lunedì 2 aprile 2018

DIME WEB INTERVISTA MORENO BURATTINI COME SCENEGGIATORE DI "FRA LE LABBRA"! (LE INTERVISTE LIII)

a cura di Elio Marracci

Non è la prima volta che "Dime Web" intervista Moreno Burattini, lo Zagorian-in-chief che insieme ai fondatori dei "Quaderni Bonelliani" ha portato avanti negli anni numerosi progetti - dal Club del Collezionista a "Collezionare", da Mondi Paralleli a "Dime Press", fino alle introduzioni di alcuni volumi di saggistica bonelliana in uscita nel 2018... Ma stavolta, grazie al nostro instancabile reporter Elio Marracci, il Burattini di Via Buonarroti entra nei dettagli di un'opera nata extra moenia - un gioiello del fumetto erotico italiano che già vi avevamo brevemente presentato. Buona lettura! (s.c. & f.m.)


Fra le labbra


Fumetti e crowdfunding: Fra le labbra

Realizzato da due maestri del fumetto italiano, lo sceneggiatore Moreno Burattini e il disegnatore Davide Perconti, Fra le labbra è un graphic novel per adulti che narra in versione romanzata, ma con riferimenti storici puntuali basati su una documentazione precisa e accurata, la vera storia di Matteo Realdo Colombo, lo studioso di anatomia che per primo, nel XVI secolo, ha descritto la fisiologia del clitoride, rivoluzionando così la percezione delle origini del piacere al femminile. Pubblicata da Ingoal Comics, quest'opera sarà finanziata da un crowdfunding, una raccolta di fondi online. Su Kickstarter si possono trovare infatti tutte le informazioni “tecniche” sui metodi di pagamento e un succoso video promozionale.




Moreno Burattini e il fumetto

Burattini nasce a San Marcello Pistoiese, in provincia di Pistoia, il 7 settembre 1962. Studia a Prato, nello stesso liceo, il Cicognini, frequentato da Gabriele D'annunzio e Curzio Malaparte, e si laurea in Lettere a Firenze con lode con una tesi sulla sceneggiatura dei fumetti, sua passione da sempre. Del 1985 è il primo numero della fanzine "Collezionare", da lui pubblicata con un gruppo di amici, dove crea e fa esordire il suo primo personaggio umoristico, Battista il Collezionista. Nel 1990 collabora con "Mostri", testata dell'editrice ACME, con ministorie disegnate da Stefano Andreucci, e poi affianca Silver, dando alla luce numerose avventure di Cattivik e Lupo Alberto. In questo periodo scrive anche per "Intrepido", della Casa Editrice Universo, e pubblica sul "Giornale dei Misteri" la storia breve “Missione UFO”, disegnata da Giuseppe Di Bernardo e inchiostrata da Jacopo Brandi.

Moreno Burattini insieme agli altri creatori di "Dime Press"


Entra nello staff di autori di Sergio Bonelli, redigendo soggetti e sceneggiando storie soprattutto di Zagor ma anche di Cico, del Comandante Mark e di altri personaggi importanti della casa editrice milanese. Nel 1992 è tra i fondatori della prozine "Dime Press" della Glamour, dedicata ai temi bonelliani. Nel 1995 è premiato dall'ANAFI come miglior soggettista e da "Fumo di China" come miglior autore umoristico, e così ancora nel 2003 a Lucca Comics come miglior sceneggiatore, ex aequo con Mauro Boselli, e nel 2006 a Milano nel corso di Cartoomics. Dal gennaio 2007 è curatore della testata "Zagor". Nel 2009 scrive con Graziano Romani per la Coniglio Editore la monografia Gallieno Ferri – una vita con Zagor, uscita nella collana "Lezioni di Fumetto", e dal 2010 sviluppa anche un'intensa attività in rete come blogger.

Lo sceneggiatore di Fra le labbra, pregevole "avventura erotica", ha voluto rispondere ad alcune domande che gli ho posto. Quindi senza indugiare oltre lascio a lui la parola!


Dime Web - Per i lettori, pochi in verità, che non ti conoscono puoi presentarti brevemente? In due parole chi è Moreno Burattini?

Moreno Burattini - Sono uno sceneggiatore di fumetti pistoiese, trapiantato a Milano, che per divertimento ha scritto saggistica, narrativa, teatro, aforismi, lettere e cartoline.


Sergio Bonelli e Moreno Burattini


DW - Quando è nata in te la passione per il fumetto in generale e per Zagor in particolare?

MB - Ho amato da sempre questo linguaggio fin da quando, prima ancora di saper leggere, sfogliavo i fumetti guardando le figure.


DW - Quali artisti ti influenzano maggiormente?

MB - Tra gli sceneggiatori di fumetti, Sergio Bonelli e Max Bunker. Più in generale, Isaac Asimov ed Emilio Salgari.


Burattini e altri redattori di "Collezionare" con Max Bunker a Milano


DW - Sei conosciuto principalmente per essere curatore e sceneggiatore di Zagor, ma prima di questo personaggio, ti sei occupato di molti altri aspetti del media fumetto. Puoi ripercorrere rapidamente le tappe che ti hanno portato ad entrare in contatto con Sergio Bonelli e a lavorare per lui?

