui non esce più di un album ogni dodici mesi, per il prossimo volume italiano di Bouncer, sia in formato gigante che bonellide, si dovrà aspettare qualche anno.


Bouncer n. 3, Serie Gialla n. 16. Cosmo, 2014

Bouncer n. 4. Serie Gialla n. 17. Cosmo, 2014



BOUNCER
Serie di 4 albi
Contenuti: Bouncer vol. 1-9
Testi Alejandro Jodorowsky
Disegni: François Boucq
Collana: Cosmo Serie Gialla n°14-16 + n°27
Formato: 128 pag. – 192 pag. il n°2 – in bianco e nero
Editore: Cosmo
Date di uscita: Novembre 2013 - Dicembre 2014
Prezzi: il n°1 e 3 € 3,20 – il n°2 € 4,90 – il n°4 € 3,90

Andrea Cantucci

N.B.
Trovate i link alle altre puntate dei bonellidi su Cronologie & Index!

venerdì 26 dicembre 2014

500 VOLTE 500!

Quello che state leggendo è il cinquecentesimo post di Dime Web; abbiamo pensato di dedicarlo proprio al numero cinquecento in casa Bonelli.   (s.c. & f.m.)

Un "Diamo i numeri" particolare
di Saverio Ceri


Sono solo due le serie bonelliane che hanno superato al boa del cinquecentesimo albo: Tex e Zagor;  qui sotto le due cover degli albi celebrativi ovviamente a colori.

Tex n.500 - copertina di Claudio Villa

Cinquecentesimo volume di Zagor. Cover di Gallieno Ferri

In realtà, come tutti i fan dello Spirito con la Scure sanno, l’albo cinquecentenario riporta in costola il numero 551! Il vero albo n.500 della collana Zenith, che ospita le gesta di Zagor a partire dal numero 52, e quella che vedete qui sotto.

Zenith n.500 - Cover di Gallieno Ferri

Un solo personaggio bonelliano ha vissuto però più di cinquecento avventure: è Dylan Dog. E la sua cinquecentesima storia è quella pubblicata sull’Almanacco della paura del 2012, L’eliminazione a firma di Recchioni/Uzzeo per la sceneggiatura e Brindini per i disegni.

Quest'albo contiena la 500a avventura dell'Indagatore dell'Incubo. Cover di Angelo Stano

Esiste anche una “non collana” che è quella di tutti i fuori serie prodotti dall’editore di Via Buonarroti da Cico Story  (1979) in poi. Oggi siamo abbondantemente sopra quota seicento speciali, e il cinquecentesimo ha visto la luce nel novembre del 2010; il caso ha voluto che a tagliare questo traguardo toccasse a Brad Barron col suo quarto fuori-serie.

Cover del cinquecentesimo albo fuori serie bonelliano. Illustrazione di Fabio Celoni

Un solo illustratore, per ora, ha realizzato più di cinquecento cover in formato Bonelli; è ovviamente Gallieno Ferri. La sua cinquecentesima copertina  è stata quella dello Zagor del dicembre 1995: La Locanda degli impiccati.

Cinquecentesima cover in formato Bonelli di Gallieno Ferri

Andando indietro nel tempo  scopriamo che il cinquecentesimo albo a striscia di Tex è il numero 2 della serie Pecos, la diciannovesima  serie delle avventure a striscia di  Aquila della Notte, datato 10 maggio 1958.

Cinquecentesima striscia di Tex - Cover di Aurelio Galleppini

Ancora più indietro nel tempo arriviamo all’11 agosto del 1949, quando esce Tex  prima serie a striscia n.46: la fine di Mefisto; se le cronologie che ho consultato non contengono errori, si tratta del cinquecentesimo albo pubblicato dell’Audace (oggi Sergio Bonelli Editore).

A otto anni dalla nascita l'Audace di Tea Bonelli pubblica il suo cinquecentesimo albo: Tex, prima serie a striscia, n.46 - cover di Aurelio Galleppini


Chiudiamo con una curiosità: proprio in questi giorni abbiamo superato la quota 250.000 contatti, pubblicando appunto cinquecento post. Guarda caso cinquecento  volte cinquecento, ovvero cinquecento al quadrato,  fa 250.000.

Saverio Ceri

N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.

FUMETTI IN CORSO (10a parte): L'AMBIENTAZIONE - by KANT


Andrea "Kant" Cantucci firma la X parte del suo singolare corso a fumetti... a fumetti! - Non è importante quale realtà alternativa si crea, l'importante è crearla! (s.c. & f.m.)


N.B. trovate i link alle altre puntate di Fumetti in Corso su Cronologie & Index!

FUMETTI IN CORSO (9a parte): IL PERSONAGGIO by KANT


Andrea "Kant" Cantucci firma la IX parte del suo singolare corso a fumetti... a fumetti! Stavolta scopriamo che i personaggi dei comics possono anche prendere il sopravvento sui propri creatori (s.c. & f.m.)





N.B. trovate i link alle altre puntate di Fumetti in Corso su Cronologie & Index!



domenica 21 dicembre 2014

BONELLI 2014: L'ANNO DEI RECORD

Diamo i numeri 31
di Saverio Ceri

Come ogni fine anno eccoci al resoconto annuale dei numeri bonelliani. Rinnoviamo qui sotto la premessa per i nuovi arrivati. Parla di questo post anche Moreno Burattini, nel suo blog Freddo Cane in Questa Palude!

