sabato 30 settembre 2017

DYLAN DOG INDEX 1-25... IL BRIVIDO CORRE IN RETE! ANCORA DISPONIBILE IN VERSIONE ELETTRONICA A € 4,99!

a cura di Moreno Burattini, Saverio Ceri, Francesco Manetti & Nicola Magnolia

Vi ricordiamo che, per la modica somma di € 4,99, il Dylan Dog Index 1-25, prodotto sotto l'egida di Dime Web, è ancora disponibile per essere scaricato sulla piattaforma commerciale di Amazon!

La cover
I testi delle schede sono di Francesco Manetti & Nicola Magnolia, la prefazione è di Moreno Burattini - autore e curatore di Zagor - e i dati sono di Saverio Ceri, i celeberrimi numeri che apprezzate da decenni, fin dai tempi di Dime Press!

Gli autori, tre dei quali lavorano insieme fin dagli anni Ottanta (dall'epoca pioneristica di "Collezionare"), sono una garanzia! ;-)

Un estratto dei "numeri" di Saverio Ceri

Il libro, che ha come obiettivo quello di fare il punto sulla collana di “Dylan Dog”, contiene schede esaurienti e approfondite di analisi dei primi 25 albi, una delle maggiori sequenze di avventure - come qualità dei soggetti, delle sceneggiature e dei disegni - nella storia del fumetto seriale italiano.

Basandosi esclusivamente sui fascicoli originali, gli autori offrono tutti i dati tecnici, forniscono i nomi di tutti gli autori, trattano gli argomenti delle rubriche originali (mai più ristampate), segnalano le pubblicità e gli inserti, informano sui cambiamenti di prezzo, foliazione, editore, etc.
Come appare nel volume un tipico inizio di scheda


Le storie sono ovviamente il piatto forte: lista dei personaggi principali, breve riassunto dell'episodio, analisi del testo e del disegno, ampio sviluppo di uno degli argomenti chiave. Di ogni episodio si va a caccia delle curiosità, delle fonti (letterarie, artistiche, musicali, storiche, cinematografiche, fotografiche, fumettistiche…), delle citazioni, dei riferimenti più o meno dotti, degli eventuali blooper, con estesi approfondimenti su registi, scrittori, fumettisti, artisti, luoghi, correnti letterarie e altro ancora...

In pratica, una sorta di IMPERDIBILE “enciclopedia di Dylan Dog”!



N.B. Trovate i link alle altre novità su Interviste & News!

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 13

di Saverio Ceri

Torniamo dopo qualche settimana di latitanza a riprendere la rubrica che va alla scoperta delle copertine originali a cui si ispirano le cover della neonata testata Tex Classic.
Il quattordicinale bonelliano ripropone come sempre sei strisce di Tex; con questo albo siamo giunti alla ristampa dei numeri dal tredici al diciotto della seconda serie di Tex, usciti tra il marzo e l'aprile del 1950. Questi stessi episodi furono raccolti per la prima volta disposti su tre strisce nei numeri 25 e 26 del Tex Albo d'oro del giugno 1953. La cover della recente edizione, che vedete qui sotto, è tratta proprio dal 25° albo d'oro.



Nel ringraziare, come sempre, la fonte di molte delle nostre immagini, il sito www.collezionismofumetti.com, notiamo come l'illustrazione originale sia stata leggermente spostata verso il basso e allargata per poter entrare nello spazio previsto dalla grafica del Tex Classic, e come ancora una volta il colore della camicia di Tex, rispetto all'originale sia sbiadito dall'arancio al giallo.
L'ispirazione per la cover dell'albo d'oro viene dalla 28a striscia de La fine di Satania.


Un fatto curioso lega due delle copertine degli albi citati in apertura. queste se viste in sequenza, narrano un piccolo episodio del fumetto. Nella striscia del '50 i quattro malviventi pendono la rincorsa e nell'albo d'oro del '53 giungono a schiantarsi sulla porta della prigione col loro ariete improvvisato, mentre Tex reagisce e, sparando dalla finestra, disarma l'uomo con la pistola. Si tratta ovviamente di legittima difesa, l'avversario aveva già esploso un colpo.... tre anni prima 



A proposito di camicia gialla di Tex. Sapete quando è apparsa per la prima volta? E' successo nel novembre del 1949 sulla prima mitica copertina delle raccoltine, che vedete qui sotto. Bisognerà aspettare poi ancora oltre 4 anni per vedere nuovamente Aquila della notte in giallo sulla serie a striscia e sugli albi d'oro.



Oggi che ormai la camicia gialla è divenuta la "prima maglia" di Tex, fa strano vederlo nuovamente apparire con una camicia rossa come quella che sfoggia nella cover del prossimo Maxi Tex. Non accadeva esattamente da 34 anni.

