giovedì 21 agosto 2014

THE DARK SIDE OF TEX! "D": DA "DAMA DI PICCHE" A "DZOAVITS"!

di Massimo Capalbo

Quarto appuntamento per la nostra enciclopedia dei "mostri texiani" The Dark Side of Tex. Con la lettera D aggiungiamo tre voci agli orrori affrontati dal Ranger nel corso della sua pluridecennale carriera! Ricordiamo che questo è il terzo dizionario bonelliano realizzato da Massimo "Max" Capalbo per Dime Web - dizionario che viene pubblicato in contemporanea all'Atlante di Mister No e agli Zagor Monsters. Il trio di opere che Dime Web porta avanti dal 2013 rimarrà un punto fermo nella storia della critica fumettistica, nella fattispecie bonelliana. Non è un "autoelogio": lo affermiamo con convinzione, senza tema di smentite!
Parla del nostro lavoro - definendolo "fantastico ed erculeo" - il prestigioso sito portoghese di esperti bonelliani Tex Willer Blog: l'articolo dedicato a Dime Web si intitola Il lato oscuro di Tex. Ringraziamo per l'attenzione l'animatore del sito Zeca e gli altri nostri amici lusitani che ospitano in traduzione anche i nostri articoli annuali di Diamo i numeri!
Ricordiamo infine che le illustrazioni che precedono le voci sono sempre inserite dalla redazione; le altre sono invece scelte dall'autore! (s.c & f.m.)


 

LEGENDA 
  • I nomi in stampatello e grassetto rimandano a una voce dell’opera. Fanno eccezione i nomi del protagonista della serie, TEX, e quelli dei suoi pards – KIT CARSONTIGER JACKKIT WILLER - che sono sempre scritti in questo modo, tranne quando sono inseriti nei crediti di una storia o fanno parte del titolo di un libro (ad esempio: Atlante di Tex). 
  • Con l’unica eccezione di TÉNÈBRES, RAPHAEL, i personaggi dalla doppia identità sono stati indicati con la loro identità fittizia piuttosto che con il nome vero (ad es.:TAGLIATORE DI TESTE invece che BARRERA, JUANSVENTRATORE invece che BARLOW, SALLY).
  • Alcuni personaggi sono stati indicati con il soprannome piuttosto che con il nome vero (ad es.: COLORADO BELLE invece che MORROW, ALICEEL MORISCO invece che JAMAL, AHMED). Riguardo al citato EL MORISCO, la voce a lui dedicata è stata inserita sotto l’iniziale del soprannome vero e proprio – quindi la M -, invece che sotto la E, cioè l’iniziale dell’articolo. 
  • Per quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni casi, il nostrotitolo non coincide con quello usato abitualmente dai lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 265-268 viene indicata con il titolo del n. 267, Tex contro Yama, perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto a L’ombra di Mefisto (n. 265), La strega (n. 266) e I Figli del Sole (n. 268).



Nota sui collegamenti ipertestuali

The Dark Side of Tex è un "lavoro in corso" che si svilupperà nei prossimi mesi, abbracciando numerosi post - uno per ogni lettera dell'alfabeto - fino ad arrivare alla conclusione.
I collegamenti ipertestuali fra le varie voci non saranno dunque possibili tutti e subito... e vi spieghiamo subito perché!
Collegheremo con link diretti ogni riferimento ad altre voci dell'opera partendo necessariamente dalle voci già apparse.
Ci preme dunque ribadire e sottolineare che, non essendo possibile creare link a post futuri, ricostruiremo tutti i link a ritroso solo quando sarà possibile. I link saranno però sempre e soltanto fra URL diverse e non all'interno di uno stesso post. Vorrete perdonarci (e segnalarci!) eventuali errori e omissioni! I link - essendo come abbiamo detto sopra fra URL diverse - porteranno sempre e comunque all'inizio di un altro post e non esattamente alla voce di riferimento.
Per facilitare fin dall'inizio l'uso dell'opera, abbiamo creato una pagina apposita di collegamenti alle varie voci, alla quale potete accedere dovunque siate, andando sotto al logo Dime Web: anche in questo caso il link vi porterà al post giusto, scorrendo il quale troverete in un attimo la voce cercata!