Quelle che seguiranno sono classifiche di quantità, non di qualità; vengono stilate considerando le tavole inedite prodotte dalla Bonelli e pubblicate su albi della Bonelli nel corso dell’anno. Non troverete quindi tutti gli autori bonelliani, che giorno dopo giorno lavorano per l’editore, ma solo quelli che negli ultimi dodici mesi sono stati pubblicati; ci saranno quindi autori che magari non lavorano più, ma le cui storie non erano state finora date alle stampe; non ci saranno invece alcuni autori che attualmente producono materiale per la casa editrice, ma le cui storie non sono ancora state programmate nelle varie collane dell’editore di Tex & C. Non troverete le tavole prodotte dalla Bonelli, ma pubblicate da altri soggetti (tipo le storie brevi pubblicate su riviste o quotidiani), ne ci sarà traccia di tavole non inedite, sia che abbiano visto la luce per la prima volta su albi bonelliani che non; per capirci, non compaiono i dati delle storie brevi di Dylan Dog ristampate in appendice ai superbook.


Tex e Dylan Dog fanno da apripista nell'annata record della Bonelli. Disegno di Bruno Brindisi

E ora tuffiamoci nei numeri bonelliani del 2014. Negli scorsi anni, pur registrando un incremento di tavole pubblicate, citavamo come quasi irraggiungibile la mitica annata 2001 - dove le pagine edite dalla Bonelli sfiorarono le ventunomila unità. Ebbene: nei dodici mesi appena trascorsi, con un incremento di oltre duemila  tavole rispetto al 2013, pari a un  +11,34%, l’editore di Via Buonarroti ha portato in edicola ben 21.493 pagine inedite, record assoluto della sua ultra settantennale storia editoriale. Il boom si spiega con la prima annata completa di alcune serie nate nel 2013 (Orfani e Dragonero), l’avvio di nuove collane (Lukas, Adam Wild) e la contemporanea assenza di collane in chiusura (Brendon, pur cessando la pubblicazione regolare, ha vissuto completamente la sua annata editoriale). Gli albi inediti pubblicati sono stati 182, ventiquattro in più dello scorso anno, pari a un +15,19%: si tratta del miglior risultato dell’ultimo decennio, quarto miglior risultato in assoluto, ma ancora lontano dai 193 albi del 2001. La media di pagine ad albo scende ancora e si attesta quest’anno a quota 118,09 (-4,35% rispetto al 2013), ritornando verso medie più classiche per l’editore; si tratta del terzo ribasso di seguito dopo qualche anno di “balenoterizzazione” che aveva portato la foliazione media dell’albo bonelliano a sfiorare le 130 pagine nel 2011. 




Dylan Dog è il personaggio più pubblicato dell'anno. Qui in un bel primo piano invernale opera di Gigi Cavenago, neo-copertinista del rinnovato Maxi
I 20 personaggi o serie che in questa annata record si sono meritati almeno un albo li trovate elencati qui sotto.



SERIE
PAG
ALBI
Dylan Dog
2500
19
Tex
2276
17
Zagor
1954
16
Nathan Never
1876
16
Julia
1606
13
Dampyr
1570
14
Le Storie
1446
13
Dragonero
1251
13
Martin Mystère
1184
8
10°
Saguaro
1128
12
10°
Orfani/Ringo
1128
12
12°
Agenzia Alfa
846
3
12°
Lukas
846
9
14°
Brendon
724
7
15°
Universo Alfa
338
2
16°
Adam Wild
282
3
17°
Lilith
250
2
18°
Asteroide Argo
154
1
19°
Storie da Altrove
122
1
20°
John Ghost
12
1


Una precisazione: John Ghost appare come titolare di 12 tavole perché l’albo speciale che le contiene porta il suo logo e non quello di Dylan Dog, e, seppur non arrivando in edicola e non essere nemmeno in vendita, è pur sempre un albetto edito direttamente dalla Bonelli. Le 12 tavole in questione sono un estratto di un numero di Dylan Dog che vedrà la luce nel 2015, ma sono state pubblicate per la prima volta nel 2014; quindi, Il prossimo anno, quando verranno “ristampate”, non verranno riconteggiate all’Indagatore dell’Incubo. Il personaggio di Sclavi si può consolare delle 12 tavole “scippate” dal suo nuovo arcinemico, con il nuovo record di tavole dedicate in un solo anno ad un solo personaggio: ben 2500; di cui 350 a colori. Per l’Indagatore dell’Incubo si tratta del nono successo, l'ottavo consecutivo; anche Tex, secondo per il quarto anno di fila, registra il maggior numero di tavole annuali pubblicate della sua quasi settantennale storia editoriale. Sparisce dalla graduatoria il Martin Mystère Presenta poiché non è più un albo a se stante, ma un’appendice dello speciale del BVZM.

John Ghost il nuovo nemico di Dylan Dog nell'interpretazione di Daniele Bigliardo

Numero record di sceneggiatori impegnati nel raccontarci le vicende degli eroi bonelliani: nel 2014 sono stati 54, solo uno in più dell'anno precedente, ma sufficiente per ritoccare il primato stabilito appena dodici mesi or sono. Di seguito li trovate elencati in ordine di tavole pubblicate.