Saverio Ceri

Trovate tutte le altre origini delle copertine di Tex Classic alla pagina Cronologie & Index

mercoledì 27 settembre 2017

PISTOLEROS! TIRATORI LENTI E TIRATORI VELOCI! I VINCITORI ALLA GARA DEI NERVI! - LA STORIA DEL WEST by WILSON VIEIRA (L PARTE)

di Wilson Vieira

Benvenuti alla cinquantesima puntata della Storia del West, il capolavoro di saggistica sulla Frontiera che Wilson Vieira, storico e fumettista, sta scrivendo dal Brasile per i lettori di Dime Web! Ci addentreremo nel lato noir, giallo, thriller... del West, con una sequenza impressionante di vere e proprie facce da patibolo! Vi ricordiamo che tutte le immagini non bonelliane sono state scelte e posizionate nel testo da Wilson stesso. Buona lettura! (s.c. & f.m.)



Magico Vento n. 43, gennaio 2001. Disegno di Frisenda


Il tipo dell’uomo dalla pistola facile, che i produttori di Hollywood ci propinano da decenni, non ha che una vaga rassomiglianza col tipo storico, che venne impersonificato per la prima volta da Wild Bill Hickok (1837 – 1876). La storiografia fa una attenta divisione fra due tipi di uomini che, per così dire, consideravano la pistola come loro occupazione principale. Per prima cosa abbiamo il "pistolero", che sparava per soddisfare le sue oscure esigenze, o per vendetta come il texano Gregorio Cortez, o per rendere la pariglia, come Frank Boardman Eaton detto “Pistol Pete” (1860 – 1958), oppure per il semplice gusto di uccidere come Harvey Alexander Logan “Kid” Curry (1867 – 1904) e Harry Tracy (1875 – 1902); oppure ancora per esercitare la cosiddetta professione di cacciatori di taglie come Tap Dimajo e “Happy” Joe Longview.





C’erano anche i freddi sicari come Ben Thompson (1843 – 1884) e King Fisher, o come il dentista tisico Doc Henry Holliday (1851 – 1887) e l’ambizioso Wyatt Earp (1848 – 1929).






C’erano senz’altro anche dei poliziotti, come Wild Bill Hickok e John Henry Selman (1839 – 1896), e banditi come i James Brothers, gli Younger Brothers, i Sunday Brothers, i Daltons e Bill Doolin (1858 – 1896).






Tutti questi uomini, che incarnarono la realtà storica del pistolero, furono degli sparatori nel senso peggiore della parola, mentre i membri della seconda categoria, quella dei “combattenti con la pistola" (i "gunfighters”), appartenevano a quel tipo di persone che non avevano nessun interesse personale nello sparare e nell’uccidere, ma che agivano per il diritto e l’ordine, per il bene della società, o anche secondo il “Codice d’Onore” non scritto del cowboy.









A questa categoria si possono ascrivere funzionari di polizia come William Mattew “Bill” Tilghman (1854 – 1924), Heck Thomas (1850 – 1912), Christian “Chris” Madsen (1851 – 1944), James Franklin “Bud” Ledbetter (1852 – 1937), Frank M. Canton (1849 – 27) e anche taluni Ranger del Texas, come Ira Aten (1862 – 1953) e John Coffee “Jack” Hays (1817 – 883), John Jones e Frank Jones.





Si possono includere anche funzionari, come William Barclay “Bat” Masterson (1853 – 1921), Jim Carhwrigt e Elfego Baca (1865 – 1945).





Anche “desperados” spesso diffamati, come Billy the Kid (1859 – 1881) e John Wesley Hardin (1853 – 1895), combattevano per l’ordine. Billy "il Ragazzo" non arriva a un metro e sessanta di altezza e comincia la sua carriera di “Pistolero” al soldo di un allevatore di bestiame. Ha ucciso 20 uomini, senza contare i Negri e gli Indiani. Catturato e processato, il giudice legge la sentenza che si conclude con la formula: ...appeso per il collo fino a che siate morto, morto, morto. Alla quale ribatte senza pensarci Billy the Kid: E voi andate all’inferno, all’inferno, all’infernoPoi riesce a fuggire. Nel luglio del 1881, quando viene colpito a morte dallo sceriffo Pat Garrett (1850 – 1908), ha appena ucciso il suo ventunesimo uomo, un poliziotto.

Tex n. 48, ottobre 1964. disegno di Galep






Si possono aggiungere anche i detective della prateria Charles A. Siringo (1855 – 1928) e John Poe, il costruttore di ferrovie Jim Kyner, il rancher Robert Lee e ribelli come gli Horrel Brothers e i Marlow Brothers.
I tiratori scelti, a loro volta, rappresentavano, tecnicamente, due categorie diverse: i “tiratori veloci” erano quelli che estraevano l’arma con rapidità fenomenale e contemporaneamente sparavano e centravano; i "tiratori lenti” erano invece quelli che estraevano l’arma con minore velocità, puntavano accuratamente e poi sparavano.