D
DAMA DI PICCHE
DIABLERO
DZOAVITS


DAMA DI PICCHE

La Dama di Picche fa la sua memorabile comparsa nella storia omonima (G. L. Bonelli [sog.&scen.] – A. Galleppini e V. Muzzi [dis.], nn 116-117) ed è – per usare le sue stesse parole – la più grande cartomante e indovina di tutti i tempi. Il suo spettro appare, assieme a quello del suo servitore Alì, a TEX e CARSON di notte, nel deserto del New Mexico. Questi ultimi stanno percorrendo la pista che da Fort Stanton porta a El Paso, quando notano in lontananza un carro e il fuoco di un bivacco. I Nostri, i cui cavalli sono stranamente inquieti, raggiungono l’accampamento e si uniscono ai due stranieri, ignari che costoro sono fantasmi e stanno aspettando proprio loro. Madame de Thebe – questo il vero nome della cartomante, che è di nazionalità egiziana - racconta ai due pards (di cui conosce già i nomi) quanto accaduto a lei e ad Alì dieci anni prima (ma essa ne parla come se fosse un episodio recente).

Tex n. 116, giugno 1970. Disegno di Galep

Madame de Thebe e Alì scoprono troppo tardi le vere intenzioni di Tom Paxton – TEX 116, p. 17


Sulla strada di Orogrande, essi avevano incontrato due banditi, Tom Paxton e Felix Fuente, i quali si erano offerti di fare loro da scorta. In realtà, i due intendevano rapinarli: pertanto, li avevano condotti su una pista poco battuta, quella che porta a Las Cruces attraverso il deserto di White Sands. Lì, Paxton aveva ucciso a tradimento il suo complice, per poi far sprofondare nelle sabbie mobili Alì e Madame de Thebe, da lui ribattezzata sarcasticamente Dama di Picche: la donna gli aveva raccontato, infatti, che la sera prima, mentre consultava le carte per prevedere cosa gli sarebbe successo l’indomani, era uscita appunto la dama di picche, segno infallibile di grave pericolo. Prima di essere inghiottita dalla fanghiglia, la cartomante aveva lanciato una maledizione contro Paxton, puntandogli contro il Sigillo di Anubi, un antichissimo anello di ferro e argento raffigurante il dio egizio dei morti. Terminato il suo racconto, Madame de Thebe dice a TEX che sarà proprio lui a portare al bandito il suo messaggio di morte, quindi gli porge l’anello: Tom Paxton vive ora a El Paso, dove con il denaro rubatomi ha rilevato e rimodernato un locale messicano, la “Cantina Real”. Andrete da lui e gli direte che vi manda la Dama di Picche, e se fingerà di non capire, gli mostrerete il Sigillo di Anubi. […] Molti occhi saranno su di voi e vi proteggeranno, ma voi non dimenticate quel che vi ho detto. Buona fortuna, Tex Willer, e anche a voi, Kit Carson!. Detto questo, la donna e il suo servitore si ritirano nel carro, lasciando TEX con la convinzione che essa, traumatizzata dalla rapina subita a opera di Paxton, abbia perso del tutto la ragione. Il giorno dopo, però, i due pards, svegliati da un forte vento, scoprono qualcosa che li lascia a dir poco sbalorditi. Potenze del cielo! I due cavalli neri sono scomparsi!, esclama CARSON.

Prima di sprofondare nelle sabbie mobili, la cartomante punta il Sigillo di Anubi contro Paxton – TEX 116, p. 25

Lo spettro della cartomante consegna a TEX il suo anello e gli dice dove trovare Paxton – TEX 116, p. 26


E il carro?! – esclama a sua volta TEXGuarda il carro!... Si è disintegrato…ed è come se fosse vecchio di dieci anni!. CARSON pensa di stare sognando, ma TEX gli dice che ciò che sta davanti a loro è realtà, e altrettanto reale è stato l’incontro con la cartomante, come dimostra l’anello che egli porta sull’indice: il Sigillo di Anubi. Mezz’ora dopo, i Nostri riprendono il viaggio e il giorno successivo arrivano nella città che la Dama di Picche ha loro indicato: El Paso. Entrati in un saloon, TEX e CARSON vengono subito notati da uno scagnozzo di Paxton, Slim Heber, il quale, convinto che i due sappiano del traffico d’armi che il suo capo ha organizzato con il capobanda messicano don Isidro, corre alla Cantina Real ad avvertirlo. Conoscendo la fama dei due pards, Paxton affida a Heber il compito di eliminarli. Pertanto, lo scagnozzo, ingaggiati altri due sicari, si reca con essi al saloon e tende un agguato ai Nostri, che però non si fanno sorprendere, TEX in particolare. Il ranger uccide entrambi i compagni di Heber e ferisce quest’ultimo, che viene poi arrestato dallo sceriffo Tom Colbran. Saputo del fallito agguato e temendo che Heber spifferi tutto ai pards, Paxton chiede al suo braccio destro Mark Damon di far intervenire suo fratello Dick, vice di Colbran (il quale ignora che questi sia un uomo di Paxton). Dick Damon fa evadere Heber, ma, sorpreso da Colbran e dai pards, ferisce lo sceriffo e uccide lo scagnozzo, quindi fugge nel vicino Messico. Seguendo le sue tracce, TEX giunge a Ciudad Juarez, dove viene a sapere, da un uomo del posto che ha visto passare il fuggitivo, dei loschi traffici di Paxton con don Isidro.