MB - Come giovanissimo lettore coltivavo un'ammirazione straordinaria per Guido Nolitta, lo sceneggiatore di Zagor di cui leggevo avidamente tutte le avventure. Mi chiedevo chi potesse essere questa persona che dimostrava tanta cultura, tanta umanità e tanta capacità di affabulazione. Non trovavo da nessuna parte notizie su di lui. Finché un giorno ho scoperto, grazie a un'intervista pubblicata su una fanzine, che Guido Nolitta altri non era se non Sergio Bonelli che usava uno pseudonimo. Gli scrissi. Lo sventurato rispose. Nacque una fitta corrispondenza seguita da uno scambio di telefonate. Poi l’incontro ravvicinato con una personalità straordinaria e, anni dopo, la mia proposta di collaborazione che venne accettata.


DW - Sei considerato la colonna portante della testata dello Spirito con la Scure, creata da Guido Nolitta e Gallieno Ferri. Tu che li hai conosciuti puoi raccontarci un aneddoto su questi giganti della cultura a fumetti italiana?

MB - Sergio Bonelli era una figura che, sul lavoro, intimidiva: una vera guida che vedeva più in là di chiunque altro. Sapeva sbattere il pugno sul tavolo se qualcosa non andava, e poi dopo venire a darti pacche sulle spalla per dirti a modo suo che comunque ti apprezzava. Anche perché se no non avresti potuto lavorare per lui. Gallieno Ferri invece è stato un secondo padre, un amico affettuoso, una persona dolce e affabile con cui ci si poteva confidare, sempre prodigo di comprensione e di consigli.

Moreno Burattini con Gallieno Ferri e Graziano Romani


DW - Sceneggiatore di fumetti, scrittore di racconti e aforismi, autore teatrale, saggista, critico… Come riesci a trovare il tempo per dedicarti a tutte queste attività? Quali analogie e quali differenze esistono tra queste occupazioni?

MB - Trovare il tempo, sempre e in ogni caso, è questione di scelte. Sacrificando qualcos’altro si trova il tempo per fare tutto. Per mia fortuna, finché si tratta di scrivere vige la regola del “buona la prima” o tutt’al più “buona la seconda”. Scrivere mi riesce facile, istintivo. Raramente devo cambiare impostazione, rivedere e correggere. L’analogia fra lo scrivere fumetti, saggistica, teatro e aforismi è l’essere mosso dalla passione, dunque dal divertimento di fare quello che si sta facendo. Le differenze sono quelle che derivano dall’uso di codici espressivi diversi, un po’ come fa chi sceglie di alternare il canto, la recitazione o la danza.


DW - Sei una persona metodica che lavora a orari stabiliti, oppure sei uno di quelli che si alza di notte a scriver perché ti è venuta l’ispirazione?

MB - La notte cerco di dormire tra le due e le otto. Nelle altre ore della giornata scrivo sempre. Se vado, come vado, in palestra o a fare trekking in montagna, penso a quello che scriverò tornando a casa.

Burattini nel suo ufficio in Via Buonarroti a Milano


DW - Come si svolge la tua giornata tipo?

MB - Se sono a Milano, lavoro in redazione presso la Sergio Bonelli Editore dalle nove del mattino alle diciotto di sera, e in queste ore vivo prendendo decisioni velocissime su ciò che c’è da fare per mandare Zagor in edicola. Dopo cena, tra le dieci e le due di notte, scrivo le mie storie e i miei articoli. Nei weekend viaggio, spesso per lavoro, partecipando a presentazioni dei miei libri o a manifestazioni di fumetti.


DW - La tua ultima fatica in ordine di tempo è la storia Fra le labbra, che narra la vita e gli studi di Matteo Realdo Colombo, l'anatomista che, nel Cinquecento, per primo ha descritto la fisiologia del clitoride. Come mai a un certo punto della tua carriera ha sentito l'esigenza di confrontarti con il fumetto erotico?

MB - Sono sempre stato sensibile al fascino dell’erotismo e consapevole dei sentimenti che è in grado di suscitare. Perciò, dato che il mio mestiere consiste nel raccontare storie che diano brividi ed emozioni, fin dall’inizio della mia attività di sceneggiatore ho desiderato cimentarmi con il genere. Mi è sempre mancata l’occasione, preso com’ero con fumetti di altro tipo. Ero anche convinto che ci volesse un’idea originale, che credo di aver trovato proprio con la storia dell’anatomista che scoprì il clitoride, Matteo Realdo Colombo. Alla fine, ecco la possibilità offerta dall’incontro con Davide Perconti, alla ricerca di un'idea stimolante e convinto al pari mio delle potenzialità espressive del racconto erotico.



DW - Come sei entrato in contatto con il disegnatore Davide Perconti e come ti sei trovato a lavorare con lui?