Legs n. 41, aprile 1999. Disegno di Atzori





Tex n. 602, dicembre 2010. Disegno di Villa


Il tiratore veloce era un artista, un tiratore d’arte adatto per il circo, che doveva allenarsi giornalmente con almeno 100 colpi, per rimanere in esercizio e coltivare un passatempo faticoso e costoso. A questa categoria appartenevano Wild Bill, Billy the Kid e Ben Thompson: uomini che estraevano l’arma con incredibile rapidità e con altrettanta rapidità sparavano e centravano. Per il duello preferivano distanze ravvicinate di 6-10 metri. E colpivano l’avversario sempre nel tronco.
Ai tiratori lenti apparteneva la maggior parte dei funzionari che rappresentavano la legge. Essi preferivano le distanze di 20-30 metri. Chi sa come rincula un revolver di grosso calibro quando parte il colpo, comprenderà che a questa distanza non conta il tiro veloce, ma il tiro preciso. Un colpo rapido può colpire solo per caso. Perciò uomini come Bat Masterson, Wyatt Earp, Lloyd Tilghman (1816 – 1863), Thomas e Madsen lasciavano che i loro avversari sparassero per primi. Essi stessi miravano bene e centravano al primo colpo quando tiravano il grilletto. I cowboy, in genere, erano dei cattivi tiratori di pistola.

Tex n. 59, settembre 1965. Disegno di Galep




Rapporti dell'epoca, studiati da noi storici, dicono concordemente che anche a distanze ravvicinate, come per esempio la lunghezza di un saloon, i cowboy sparavano un numero incredibile di colpi, senza centrare. Un cowboy non aveva mai tempo per esercitarsi nel tiro veloce.
Andy S. Jeoffrey così si esprimeva nel 1938:
Quando vedo nei film che i cowboy, con l’arma alla coscia, che colpiscono una mosca posata su un naso qualsiasi, mi pare di impazzire. Non ho mai incontrato un cowboy che, tenendo l’arma alla coscia, fosse stato capace di centrare un armadio alla distanza di 10 iarde. Ma a prendere la mira e poi, alla distanza di 10 passi, colpire un tappo infilato nel collo di una bottiglia, senza colpire la bottiglia, probabilmente lo potevano fare tutti.
In ogni caso un uomo che si fosse esercitato nel tiro più lento ma preciso era in vantaggio, praticamente contro ogni avversario, anche se lasciava che l’altro estraesse l’arma per primo. Non è perciò il caso di celebrare oggi questo tipo di uomo come “vincitore alla gara dei nervi”.

Tex n. 677, marzo 2017. Disegno di Villa





John Wesley Hardin diceva nel 1881: quando un uomo si è esercitato nel tiro veloce e sfida a duello un altro che non lo sia, egli è un gran vigliacco e tale rimarrà per sempre, qualunque sia stato il motivo che l’ha mosso.
Hardin fu ucciso nell'agosto del 1895, nel corso di una tragica partita a carte, nel saloon Acme di El Paso, dal constable John Henry Selman. Wesley, passato alla storia del West come il peggiore bandito e “pistolero” del Texas, è un altro giovane che addossa la responsabilità delle proprie inaudite violenze al clima del dopoguerra. Al culmine della sua fama di “Killer”, sente il bisogno di scrivere la storia della sua vita. Dice fra l’altro: ...ammazzare un negro significava in quel tempo essere condannato a morte da un tribunale sostenuto dalle baionette Nordiste. Così, contro la mia volontà, io divenni un perseguitato non dalla giustizia, ma dall’ingiustizia di coloro che avevano soggiogato il Sud....

Zagor n. 404, marzo 1999. Disegno di Ferri

Il "negro", Hardin l’ha ucciso nel 1868, a quindici anni. Gli sono attribuite quaranta vittime. Hardin uccide nel ’74 uno sceriffo, delitto per il quale rimane in prigione 17 anni.
Se si pensa a questo lungo periodo di "inattività", il numero delle sue vittime è ancora più impressionante. Sono tempi in cui persino gli uomini della legge non riescono a celare una certa ammirazione per quei fuorilegge che dimostrino di essere ottimi tiratori e dotati, dal loro punto di vista, di notevole coraggio. Il poliziotto che arresta Hardin dopo un lungo inseguimento, si rivolge così al suo aiutanti: Ragazzi, ora l’abbiamo preso! Non toccatelo perché è un uomo troppo coraggioso; il primo che gli mette soltanto una mano addosso, lo ammazzo volentieri!







Wilson Vieira


N.B. Trovate i link alle altre puntate della Storia del West in Cronologie & Index!

lunedì 25 settembre 2017

AZIENDE BONELLIANE (XII): CICO (2a parte)

di Filippo Pieri

Dopo la prima parte, torniamo ad occuparci dei marchi, delle sigle e delle aziende che hanno lo stesso nome della spalla di Zagor, ovvero Cico.



Iniziamo con il Campionato Italiano Classi Olimpiche (CICO) 2017. svoltosi a cura della Federazione Italiana Vela.




Proseguiamo con due aziende chiamate: Cico, The Global Agency e Cico Rescue, Puncture the Neck (lasciamo a voi lettori il piacere di scoprire cosa fanno).




Continuiamo con Hong Kong Cico Pet Product Co., un'azienda di prodotti per animali, e concludiamo con CICO Elianware Smiley Storage Box, che commercializza contenitori di plastica colorati di varie dimensioni e colori con una emoticon sorridente stampata su una faccia.


Filippo Pieri


N.B. Trovate i link alle altre Aziende Bonelliane su Cronologie & Index!