SCENEGGIATORE
PAG.
SERIE
Boselli
1730
Tex, Dampyr, Zagor
Recchioni
1172
Orfani, Dylan Dog, Ringo, John Ghost, Tex
Enoch
1062
Dragonero, Lilith
Burattini
1042
Zagor, Tex
Mignacco
972
Dylan Dog, Zagor,Le Storie, Saguaro, Dampyr
Enna
940
Saguaro
Di Gregorio
928
Dylan Dog, Le Storie, Dampyr
Rigamonti
926
Nathan Never, Agenzia Alfa, Dylan Dog, Universo Alfa
Ruju
888
Tex, le Storie
10°
Medda
878
Lukas, Tex
11°
Berardi
782
Julia
12°
Chiaverotti
756
Brendon, Dylan Dog
13°
Vietti
747
Dragonero, Universo Alfa, Le Storie
14°
Gualdoni
649
Universo Alfa, Le Storie, Dylan Dog, Nathan Never, Agenzia Alfa
15°
Morales
462
Martin Mystère
16°
Castelli
448
Dylan Dog, Martin Mystère
17°
Calza
425
Julia
18°
Rauch
412
Zagor
19°
Perniola
407
Nathan Never, Universo Alfa
20°
Barbato
362
Le Storie, Dylan Dog
21°
Mantero
357
Julia
22°
Vigna
341
Asteroide Argo, Nathan Never
23°
Faraci
330
Tex
24°
De Nardo
314
Dylan Dog, Le Storie
25°
Eccher
299
Universo Alfa, Nathan Never
26°
Bilotta
298
Le Storie, Dylan Dog, Dampyr
26°
Marzano
298
Dylan Dog, Le Storie
28°
Ostini
282
Nathan Never
28°
Manfredi
282
Adam Wild
30°
Recagno
258
Martin Mystère, Storie da Altrove
31°
Cavaletto
248
Martin Mystère, Dylan Dog
32°
Simeoni
204
Le Storie, Dylan Dog
33°
Cajelli
188
Dampyr
33°
Falco
188
Dampyr
35°
Zamberletti
160
Dampyr
36°
Russo A.
143
Agenzia Alfa
37°
Vitaliano
110
Le Storie
38°
Uzzeo
94
Ringo
38°
Celoni
94
Dylan Dog
38°
Marolla
94
Dampyr
38°
Masperi
94
Nathan Never
38°
Testi
94
Dampyr
38°
Venanzetti
94
Dampyr
44°
Piani
93
Agenzia Alfa
45°
Artusi
86
Nathan Never
46°
Sammartino
83
Agenzia Alfa
47°
Colombo
78
Zagor
48°
Giusfredi
78
Zagor
49°
Ambrosini
64
Dylan Dog
50°
Belli
42
Julia
51°
Cordone
34
Agenzia Alfa
52°
Accatino
32
Dylan Dog
52°
Masiero
32
Dylan Dog
54°
Serra
19
Agenzia Alfa, Universo Alfa


Anche se con oltre mille tavole in meno del 2013, si tratta dell’undicesimo successo annuale per Mauro Boselli (il quarto consecutivo); doppia sorpresa alle sue spalle, dove per la prima volta entrano in top ten, e direttamente sui gradini del podio, Roberto Recchioni e Luca Enoch, entrambi ovviamente al loro personal best su albi bonelliani. Tra i primi dieci segnaliamo anche i record personali annuali per Giovanni Di Gregorio e Davide Rigamonti, e il ritorno ai vertici dopo cinque anni di assenza di Michele Medda con il proprio miglior risultato degli ultimi venti anni. Alfredo Castelli, veterano del gruppo degli scrittori, avendo esordito su Zagor nel 1971, festeggia il 38° anno consecutivo di pubblicazione, seguito da Mignacco al 28°anno di costante presenza,  Vigna (27 anni), Chiaverotti (26), Boselli (25), Burattini (24), Manfredi e Berardi (21), Ruju (20).


Mauro Boselli, scrittore più prolifico della Bonelli per il quarto anno di fila, mostra orgoglioso il recente volume della Bao publishing, che ripropone il suo texone  Patagonia disegnato da Pasquale Frisenda 

Più che battuto, diremmo polverizzato anche il primato, stabilito nel 2003, dei disegnatori impegnati nell’illustrare gli albi Bonelli in un solo anno solare; undici anni or sono furono 150, nell’anno che volge al termine sono stati ben 34 in più del 2013, raggiungendo così il numero record di 178 disegnatori. Qui sotto trovate la graduatoria:


DISEGNATORE
PAG.
SERIE
Roi
632
Nathan Never, Tex, Brendon, Dylan Dog
Sedioli
506
Zagor
Diso
334
Tex
Verni
314
Zagor
Mari
298
Dylan Dog, Le Storie
Cossu
282
Dylan Dog
Della Monica
282
Zagor
Montanari & Grassani
282
Dylan Dog
Prisco
282
Zagor
10°
Boccanfuso
280
Agenzia Alfa, Universo Alfa, Nathan Never
11°
Font
265
Tex
12°
Buscaglia
262
Dragonero, Le Storie
13°
Esposito Bros.
254
Zagor
13°
Freghieri
254
Dylan Dog
15°
Marinetti
252
Julia
15°
Michelazzo
252
Julia
17°
Enoch
250
Lilith
18°
Alessandrini
248
Martin Mystère
19°
Dotti
236
Tex, Dampyr
20°
Benevento
220
Lukas, Tex
20°
Bruzzo
220
Tex
20°
Casertano
220
Le Storie, Dylan Dog
20°
Ortiz
220
Tex
20°
Piccinelli
220
Tex
20°
Seijas
220
Tex
26°
Bertolini
217
Agenzia Alfa, Nathan Never
27°
Vercelli
213
Nathan Never, Universo Alfa
28°
Toffanetti
208
Nathan Never, Universo Alfa
29°
Gerasi
204
Dylan Dog, Le Storie
30°
Bormida
201
Asteroide Argo, Dragonero
31°
Civitelli
192
Dylan Dog, Tex
32°
Borgioli
188
Lukas
32°
Cucina
188
Dragonero
32°
Del Campo
188
Dampyr
32°
Dell'Edera
188
Orfani
32°
Di Clemente
188
Nathan Never
32°
Gallo P.
188
Saguaro
32°
Liotti
188
Brendon
32°
Mammucari
188
Orfani, Ringo
32°
Maresca
188
Orfani, Ringo
32°
Stellato
188
Nathan Never
42°
Gregorini
177
Dragonero
43°
Romanini
174
Martin Mystère, Storie da Altrove
44°
Orlandi
167
Martin Mystère
45°
Barison
160
Zagor
46°
Olivares
158
Dragonero
47°
Ferri
156
Zagor
48°
Camagni
154
Martin Mystère
48°
Grimaldi
154
Martin Mystère
50°
Devescovi
144
Martin Mystère
51°
Cavenago
143
Orfani
52°
Pagliarani
141
Dragonero
53°
Siniscalchi
132
Saguaro
54°
Torti Rod.
128
Martin Mystère
55°
Maroto
127
Dampyr
56°
Ambrosini
126
Dylan Dog, Ringo
56°
Antinori
126
Julia
56°
Boraley
126
Julia
56°
Candita
126
Julia
56°
Copello
126
Julia
56°
Piccoli
126
Julia
56°
Soldi
126
Julia
56°
Zaghi
126
Julia
64°
Dall'Oglio
115
Orfani, Agenzia Alfa
65°
Sforza
112
Storie da Altrove
66°
Avogadro
110
Le Storie
66°
Bianchini
110
Le Storie
66°
Brindisi
110
Dylan Dog
66°
Caluri
110
Le Storie
66°
Lorusso
110
Le Storie
66°
Mosca
110
Le Storie
66°
Mottura
110
Le Storie
66°
Raffaelli
110
Le Storie
66°
Simeoni
110
Le Storie
66°
Suarez
110
Tex
76°
Lazzarini
101
Agenzia Alfa
77°
Casini
95
Nathan Never
78°
Ambu
94
Dampyr
78°
Baggi
94
Dampyr
78°
Barletta
94
Saguaro
78°
Bergamo
94
Lukas
78°
Bigliardo
94
Dylan Dog
78°
Bocci
94
Dampyr
78°
Busticchi-Paesani
94
Saguaro
78°
Califano
94
Dampyr
78°
Casalanguida
94
Lukas
78°
Celoni
94
Dylan Dog
78°
Cestaro Bros.
94
Dylan Dog
78°
Cremona
94
Orfani
78°
Dell'Uomo
94
Dylan Dog
78°
Detullio
94
Lukas
78°
Foderà
94
Saguaro
78°
Gallo F.
94
Dampyr
78°
Genzianella
94
Dampyr
78°
Gianfelice
94
Orfani
78°
Gugliotta
94
Saguaro
78°
Jannì
94
Nathan Never
78°
Laci (Krstic)
94
Adam Wild
78°
Laurenti
94
Dampyr
78°
Lozzi
94
Dampyr
78°
Maresta
94
Lukas
78°
Martinello
94
Dylan Dog
78°
Mattone
94
Saguaro
78°
Nespolino
94
Adam Wild
78°
Nizzoli
94
Dylan Dog
78°
Ornigotti
94
Dylan Dog
78°
Pastrovicchio
94
Saguaro
78°
Perovic
94
Adam Wild
78°
Pianta
94
Nathan Never
78°
Platano
94
Dragonero
78°
Pugliese
94
Brendon
78°
Rizzato
94
Dragonero
78°
Rossi M.
94
Nathan Never
78°
Russo F.
94
Dampyr
78°
Spadavecchia
94
Brendon
78°
Stassi
94
Dampyr
78°
Statella-Fara
94
Dampyr
78°
Torti Ric.
94
Dylan Dog
78°
Valdambrini
94
Saguaro
78°
Viglioglia
94
Brendon
78°
Vitolo
94
Saguaro
78°
Volante
94
Lukas
123°
Jacomelli
93
Agenzia Alfa
124°
Regazzoni
88
Universo Alfa, Agenzia Alfa
125°
Piccatto
87,3
Dylan Dog, Brendon
125°
Riccio R.
87,3
Dylan Dog, Brendon
127°
Martino
81
Agenzia Alfa
128°
Piazzalunga
80
Dampyr
128°
Santucci M.
80
Dampyr
128°
Resinanti
80
Nathan Never
128°
Vicari
80
Nathan Never
132°
Morrone
79
Dragonero
133°
Santaniello
71,3
Brendon, Dylan Dog
134°
Pueroni
65,5
Dragonero, Universo Alfa
135°
Bonessi
63
Julia
135°
Piccioni
63
Julia
137°
Vitti
56
Saguaro
138°
Di Vincenzo
55
Le Storie
138°
Fattore
55
Le Storie
140°
Giardo
51
Agenzia Alfa, Universo Alfa
141°
Bignamini
47
Orfani
141°
Da Sacco M.
47
Nathan Never
141°
Denna
47
Nathan Never
141°
Giurlanda
47
Julia
141°
Palomba
47
Nathan Never
141°
Santoro
47
Nathan Never
141°
Santucci G.
47
Orfani
141°
Spadoni
47
Julia
149°
Artusi
43
Nathan Never
149°
Velardi
43
Nathan Never
151°
Oskar (Scalco)
42,5
Agenzia Alfa
151°
Perconti
42,5
Agenzia Alfa
153°
Broccardo
40
Brendon
154°
Malisan
39
Dragonero
155°
Raho
35
Agenzia Alfa
156°
Trono
35
Dragonero
157°
De Biase
34
Agenzia Alfa
158°
Accardi
32
Tex
158°
Armitano-Furnò
32
Dylan Dog
158°
Bacilieri
32
Dylan Dog
158°
Burchielli
32
Dylan Dog
158°
Calcaterra
32
Dylan Dog
158°
Camuncoli
32
Tex
158°
Rossi L.
32
Tex
158°
Sicomoro-Robustelli
32
Dylan Dog
166°
Forlini
30
Universo Alfa
166°
Gradin
30
Universo Alfa
168°
Mortarino
18,5
Universo Alfa
169°
Filippucci
17
Martin Mystère
170°
Stano
12
John Ghost
171°
Nisi
8
Martin Mystère