I due pards scoprono ciò che resta del carro di Madam de Thebe alias la Dama di Picche - TEX 116, p. 31

Tex n. 117, luglio 1970. Disegno di Galep


Tornato a El Paso, TEX decide con CARSON di recarsi alla Cantina Real, ma proprio all’ingresso i Nostri vengono assaliti da due sgherri di Paxton, armati di coltelli. La reazione dei pards è fulminea: uno degli assalitori viene ucciso, l’altro ferito. Facendosi precedere da quest’ultimo, TEX e CARSON entrano nel locale; Mark Damon, fingendosi estraneo a ciò che è appena accaduto, va loro incontro, mentre Paxton rimane nel suo salottino privato. Nello stesso momento in cui TEX dice a Damon di portare al suo capo un messaggio da parte della Dama di Picche, il fantasma della cartomante appare minaccioso a Paxton, che urla terrorizzato. Damon e i pards accorrono e trovano Paxton svenuto. Damon lo fa rinvenire, ma quando TEX gli mostra il Sigillo di Anubi, Paxton perde di nuovo i sensi. Dopo aver sferrato un cazzotto a Damon, che lo ha minacciato, TEX esce dal locale con il suo pard e va dallo sceriffo, per metterlo al corrente di quanto ha scoperto in Messico. Frattanto, alla Cantina Real, Paxton si è ripreso e racconta al suo braccio destro la storia della Dama di Picche. Egli non riesce a spiegarsi come i due pards ne siano venuti a conoscenza, e, inoltre, come siano entrati in possesso dell’anello. Quell’arabo non era la sola compagnia della donna. - gli dice Damon, riferendosi ovviamente ad AlìCi deve essere stato qualcun altro… qualcuno che era sempre rimasto nascosto nel carro! Questo qualcuno è stato testimone di quel che è successo e, dopo la tua partenza, è uscito dal carro andando poi a raccontare tutto al più vicino sceriffo che a sua volta ha passato la storia ai rangers. La spiegazione di Damon (il quale liquida, inoltre, la comparsa del fantasma come una semplice allucinazione) sembra convincere Paxton, che gli affida il compito di togliere di mezzo i pards.

Paxton spara contro lo spettro di Alì, uccidendo involontariamente Damon – TEX 117, p. 30

La Dama di Picche continua a tormentare il suo assassino – TEX 117, p. 56


Damon si rivolge al messicano Ollieda, il quale - venuto a sapere che i pards alloggiano all’Hotel Rio Grande, ma ignaro che al momento essi si trovano da tutt’altra parte, e cioè oltre confine, nel ranch dove Dick Damon sta trattando con don Isidro – fa esplodere di notte una bomba nella loro stanza. Ollieda è convinto di aver ucciso i Nostri, i quali invece sono impegnati in un duro scontro a fuoco con gli uomini di don Isidro, che si conclude con la distruzione del ranch e del carico di armi destinato al messicano. Intanto, a El Paso, la notizia del fallito attentato è già arrivata alle orecchie di Paxton, che si trova nel suo appartamento, al primo piano della Cantina Real, con Damon. Qualche minuto dopo, Damon decide di andarsene, ma non appena esce dalla Cantina Real, sente le urla di Paxton, al quale è apparsa nuovamente la Dama di Picche. Vattene! Vattene!!! Vattene viaaa!, grida il terrorizzato Paxton, sparando contro il fantasma. Non puoi uccidermi, Paxton! – gli dice la cartomante – Non ricordi che mi hai già uccisa tanto tempo fa, spingendomi nelle sabbie mobili insieme al mio fedele Alì? Io vivo ormai in un altro mondo, Paxton… un mondo che però conoscerai anche tu molto presto. Non è vero, mio buon Alì?. Sì, padrona! – risponde il fantasma di Alì, comparendo alle spalle di PaxtonNei suoi occhi vedo già affiorare i veli della morte!. Paxton, allora, spara contro Alì, e lo fa proprio quando Damon apre la porta. Costui si becca due pallottole in pieno petto, morendo all’istante; Paxton invece, che ha ormai scaricato tutti i proiettili, sviene, non prima però che la Dama di Picche, al momento di scomparire con Alì, gli dica: A presto, Paxton! A molto presto!.