MB - Davide è un apprezzato disegnatore di "Nathan Never" e "Legs Weaver", due testate fantascientifiche della Sergio Bonelli Editore. Gli capitava di passare spesso dalla redazione, a Milano, ed è nei nostri uffici che l’ho conosciuto e abbiamo elaborato il nostro progetto.


DW - Quali fonti hai usato per documentarti?

MB - La Rete offre ormai alla portata di tutti una biblioteca infinita per ogni tipo di indagine, ma il mio testo di riferimento principale è stato un libro stampato su carta, una biografia di Matteo Realdo Colombo scritta nel 1997 dallo psicanalista argentino Federico Andahazi, intitolata L’anatomista.

Edizione originale del libro che ha ispirato Fra le labbra



DW - Come mai, dopo una carriera prevalentemente all'insegna del fumetto seriale, hai deciso di confrontarti con un'opera "d'autore"? Quali differenze e quali analogie hai trovato nei due diversi modi di fare fumetto?

MB - Sono sempre stato un convinto negatore della differenza fra fumetto d’autore e fumetto seriale, o popolare. Anche quest'ultimi hanno degli autori. L’unica differenza è che sono meno osannati degli altri. Non capisco perché la persona X, solo perché ha pubblicato sulla rivista Y, debba godere di più stima di un Giovanni Ticci o di un Roberto Diso in quanto pubblicati su albi seriali da edicola quando poi questi ultimi sono invece maestri di prima grandezza. Stabilito che anch'io sono un autore, se mi metto al servizio di un fumetto seriale ricorro ai codici e agli stilemi delle produzioni popolari usando lo stesso talento, poco o tanto che sia, di quello che posso provare a mettere a frutto pubblicando un graphic novel da libreria, naturalmente potendo utilizzare con maggior libertà, anche se bisogna vedere quali, tecniche diverse.


DW - Questa avventura è caratterizza da una ricostruzione storica molto precisa e accurata. Questo perché consideri l'ambientazione storica una cornice insolita o c'è dell'altro?

MB - Questo perché il personaggio principale, l’anatomista Colombo, è un personaggio storico, realmente vissuto, che si muoveva in un contesto reale.





DW - Quanto di Moreno Burattini è presente nella figura di Matteo Realdo Colombo e viceversa quanto dell'anatomista e scienziato italiano è presente in Moreno Burattini?

MB - Credo di condividere con Matteo Realdo Colombo la stessa curiosità verso il corpo femminile.


DW - Qual è il tuo personaggio preferito dell'opera?

MB - La prostituta Monna Angelica, a cui l’anatomista si rivolge per avere “cavie” per i suoi esperimenti.


DW - Se tu dovessi elencare i motivi per cui Fra le labbra è una storia imperdibile cosa diresti ai lettori? 

MB - Direi che possono avere una buona scusa per leggere un’opera licenziosa fingendo di farlo perché in realtà è la biografia di un medico che fu il padre dell’anatomia moderna. Se sorpresi a sfogliarne le pagine si può sempre dire, senza tema di essere smentiti, che si tratta di un fumetto che racconta dei fatti storici.



DW - Negli ultimi anni si è diffuso in Italia, con molto ritardo su Stati Uniti e nazioni europee come Regno Unito, Francia e Olanda, il crowdfundingQuesto termine (derivato dalla fusione delle parole inglesi crowd, "folla", e funding, "finanziamento") designa un processo in cui, tramite il Web, più persone donano somme di denaro, anche di modesta entità, per finanziare le attività più diverse, come campagne elettorali e di beneficenza, progetti creativi e imprenditoriali. Visto che anche Fra le labbra è stato realizzato grazie ad una campagna di questo tipo ti chiedo: cosa pensi di questo fenomeno e quali sono secondo te i suoi pregi e i suoi difetti?

MB - Il crowdfunding è pratica comune in molti paesi, meno in Italia. Dopo aver trovato qualche difficoltà a trovare sbocchi editoriali convincenti, a me e a Davide Perconti è giunta la proposta della Ingoal di mettere a loro disposizione Fra le labbra per un tentativo di autofinanziamento di questo tipo, e volentieri abbiamo accettato di sperimentare, fra i primi nel nostro Paese. I pregi sono quelli che derivano dal raccogliere in anticipo i fondi necessari alla pubblicazione di un volume che andrà in stampa solo se supportato da un certo numero di lettori, che dalla loro disponibilità ricaveranno tutti i vantaggi ben elencati nella proposta sottoscritta, disposti ad acquistarlo. Il difetto è solo uno: che se non si raggiunge la quota minima, il volume non lo si fa.

"Il Mattino" di Padova presenta Fra le labbra


DW - Oltre a Zagor, a cosa lavorerai dopo Fra le labbra?

MB - I progetti sono tanti, forse troppi. Credo che mi dedicherò per primo a un saggio su Max Bunker a cui sto pensando da molto tempo.


DW - C'è una domanda che non ti è stata fatta alla quale vorresti rispondere?

MB - È vero che stai lavorando ad altre storie erotiche? Sì, ad almeno due.


a cura di Elio Marracci

N.B. Trovate i link agli altri colloqui con gli autori su Interviste & News!

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