Seconda vittoria dopo quella del 2011 per Corrado Roi, che quest’anno ha prestato le sue gotiche matite a ben quattro personaggi: probabilmente anche questo è un record. Il prolifico Corrado riesce a entrare nella top ten per il secondo anno consecutivo - come anche Gianni Sedioli che, pur in un'annata straordinaria, dove eguaglia il suo record personale del 2008, ha la sfortuna di incappare in un superlativo Roi e di vedersi divise a cavallo di due anni le 805 tavole pubblicate in 365 giorni tra il 2 agosto del 2013 e il 1° agosto del 2014; se fossero state tutte in un solo anno solare sarebbe stato record assoluto. Prima apparizione nella top ten per Emanuele Boccanfuso, in compagnia di tanti veterani dei piani alti come Diso, alla 19a presenza, lo stesso Roi (10a volta tra i primi dieci) o Della Monica (9a volta). Freghieri  raggiunge il traguardo del trentesimo anno di presenze consecutive in classifica, seguito da Montanari&Grassani pubblicati regolarmente senza interruzioni da 29 anni, Piccatto da 28 e Brindisi da 25, Rodolfo Torti e Siniscalchi da 22 e Michelazzo e Giardo da 20. Curiosita: abbiamo volutamente indicato il nome di battesimo di Torti per differenziarlo da Riccardo, suo figlio, che quest’anno ha esordito sulle pagine del Maxi Dylan Dog. A mente ci pare, tra gli autori, l’unico altro caso di padre e figlio che abbiano lavorato per la casa editrice a parte gli stessi Gian Luigi e Sergio Bonelli. I veterani tra i disegnatori pubblicati nel 2014 sono Gallieno Ferri, che lavora su personaggi bonelliani dal 1961; Roberto Diso, che pubblica con l’editore dal 1975; Giancarlo Alessandrini, che collabora con la SBE dal 1977; e Montanari & Grassani, che quest’anno hanno festeggiato i 35 anni di carriera in casa Bonelli. 

Corrado Roi, la matita giusta per ogni personaggio, si passaggio nella redazione di Via Buonarroti.

Ennesimo primato dell’anno appena trascorso è quello dei copertinisti: 30 sono infatti gli illustratori chiamati a firmare le cover bonelliane dell’anno,  contro i 25 dell' anno prima e i 26 del precedente primato, risalente al 2012. Amplificano il risultato, che di per sé già sarebbe stato eccellente, i tre copertinisti chiamati a illustrare gli albi variant presentati a Lucca. 



Gipi per Dylan Dog illustra la variant cover lucchese, una delle novita del 2014 della Bonelli Editore

Nella graduatoria che appare qui sotto, infatti, troverete conteggiate, tutte le 196 cover inedite pubblicate quest’anno dalla Bonelli, comprese le 14 realizzate per collane di ristampe, per gli speciali lucchesi o per il flipbook dello speciale mysterioso. Questo però non è un record, nel 2001 furono 199 le copertine inedite. Anche quest’anno la wraparound cover dell’Almanacco del Mistero è a doppia firma: questo spiega i due autori che appaiono con mezza copertina a testa.


COPERTISTA
COVER
SERIE
Villa
18
Tex, Dylan Dog Superbook
Stano
17
Dylan Dog, John Ghost
Ferri
16
Zagor
Riboldi
14
Dampyr
Di Gennaro
13
Le Storie
Furnò
12
Saguaro
Spadoni
12
Julia
Matteoni
12
Dragonero
Giardo
12
Nathan Never
10°
Carnevale
9
Orfani
10°
Benevento
9
Lukas
12°
Alessandrini
8,5
Martin Mystère
13°
Roi
8
Dylan Dog Granderistampa, Nathan Never, Tex
14°
De Angelis
6
Agenzia Alfa, Nathan Never
14°
Rotundo
6
Brendon
16°
Bertolini
3
Asteroide Argo, Universo Alfa
16°
Perovic
3
Adam Wild
16°
Mammucari
3
Ringo
19°
Filippucci
2,5
Martin Mystère
20°
Enoch
2
Lilith
21°
Alberti
1
Dragonero
21°
Breccia E.
1
Adam Wild
21°
De Vita
1
Tex
21°
Cavenago
1
Dylan Dog
21°
Dell'Otto
1
Ringo
21°
Gipi
1
Dylan Dog
21°
LRNZ (Ceccotti)
1
Dylan Dog
21°
Piccatto
1
Brendon
21°
Pichelli
1
Dylan Dog
21°
Soldi
1
Julia