La cartomante e il suo servitore hanno ottenuto finalmente la loro vendetta – TEX 117, p. 62

Tex e Carson ritrovano il cadavere carbonizzato di Paxton, che porta, all’indice della mano destra, il Sigillo di Anubi – TEX 117, p. 66


In quello stesso momento, TEX e CARSON, appena tornati dal Messico, scoprono che la loro stanza d’albergo è saltata in aria. Scoprono pure, interrogando il portiere, che a mettere la bomba è stato Ollieda. Si recano quindi nella casa del messicano e lo costringono a scrivere e a firmare una deposizione contro Paxton, che poi consegnano allo sceriffo, al quale raccontano anche del loro incontro con la Dama di Picche. I due pards si apprestano a raggiungere la Cantina Real quand’ecco che, nell’ufficio di Colber, arriva un dipendente di Paxton, che informa lo sceriffo e i Nostri dell’uccisione di Damon a opera del suo padrone. Giunti nell’appartamento di Paxton - il quale è a letto ed è in preda al delirio: sta rivivendo infatti l’incontro di dieci anni prima con la cartomante -, i pards parlano con il dottor Regan, il medico che sta assistendo il criminale. Viste le condizioni di Paxton, TEX lascia sul suo comodino il Sigillo di Anubi (Forse era proprio questa l’intenzione della Dama di Picche… – dice il ranger – far pervenire il suo anello a Paxton affinché si ricordasse sempre di lei.) ed esce dall’appartamento con gli altri. TEX pensa che sia tutto finito, ma si sbaglia: infatti, una volta che nella stanza è rimasto solo Paxton, il Sigillo di Anubi inizia a tintinnare e dal piano del comodino prende forma una mano spettrale, che indossa l’anello. E’ la mano della Dama di Picche, la quale chiama il criminale: Paxton! Tom Paxton! Guarda questo anello! E’ il Sigillo di Anubi… il gran signore dei morti. Guardalo bene, Paxton, perché ti sta portando un messaggio di morte! Lo riconosci, Paxton? Lo riconosci? L’ultima volta che lo hai visto, era all’indice di una sventurata donna che stava inesorabilmente sprofondando in un orrendo abisso di fango! Te ne ricordi, Paxton? Ti ricordi della Dama di Picche?.

Uno scorcio del deserto di White Sands (New Mexico), il luogo dove avviene l’incontro tra i due pards e la Dama di Picche


Vedendo ricomparire lo spettro della cartomante, Paxton inizia a urlare: Nooo! Vattene! Vattene via!. Senza di te? - risponde la Dama di Picche - No, Paxton!... Per poter lasciare il grigio Regno delle Ombre, ho dovuto tracciare un segno di morte sulla gran pietra nera da cui si innalza il trono di fuoco ove siede il grande Anubi… …e quel segno era promessa e pegno che avrei portato con me, al mio ritorno nel mondo oscuro, lo spirito di un uomo il cui nome sta per essere scritto nel gran Libro dei Morti… il tuo nome, Paxton!. In preda al terrore, l’uomo si alza dal letto e lancia contro il fantasma prima i due lumi a petrolio che si trovano nella stanza, poi, dopo averlo acceso, un candelotto di dinamite, che, scoppiando, dà origine a un incendio. Ah! Ah! Ah! La profezia si compie, Principe dei Morti! Preparati a seguirmi, Paxton! La tua ora è giunta!, dice la cartomante, la quale poi chiama il suo servitore, che compare subito al suo fianco: Osservalo, Alì… ricordi come sogghignava mentre affondavamo lentamente nelle sabbie mobili? Ebbene, ora tocca a noi guardarlo, mentre sta per essere ghermito dagli ardenti artigli del fuoco che lui stesso ha fatto divampare. Il fumo che esce dalla finestra dell’appartamento fa accorrere gli uomini di Paxton, ma questi, emesso un ultimo grido, muore, e il suo corpo viene divorato dalle fiamme. Andiamo, Alì! Le porte nere si sono aperte anche per lui, ora!, dice, prima di scomparire, la Dama di Picche al suo servitore, che aggiunge: E il Sigillo di Anubi ha lasciato il suo segno. Il fuoco arriva poi ai cassetti dove Paxton teneva la dinamite, provocando un’esplosione. Per evitare che l’incendio si propaghi agli altri edifici, gli abitanti di El Paso si danno da fare per spegnerlo, e alla fine vi riescono, anche se della Cantina Real non rimane che un cumulo di macerie fumanti.