Diciassettesima vittoria, decima di fila, per Claudio Villa; alle sue spalle battuto di misura Angelo Stano; entrambi quest’anno hanno superato quota 400 cover bonelliane, ma sono sempre lontani da "un certo" Gallieno Ferri, terzo quest’anno, che, sempre nel corso del 2014, ha doppiato la boa delle 800 copertine in formato Bonelli (albi a striscia esclusi, quindi). E per chiudere questa carrellata di copertinisti pluricentenari nell’annata appena trascorsa, segnaliamo anche che il quarto in graduatoria, Enea Riboldi, ha raggiunto e superato negli ultimi dodici mesi quota 200!


Quando deve disegnare una delle sue fantastiche copertine per Tex, Claudio Villa si veste così per ispirarsi... in realtà si trova sul set del film A pezzi - undead men di Alessia Di Giovanni e Daniele Statella (2013)

La Bonelli Editore spesso è stata indicata come una casa editrice conservatrice, poco incline al nuovo e soprattutto ai nuovi autori; niente di più errato, soprattutto se vediamo il numero degli esordienti nel 2014 sulle pagine degli albi Bonelli: 41 nuovi autori, la maggior parte illustratori: ben 37, troppi per citarli tutti. Tra i disegnatori esordienti segnaliamo i 5 neo-copertinisti, tutti di caratura internazionale: Breccia, Gipi, LRNZ, Pichielli e De Vita. Quattro gli sceneggiatori alla prima esperienza bonelliana: Vitaliano su Le Storie, Giusfredi su Zagor, e, sulle pagine di Dampyr Venanzetti e il giovanissimo Testi, primo autore bonelliano nato negli anni ’90 e uno dei più giovani in assoluto a firmare un fumetto bonelliano: per ora ne abbiamo rintracciati solo tre esordienti più giovani di lui (tra cui Mignacco).

Omaggio a Tex di Emanuele Barison, uno dei numerosi esordienti (in questo caso "di lusso") dell'annata appena conclusa 

L’anno appena trascorso oltre a essere l’anno dei record e l’anno di Dylan Dog, potrebbe pure essere ricordato come l’anno dei colori, tante sono le pagine in quadricromia, prodotte dall’editore, stampate negli ultimi dodici mesi: ben 2146 tavole, praticamente una su dieci; ovviamente si tratta anche in questo caso di un primato, destinato però a essere presto battuto, visto che per il 2015 due collane avranno un numero centenario a colori e forse Brendon avrà il suo primo speciale policromo. I coloristi cominciano a diventare una categoria importante all’interno della casa editrice, tant’è che da quest’anno pubblichiamo anche la loro classifica di pagine pubblicate. Nel 2014 sono stati 19 i professionisti o gli studi chiamati a impreziosire le tavole dei disegnatori con le loro nuance. Ecco la classifica:



COLORISTA
PAG
Serie
Niro
318
Orfani
GFB Comics
288
Tex, Zagor
Leoni
282
Orfani
Pastorello
282
Orfani
De Felici
188
Orfani, Dylan Dog
Florean
126
Le Storie
Francescutto
126
Dragonero
Bertelé
111
Orfani
Simeone
94
Orfani
10°
Celestini
64
Tex
11°
Bendazzoli
48
Dylan Dog
12°
Del Vecchio B.
32
Tex
12°
Denti
32
Tex
12°
D'Auria
32
Dylan Dog
12°
Overdrive studio
32
Dylan Dog
12°
Andolfo
32
Dylan Dog
12°
Tanzillo
32
Dylan Dog
18°
Ambrosini
16
Dylan Dog
19°
Cavenago
11
Orfani

Nella classifica sono indicati un paio di studi che collaborano con la Bonelli; sarebbe bello che, se possibile, fosse dato a Cesare quel che è di Cesare e che in futuro, pur citando l’azienda che si occupa di colorare gli albi, venisse indicato anche il nome di chi personalmente realizza il lavoro. In ogni caso, in questa prima significativa annata per la quadricromia bonelliana, vince Giovanna Niro e completano il podio altre due esponenti del gentil sesso, Annalisa Leoni e Alessia Pastorello: visto che si tratta di colori, in questa categoria, le “quote rosa” non potevano  che essere rispettate.


Le tre coloriste del podio: a sinistra Annalisa Leoni, a destra in alto la vincitrice Giovanna Niro e sotto Alessia Pastorello.

Classifiche di serie

Come tutti gli anni, diamo ora  un’occhiata a chi ha vinto le graduatorie nelle singole testate dell’editore. In rigoroso ordine alfabetico partiamo quindi col il neonato ADAM WILD, dove ovviamente si registra il primo successo per Gianfranco Manfredi tra gli sceneggiatori, e un ex-aequo per i tre disegnatori - Nespolino, Perovic e Laci - che hanno realizzato i numeri di esordio della collana.