Ermanubi, il dio greco-egizio che guida le anime nell’Aldilà


I due pards, assieme a Colber e al dottor Regan, si fanno strada fra le rovine e trovano il cadavere di Paxton, che è completamente carbonizzato. All’indice della mano destra c’è il Sigillo di Anubi, e CARSON, vedendolo, si chiede come ciò sia possibile. Domande del genere non avranno mai risposta, Kit., dice TEX, che poi lascia la città con il suo pard. Farai parola anche della storia dell’anello, quando scriverai il rapporto per il comando?, gli domanda CARSON sulla via del ritorno. Fossi matto! E se vuoi il mio parere, più presto ci scorderemo di questo episodio, e meglio sarà per tutti e due., risponde TEX. Pienamente d’accordo. Raccontando una storia del genere, correremmo il rischio di far venire un accidente secco al nostro buon colonnello., aggiunge l’anziano ranger. E nessuno ci crederebbe., conclude TEX


La vera Madame de Thebes, al secolo Anne Victorine Sevigny (1845-1916)

 
Curiosità: La Dama di Picche è la prima ghost story texiana, nonché la prima avventura del ranger che presenta elementi relativi all’antico Egitto, in questo caso la figura di Anubi, il dio con la testa di sciacallo. Va precisato, però, che quello raffigurato sull’anello di Madame de Thebe non è l’Anubi originale, bensì la divinità greco-egizia chiamata Ermanubi (o Hermanubi), nata dalla fusione tra Anubi e il dio greco Ermes. Si tratta di una piccola svista che, ovviamente, nulla toglie al valore della storia, la quale è davvero bella.

C’è da fare infine un’altra precisazione, che riguarda il vero nome della cartomante egiziana. Esso non è un’invenzione di GL: Madame de Thebes (con la s finale, che Bonelli ha tolto) era infatti lo pseudonimo di una famosa veggente e chiromante francese dell’Ottocento, Anne Victorine Sevigny. Secondo i suoi biografi, la Sevigny riuscì a prevedere importanti avvenimenti storici, tra cui la Prima Guerra Mondiale, la Guerra Anglo-Boera e la Guerra Russo-Giapponese.
 


DIABLERO

Secondo le credenze di molti messicani e indios Yaqui della Sonora, il Diablero è una persona malvagia che pratica la magia nera ed è capace di tramutarsi in animale (Tex n. 135, p. 33). Quello della storia omonima (G.L. Bonelli [sog.&scen.] – G. Letteri [dis.], nn. 135-137) si chiama Guaimas ed è un possente indio che si trasforma in licantropo quando beve una pozione che sua sorella - la strega MITLA gli prepara appositamente. Il Diablero terrorizza gli Apache Broncos della Sierra del Hueso, uccidendo i figli del capo Golikya e spaventando, al punto da fargli perdere il senno, un altro giovane guerriero, che ritorna al villaggio ridotto a un vegetale.


Tex n. 135, gennaio 1972. Disegno di Galep
 
Guaimas con sua sorella Mitla – TEX 135, p. 43

Lo stregone MANGOS decide allora di chiedere aiuto a EL MORISCO, il quale – prima di partire per la Sierra del Hueso con il fido Eusebio – invia una lettera a un ufficiale di Fort Davis, il colonnello Walson (che condivide con l’egiziano l’interesse per il soprannaturale), pregandolo di raggiungerlo nel villaggio di MANGOS. Caso vuole che nel forte si trovino pure TEX e i suoi pards, i quali, ben lieti di rivedere l’amico EL MORISCO, si offrono di accompagnare Walson. Nel frattempo, a diversi chilometri di distanza, MITLA – che vive con Guaimas tra le rovine di un tempio azteco – riesce a scoprire, grazie ai suoi poteri magici, che un pericolo mortale sovrasta lei e il suo servitore. Questo pericolo è rappresentato, appunto, da EL MORISCO e, come la strega scoprirà in seguito, dai quattro pards. Per fermare l’occultista, MITLA fa nuovamente trasformare Guaimas in licantropo e gli affianca un branco di feroci lupi, che si gettano subito all’inseguimento dell’egiziano e del suo maggiordomo. EL MORISCO ed Eusebio riescono tuttavia a raggiungere il villaggio, mentre Ocampo, il guerriero che faceva loro da scorta, viene accerchiato dal branco e strangolato dal Diablero. I lupi e il licantropo riprendono poi l’inseguimento e arrivano nei pressi del villaggio, ma non possono attaccare né l’egiziano né Eusebio, giacché, intorno ai due, MANGOS e i guerrieri Apache (che impugnano torce e lance) hanno formato un cerchio protettivo.