Adam Wild, l'ultimo nato in casa Bonelli. Disegno di Darko Perovic

Da un personaggio che nasce, passiamo a un personaggio che ci lascia, almeno nella forma in cui l’abbiamo fino a oggi conosciuto: BRENDON. Chiaverotti, unico scrittore della collana, si aggiudica il suo 17° successo di serie, mentre l’esordiente Giovanni Liotti, con 188 tavole, vince il suo primo, e probabilmente ultimo, “titolo” sulle pagine di Brendon.
Quindicesimo anno in edicola per DAMPYR e quindicesima affermazione per il suo co-creatore Mauro Boselli, ma col risultato più basso di sempre: 376 tavole, appena quattro albi sceneggiati dal curatore della collana negli ultimi dodici mesi, che però ha distribuito le altre quasi 1200 tavole annuali ad altri nove scrittori, tra cui quattro esordienti di Draka, ottenendo il singolare record per la collana di dieci diversi sceneggiatori pubblicati in un solo anno solare. Tra i disegnatori,  prima vittoria annuale per il recente acquisto Andrea Dal Campo con 188 tavole. Anche tra gli illustratori dampyriani record di autori pubblicati in un solo anno: ben 17, di cui sei esordienti.


Questa illustrazione di Giuseppe Matteoni del 2007 è stata profetica: L'incontro tra i due eroi si concretizzerà sul prossimo speciale a colori di Dragonero
Per DRAGONERO, annata all’insegna di Luca Enoch che con 812 tavole sceneggiate, quasi il doppio del co-creatore Vietti - impegnatissimo quest’anno col primo romanzo dedicato all’Uccisore di Draghi - vince per la prima volta la classifica annuale degli sceneggiatori della serie. Tra i disegnatori primo “scudetto” per Cristiano Cucina autore di 188 pagine, delle quali metà a colori per il primo special della serie.
Nell’anno del rilancio per DYLAN DOG, la palma dello sceneggiatore più pubblicato va a Giovanni Di Gregorio che con 630 tavole, suo primato personale sulle pagine dell’Indagatore dell’Incubo, bissa il successo del 2010. Primato ex-aequo, non accadeva dal 1998, tra i disegnatori, dove Montanari e Grassani con 282 tavole, condividono il loro undicesimo “scudetto” con Ugolino Cossu, che è invece alla prima affermazione.
Giancarlo Berardi, che firma a quattro mani tutte le sceneggiature di JULIA, inevitabilmente risulta per il diciassettesimo anno consecutivo, ovvero dall’esordio della serie, lo scrittore più pubblicato. Tra i disegnatori, invece, con 252 tavole, vincono a pari merito Ernesto Michelazzo, per la quinta volta, e Antonio Marinetti, al suo primo successo di serie.
Ovviamente per LILITH, essendo la serie curata completamente da Luca Enoch, non avrete difficoltà a immaginare chi, con le classiche 250 tavoli annuali, si sia guadagnato il primato tra gli sceneggiatori e i disegnatori...


Una dell più belle cover dell'anno è questa di Lukas opera di Michele Benevento. colori "alternativi" di Lorenzo De Felici
Nel primo anno di LUKAS, Medda ovviamente svetta con 846 tavole, mentre tra i disegnatori vincono il co-creatore Benevento e Borgioli, con 188 tavole.
Annata all’insegna della spending review per MARTIN MYSTÈRE che, per far quadrare i conti delle sue collane, ha rinunciato all’albetto allegato allo special, a una trentina di pagine di Storie da Altrove e ha riesumato il maxi per farne un contenitore di ristampe; tutto questo si traduce nell’annata più povera di tavole inedite degli ultimi 28 anni, per il BVZM e serie collegate. Nonostante questo, il 2014 si segnala anche per il superamento della quota 50.000 tavole per le testate di Martin Mystère (spin-off compresi). Tra gli sceneggiatori, il più pubblicato è stato quest’anno il compianto Paolo Morales, con 462 tavole, mentre con 248 tavole disegnate Giancarlo Alessandrini risulta essere  l’illustratore del Detective dell’Impossibile più prolifico dell’anno - per la sesta volta in carriera e la seconda consecutiva.  


Max Bertolini per Nathan Never

Davide Rigamonti con le sue 894 tavole del mondo di NATHAN NEVER, vince per la seconda volta la classifica annuale degli sceneggiatori dell’Agente Alfa; primo successo invece per Emanuele Boccanfuso con 280 tavole tra gli illustratori. Tra i disegnatori nel corso del 2014 si è verificato l’avvicendamento al vertice della classifica all time, con il sorpasso di Paolo Di Clemente ai danni di Germano Bonazzi.
1034 tavole sono quelle con cui Roberto Recchioni vince per il secondo anno la classifica di ORFANI tra gli sceneggiatori, mentre tra i disegnatori si registra l’ex aequo tra Mammucari, Dell’Edera e Maresca a quota 188 tavole.



Ancora per la serie le cover più belle del 2014 segnaliamo questa di Massimo Carnevale per Orfani

Passiamo a SAGUARO che conclude il suo terzo anno in edicola con il terzo successo per il suo creatore Bruno Enna (con 940 tavole) e con la prima affermazione di Pier Gallo (188 tavole) esordiente sulla collana .
Giovanni Gualdoni, per la prima volta, e Paola Barbato, per la seconda, risultano gli scrittori più pubblicati nell’anno su LE STORIE con 220 tavole a testa. Tra i disegnatori invece vince per la seconda occasione Giampiero Casertano con le 126 tavole dello special a colori.
Con 1072 pagine pubblicate, miglior risultato annuale di pagine sceneggiate per una sola testata, Mauro Boselli, risulta anche quest’anno il più prolifico scrittore di TEX. Per lui ottavo “scudetto” texiano, il  secondo consecutivo. Tra i disegnatori torna al vertice, per la terza volta in carriera, della classifica annuale Roberto Diso, con 334 tavole, stesso score del 2003 anno dell’esordio sulla collana e del  primo successo in questa graduatoria.