Guaimas beve la pozione che lo trasforma in Diablero – TEX 135, p. 47

Tex n. 136, febbraio 1972. Disegno di Galep


MITLA è quindi costretta a richiamare le belve e il Diablero. Il giorno seguente, MITLA tenta invano di sbarazzarsi di TEX e dei suoi pards, ma costoro da una parte ed EL MORISCO e gli Apache dall’altra, stringono in una morsa la strega e Guaimas, avvicinandosi sempre di più al loro covo. Messa alle strette dai suoi avversari, MITLA decide di sferrare l’attacco definitivo contro EL MORISCO e, calate le tenebre, prepara per Guaimas una pozione ancora più potente. Guidati dalla strega, che si tiene a distanza, il Diablero e i pochi lupi superstiti (il branco è stato decimato da TEX e compagni) si lanciano contro l’egiziano e gli Apache, i quali, su ordine di MANGOS, hanno acceso intorno a loro un cerchio di fuoco. Incurante delle frecce che i guerrieri gli scagliano addosso, il Diablero solleva dei pesanti massi e li getta sulle fiamme, spegnendole e consentendo ai lupi di assalire gli indiani. Incitato da MITLA, il mostro va all’attacco, ma giusto in quel momento arrivano i quattro pards, che sparano subito verso la strega (la quale ha in precedenza causato la morte di Walson). MITLA chiama in soccorso Guaimas, che però, in preda agli istinti feroci suscitati in lui dalla pozione, non è più in grado di sentire le grida di aiuto della strega. Davanti all’inarrestabile furia del licantropo, gli indiani sopravvissuti si danno alla fuga, abbandonando sul posto Eusebio, MANGOS ed EL MORISCO. Per difendere quest’ultimo, Eusebio affronta il Diablero con un pugnale, ma viene afferrato dal mostro e sollevato come un fuscello. A salvare EL MORISCO e il suo maggiordomo sono i pards, che sparano tutti insieme contro Guaimas, il quale finalmente si affloscia a terra e muore.

Il Diablero uccide il guerriero Apache Ocampo – TEX 135, p. 64

Benché ferito, il Diablero sembra inarrestabile – TEX 136, p. 78


Curiosità: Il Diablero è senza dubbio uno dei mostri texiani più memorabili, nonché l’unico lupo mannaro comparso finora nella lunga saga del ranger. Si tratta comunque di un licantropo diverso da quello classico, non solo perché G.L. si è ispirato a una vera credenza degli indiani del Sud-Ovest e del Messico settentrionale, ma anche per via di alcune sue particolari caratteristiche. Per esempio, a differenza dei lupi mannari visti in celebri film quali L’Uomo Lupo (George Waggner, 1941) e L’implacabile condanna (Terence Fisher, 1961), Guaimas non è vittima di una maledizione, non è un mostro suo malgrado. L’indio, infatti, accetta senza problemi di trasformarsi in Diablero, e, dopo essere ritornato umano, non prova alcun rimorso per gli indiani che ha ucciso, visto che non ha fatto altro che eseguire gli ordini della strega. Inoltre, la sua trasformazione – che non viene mai mostrata direttamente – avviene sì nelle notti di plenilunio, ma, come sappiamo, non è provocata dall’influsso lunare, bensì dalla pozione preparata dall’esperta MITLA

Il mostro tenta di uccidere El Morisco – TEX 136, p. 79

La morte del Diablero – TEX 136, p. 80


Diversamente ancora dai licantropi tradizionali, Guaimas, una volta trasformatosi, conserva i lunghi capelli neri e, dopo la morte, non riprende le sembianze umane. Prima di concludere, vale la pena di segnalare che sul n. 3017 di Topolino, uscito nel settembre 2013, è apparsa una storia intitolata La notte del Diablero scritta e sceneggiata rispettivamente da Stefano Ambrosio e Chantal Pericoli, e disegnata da Ettore Gula. Si tratta quasi certamente di un omaggio a TEX: non solo, infatti, il Diablero disneyano (che alla fine si rivelerà essere non un vero licantropo, ma Gambadilegno travestito) indossa, come il Diablero texiano, una sorta di perizoma ornato di teschi (solo teschi umani quelli del primo, umani e di animali quelli del secondo), ma, in un breve flashback, compare una piccola squaw, il cui nome: Lylith, richiama vistosamente quello della moglie indiana del ranger, la sfortunata Lilyth
 
Locandina originale del film L’implacabile condanna (Terence Fisher, 1961)

Frontespizio della storia La notte del Diablero, pubblicata sul n. 3017 di Topolino








DZOAVITS
 
Compare in Artigli (P. Ruju [sog.&Scen.] – E. Barison [dis.], Tex Magazine 2016) ed è un feroce mostro che infesta la valle del Runny River, nel Wyoming occidentale. Prima di diventare tale, Dzoavits era un essere umano, un crudele cacciatore di scalpi di nome Jack, il quale, subito dopo la Guerra di Secessione, aveva attaccato con i suoi uomini un villaggio Shoshone, trucidando donne, vecchi e bambini. I guerrieri della tribù, che non si trovavano nell'accampamento al momento dell'aggressione, avevano poi contrattaccato: nessuno dei bianchi era sopravvissuto, tranne appunto Jack, che, datosi alla fuga, era caduto in una voragine, nascosta dalla vegetazione. Ciò aveva impedito agli inseguitori, guidati da un guerriero chiamato Guyapi, di accorgersi della sua presenza; Jack si era quindi salvato, ma gli era accaduto qualcos'altro: dagli strani simboli incisi sule pareti della suddetta voragine si era sprigionato uno strano vapore che aveva avvolto il bandito, trascinandolo in una caverna e trasformandolo appunto in Dzoavits.

Tex Magazine n. 1, gennaio 2016. Disegno di Villa
 
Lo strano vapore fuoriuscito dai simboli incisi sulla roccia avvolge il cacciatore di scalpi Jack, trasformandolo in Dzoavits – Tex Magazine 2016, p. 45
 
Vent'anni dopo i summenzionati avvenimenti, Dzoavits aggredisce TEX, il quale, essendosi dato appuntamento con CARSON sulla via che conduce al paese di Black Cedars, sta attraversando di notte la fitta foresta che ricopre una parte della valle. Incurante delle fucilate di TEX, il mostro sgozza il cavallo del ranger con i suoi poderosi artigli. Cadendo a terra, TEX perde il suo Winchester e, vedendo avanzare la spaventosa creatura (che egli scambia inizialmente per un grizzly), estrae le pistole e fa fuoco più volte, senza ottenere però alcun risultato. Colpito al braccio destro da Dzoavits – che gli fa saltare via entrambe le Colt - il ranger cade nel Runny River e perde i sensi: il mostro, tuttavia, non entra in acqua e TEX viene trascinato via dalla corrente. Il mattino successivo, un piccolo possidente, Simon Witts, soccorre il ranger, che giace svenuto sull'argine del fiume. TEX – che dallo scontro con Dzoavits ha riportato diversi lividi e qualche graffio - si riprende in fretta e, dopo essersi presentato e aver raccontato cosa gli è accaduto, segue Simon nel suo ranch, dove la moglie Lorna gli fa una stretta fasciatura. Simon, come egli stesso spiega a TEX, sta attraversando un periodo difficile: mister Rankin, un affarista che si è da poco trasferito a Black Cedars, ha acquistato tutti gli appezzamenti di terra a nord del paese e, per fornire al suo bestiame abbondante acqua da bere, ha costruito una diga deviando il corso del Runny River.

Dzoavits attacca Tex – Tex Magazine 2016, p. 49

Tex cade nel Runny River, sfuggendo così a Dzoavits – Tex Magazine 2016, p. 51

In tal modo, Rankin ha lasciato all'asciutto i campi di Simon e dei suoi vicini, i quali, al pari di lui, hanno finora rifiutato di cedere all'arrogante allevatore le loro proprietà. Quel pomeriggio, TEX accompagna Simon a Black Cedars. Lungo la strada, l'agricoltore, che deve acquistare delle provviste all'emporio del paese, dice al ranger che quella da egli subita la notte prima non è l'unica aggressione avvenuta nella valle: Ci sono stati diversi attacchi a capi di bestiame, negli ultimi tempi. Pensavamo ai lupi o a qualche grizzly particolarmente feroce. Ma un paio di cacciatori hanno raccontato di aver visto una creatura aggirarsi ai margini del bosco. Qualcosa di troppo grande e spaventoso, per essere un orso. Giunti a Black Cedars, i due vengono avvicinati, con fare minaccioso, da alcuni scagnozzi di Rankin. TEX, però, dà una lezione a costoro e, dopo aver acquistato all'emporio due nuovi revolver, incontra Rankin e lo sceriffo Alan Nest, un grassone che è sul libro paga del ranchero. Facendo buon viso a cattivo gioco (TEX ha mostrato a entrambi il suo distintivo di ranger), Rankin invita il Nostro e Simon al saloon, dove il primo racconta loro quanto capitatogli la notte prima. Quella bestia avrebbe potuto finirmi, dopo avermi colpito, – aggiunge TEXma per qualche motivo si è fermata sulla riva del fiume. Forse non le piace l'acqua… oppure…. . Il ranger non fa in tempo a concludere la frase che lo sguattero del locale - un vecchio pellerossa che ha ascoltato il suo racconto - interviene, dicendogli: Hai ragione, straniero. Dzoavits non ama l'acqua. Ne ha paura!.