Passato e futuro si incrociano in questa illustrazione di Stefano Andreucci, ispirata alla storia sul passato di Tex, il magnifico fuorilegge, che verrà pubblicata in un futuro texone. 

Chiudiamo con ZAGOR che festeggia il 22° successo, il 17° consecutivo,  di Moreno Burattini, quest’anno a quota 1010 tavole pubblicate;  e, tra i disegnatori, la terza affermazione, seconda consecutiva, per Gianni Sedioli che, con 506 tavole in un anno, eguaglia il suo record personale su Zagor, risultato con il quale nel 2008 vinse il suo primo “scudetto” zagoriano. La vittoria in due anni consecutivi, tra gli illustratori dello Spirito con la Scure non accadeva dal biennio 1992-93, quando  fu Ferri a firmare la doppietta.






Classifiche “speciali”

Per quanto riguarda i numeri fuori serie, in questa annata di cambiamenti, tra dipartita dei giganti, esordio di nuove collane dedicate a Dragonero e alle Storie, nuovo balenottero per Nathan e terzo maxi per Dylan, al termine dell’anno si registra un incremento di albi rispetto al 2013, fino a quota 36 albi, come nell’annata record 2011, mentre la tavole si attestano sulle 6554 unità, più dello scorso anno, ma lontane dalle 6933 record assoluto risalente appunto a tre anni or sono. Tra gli autori Davide Rigamonti è stato, per la seconda volta dopo il 2012, col proprio record personale di 738 tavole pubblicate su albi fuori-serie, lo sceneggiatore più “speciale” dell’anno. Tra i disegnatori con 538 tavole vince per la prima volta invece lo stesso vincitore della classifica generale, Corrado Roi, mai come quest’anno  tante pagine di uno stesso disegnatore erano state pubblicate su albi speciali; De Angelis con 6 cover è per la nona volta  il copertinista più pubblicato su albi non regolari, mentre un altro record spetta a Dylan Dog, per la 16° volta il personaggio con più pagine extra dell’anno, ben 1356 – nuovo primato di pagine speciali pubblicate in una sola annata. 



Il primo speciale de Le Storie, una delle novità fuoriserie del 2014. Cover di Aldo Di Gennaro

Classifiche storiche

Nel corso del 2014 Boselli ha superato Nolitta nella classifica degli sceneggiatori di tutti i tempi - portandosi al terzo posto assoluto; posizioni quasi tutte immutate nella Top 20, tranne l’ingresso in ventesima posizione di Faraci che scalza Toninelli.
Tra i primi venti disegnatori di tutti i tempi, entra nel Top ten, al decimo posto Freghieri ai danni di Polese, Roi guadagna il dodicesimo posto scalando due posizioni ai danni di Fusco e Alessandrini e Piccatto conquista la diciottesima piazza superando Chiarolla.
Chiudiamo con la classifiche parziali degli sceneggiatori e degli illustratori dell’attuale decennio, dove scopriamo che Boselli si avvia a riconfermarsi per il secondo decennio consecutivo il più prolifico sceneggiatore bonelliano, avendo un ampio margine sul più diretto inseguitore. La graduatoria degli sceneggiatori è abbastanza stabile rispetto al 2013, con gli stessi autori in top ten, ma con alcuni scambi di posizione dopo il settimo posto; la classifica dei disegnatori è stabile sul podio, ma movimentata dal quarto posto in poi, con tre new entry, una addirittura dal 38° posto dello scorso anno. Qui sotto le due Top Ten del decennio in corso:

Bonelli anni 10 (2010-2014)

Sceneggiatore
tavole
preced.


disegnatore
tavole
preced.
Boselli
9759
1(-)

Roi
2084
1(-)
Ruju
5144
2(-)

Freghieri
1562
2(-)
Vietti
4907
3(-)

Piccatto
1372,3
3(-)
Burattini
4690
4(-)

Diso
1264
7()
Mignacco
4475
5(-)

Enoch
1250
5(-)
Berardi
3994
6(-)

Di Clemente
1187
6(-)
Chiaverotti
3652
8()

Sedioli
1091
38()
Manfredi
3276
7()

Mangiantini
1088
4()
Perniola
2996
10()

Alessandrini
1087
14()
10°
Faraci
2993
9()

10°
Casertano
1036
17()

Ricapitolando: il 2014 bonelliano ci ha portato il maggior numero di sempre di pagine inedite pubblicate, il record forse mondiale (a qualcuno risulta qualche personaggio di cui vengono prodotte più tavole nuove in un anno?) di Dylan Dog, il maggior numero di sceneggiatori, disegnatori, copertinisti e coloristi mai impegnati in una sola annata, il maggior numero di tavole a colori mai pubblicate. Mi sembra un'encomiabile risposta al periodo di crisi in corso; altri probabilmente si sarebbero chiusi a riccio o licenziato a destra e a manca; la Bonelli invece prova nuove vie finora inesplorate, e allarga i suoi orizzonti anche al di fuori del fumetto. Complimenti.  

Anche per quest'anno è tutto. Buon Natale e Buone Feste a tutti i nostri lettori.

Saverio Ceri


N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.

P.S. Ringraziamo l'amico Zeca per la traduzione in portoghese di questo post sul Tex Willer Blog.

P.P.S. Ringraziamo il sito americano Bleeding Cool per aver parlato di questo nostro post! 

Dove il sito americano Bleeding Cool parla di noi!