Dzoavits uccide mister Rankin – Tex Magazine 2016, p. 97

Guyapi affronta il mostro nel ranch di Simon Wittman - Tex Magazine 2016, p. 99


Incuriosito da queste parole, TEX gli domanda: Dzoavits? E chi sarebbe?. L'indiano - il quale altri non è che Guyapi, il guerriero Shoshone che vent'anni prima aveva inseguito Jack – risponde: Dzoavits vive laggiù, sulla montagna. Lui dorme, anche per molte lune. Ma, quando si sveglia, è affamato. Divora i frutti della terra, gli animali, gli uomini… come capita. […] Eravamo rimasti in pochi, dopo le guerre contro i bianchi. I soldati, e anche gli altri… i cacciatori di scalpi… avevano decimato la nostra tribù. Così ci rifugiammo nella foresta. Credevamo di essere al sicuro laggiù. E invece, una notte, Dzoavits venne fuori dal folto del bosco, per prendere le nostre vite! I miei compagni morirono tutti […] io… io credevo di essere un valoroso guerriero. Non avevo mai avuto paura di niente, fino ad allora… e invece, vedendo Dzoavits, fuggii. Corsi via veloce, senza voltarmi indietro. […] Vagai a lungo nella foresta. Poi venni qui, oltre il fiume. Le leggende dicono che Dzoavits non può superarlo!. TEX comprende, allora, che il mostro ha iniziato a colpire nelle vicinanze di Black Cedars proprio perché, a causa di Rankin che ne ha deviato il corso, il Runny River non fa più da barriera. Fossi in voi demolirei quella diga. – dice il ranger all'allevatore – Il fiume è l'unica difesa di questa città. E anche la vostra, Rankin!. Questi, però, non ha alcuna intenzione di seguire il consiglio di TEX e, quella stessa notte, la creatura massacra due suoi mandriani e divora molti capi di bestiame.

Prima di morire, Guyapi dice a Tex di aver riconosciuto in Dzoavits lo spietato Jack- Tex Magazine 2016, p. 103

Ignaro della trappola architettata da Tex, Dzoavits si scaglia contro il ranger - Tex Magazine 2016, p. 108

Il mattino dopo, Rankin organizza una spedizione e si addentra, con i suoi cowboy, nella foresta. Dzoavits fa strage di essi e insegue Rankin fino al ranch di Simon (il quale, assieme a TEX, ha seguito le tracce della spedizione) dove lo uccide. A questo punto, il mostro cerca di entrare nella casa dell'agricoltore per uccidere Lorna e la loro figlioletta Terry, ma Guyapi interviene e, armato di un tomahawk, lo affronta. Dzoavits scaraventa il vecchio indiano contro un palo del recinto, ma prima che possa dargli il colpo di grazia, sopraggiungono TEX e Simon, che fanno fuoco con i loro fucili. Il ranger colpisce la creatura all'occhio sinistro, costringendola alla fuga; dopodiché, si avvicina al povero Guyapi, il quale, prima di morire, dice di aver riconosciuto il volto di Dzoavits: Era quello di un uomo crudele. Un assassino della nostra gente (Jack per l'appunto, nda). La maledizione… è alimentata dalla malvagità. Per questo ha potuto germogliare in lui. Proprio in quel momento, arriva CARSON, che viene messo al corrente da TEX di quanto sta accadendo nella valle. La notte dopo, il ranger architetta un'astuta trappola ai danni di Dzoavits, facendo lui stesso da esca. Legatosi ai fianchi una lunga fune tenuta da Simon e due suoi amici (tra cui Art, il padrone dell'emporio di Black Cedars), TEX – con il Winchester in pugno - attende, nei pressi della diga fatta costruire da Rankin, il mostro, che ovviamente non tarda a farsi vivo.

 
L'astuta ma rischiosa trappola di Tex ha successo - Tex Magazine 2016, p. 110

Mentre Tex viene tirato a riva da Simon e compagni, il mostro scompare per sempre nelle acque del fiume - Tex Magazine 2016, p. 111


Mentre Dzoavits corre verso il ranger, che inizia a sparare; CARSON fa esplodere la diga con la dinamite, liberando così l'acqua del Runny River, che investe sia TEX che la creatura, la quale viene colpita in pieno da uno dei tronchi che formavano la diga stessa. Dopo essersi tenuto per un po' sul fondo (in attesa che i tronchi della diga siano passati), TEX viene tirato a riva, sano e salvo, da Simon e compagni; Dzoavits, invece, è trascinato via dalla corrente, finendo con molta probabilità nella cavità sotterranea dove il fiume s'inabissa. Hai compiuto un'impresa incredibile, Tex., dice Simon al ranger, che risponde: E tu hai di nuovo il tuo fiume… …nessun altro dovrà mai portartelo via!.
Curiosità: Dzoavits non è frutto della fantasia di Pasquale Ruju, ma appartiene veramente alla mitologia degli indiani Shoshone. Secondo le loro credenze, questo mostro, descritto come un demone o un orco, non solo rapisce i bambini, ma è addirittura in grado di rubare il sole, provocando così le eclissi solari.


Massimo Capalbo


N.B. trovate i link alle altre lettere di The Dark Side of Tex andando sul Navigatore!

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