lunedì 31 ottobre 2016

CINQUANTA SFUMATURE DI COLORE

Diamo i numeri 43
di Saverio Ceri

Nel febbraio del 1969, ben 47 anni or sono, la collana gigante di Tex, che da pochi mesi aveva preso a pubblicare storie inedite del personaggio, dopo aver riproposto tutte le storie originariamente edite nel formato a striscia, giunse al fatidico numero cento. La famiglia Bonelli (perché all’epoca l’azienda era ancora a conduzione familiare) pensò bene di premiare i lettori che stavano decretando il crescente successo di Tex con un albo interamente a colori senza sovrapprezzo.


Il primo mitico albo a colori di Tex, con la cover dipinta da Galep. Curioso il fatto che il "capostipite" degli albi a colori riporti come sfondo, in bella vista, un albo in bianco e nero.
Il colore da allora è stato utilizzato per festeggiare tutti i numeri centenari delle serie bonelliane (ad eccezione di Comandante Mark 200, Piccolo Ranger 200 e Brendon 100), e anche in altre occasioni particolari come gli anniversari importanti (decimo, ventesimo o cinquantesimo anno di pubblicazione), o per motivi curiosi come Dylan Dog 224, che da albo qualsiasi si è ritrovato nella ristretta cerchia degli albi a colori per il solo fatto di essere uscito nel mese del lancio di Brad Barron; sì perché in Casa Bonelli avevano notato che gli albi a colori rispetto agli albi standard vendevano di più e quindi attiravano nuovi lettori, oltre ai soliti fan più affezionati. Per far conoscere quindi a un maggior numero di potenziali acquirenti l’imminente lancio di un nuovo personaggio e di un nuovo format, le serie limitate, si pensò bene di rendere a colori un albo dell’Indagatore dell’Incubo, uno dei personaggi più venduti dell’editore; nella quarta di copertina di quell’albo infatti si annunciava la nascita del nuovo eroe di Tito Faraci, con cover di Fabio Celoni, autori, tra l’altro, anche di Dylan Dog.


Un numero a colori suo malgrado - Dylan Dog 224 . Cover di Angelo Stano
Un tempo un albo a colori bonelliano era un evento; tra l’uno e l’altro passavano anni, solo tre videro la luce negli Anni Ottanta per esempio. In tempi recenti le occasioni da festeggiare si sono moltiplicate soprattutto in casa Dylan Dog che celebra anche i numeri cinquantenari, tanto che quest’anno si è stabilito il singolare record di ben 6 albi a colori all’interno delle serie regolari, exploit che ha permesso di raggiungere, con Dampyr 200, la quota di 50 albi celebrativi in quadricromia.


Il cinquantesimo albo celebrativo a colori della Sergio Bonelli Editore. Dampyr 200 - cover di Enea Riboldi
Qui sotto la cronologia di questi 50 albi speciali. I colori di fondo indicano la collana di appartenenza.


A parte l’ottantaquattresimo albo di Zagor, pubblicato in quadricromia per premiare i lettori della massiva risposta a un questionario posto dalle colonne degli albi bonelliani qualche mese prima, fino al 1996, vige la regola che solo gli albi centenari siano proposti full color, e nemmeno tutti, solo di quelle testate che tranquillamente veleggiano sopra la soglia del pareggio e che quindi possono permettersi per un mese di guadagnare meno. Questo spiega la mancanza della policromia sui duecentesimi albi della Collana Araldo e della Collana Cow-Boy (entrambe le serie chiuderanno prima del numero 300). 
L'84° volumetto di Zagor è curiosamente il primo albo in policromia dello Spirito con la Scure. Cover di Ferri

A dire il vero c’è un’altra mezza eccezione alla regola dei numeri 100, ovvero il 44° episodio di Storia del West (che diventerà il 46° nella ristampa rivista e corretta uscita negli Anni Ottanta), che venne pubblicato sul centesimo albo della Collana Rodeo, una serie antologica nata per ospitare gli episodi della Storia del West di Gino D’Antonio, ma che presentava alternativamente con la serie principale, episodi autoconclusivi o miniserie inedite o ristampe di serie western classiche bonelliane.


Collana Rodeo 100: Il numero cento che in realtà è solo un "banale" quarantaquattro.



Gino D'Antonio ringrazia direttamente i lettori dalla quarta di copertina del centesimo collana Rodeo

Vent’anni fa Tiziano Sclavi, non molto soddisfatto del centesimo albo del suo personaggio, uscito l’anno precedente, decise che il decimo anniversario della pubblicazione di Dylan Dog,  fosse l’occasione giusta per narrare una nuova storia dell’Old Boy, veramente degna di un numero celebrativo. Nasce così Finché morte non vi separi una pietra miliare della serie, ma anche l’albo che sdogana l’idea che anche gli anniversari possono essere festeggiati con la policromia.


Un albo celebrativo deve contenere, se possibile, una storia memorabile: qui Sclavi ci riesce: Dylan Dog 121- cover di Stano
Cover doppia per la doppia avventura che festeggia il ventennale dell'Indagatore dell'incubo. Copertine di Angelo Stano
Per il ventesimo anno addirittura gli albi a colori di Dylan Dog furono due per la doppia storia che segnava il ritorno di Xabaras. Anche per il trentesimo anno dell’Indagatore dell’Incubo si è festeggiato con due albi, ma uno era targato Zagor. Si sono adeguati alla nuova tendenza Tex per il sessantesimo anniversario, e lo stesso Zagor per il cinquantesimo. Nel frattempo Nathan Never ha festeggiato, prima i vent’anni con uno speciale fuori stagione a colori, e recentemente i venticinque con ben tre albi in technicolor. Vanno a completare la lista degli albi a colori quattro albi di Dylan Dog, il personaggio che più si trova a proprio agio fuori dal classico bianco e nero della tradizione bonelliana: i già citati 224, 250 e 350, ma anche il 337, il primo numero ufficiale della “gestione Recchioni”.


Quest'albo di Tex, il 455°, quello del cinquantennale, non è a colori, ma riprende l'idea di una cover dipinta usata da Galep trent'anni prima per Tex100. Disegno di Claudio Villa 

 Anche la cover del sessantennale, sempre firmata Claudio Villa,  è  dipinta. Stavolta i colori sono anche dentro! 
Ad onor del vero meritano la citazione anche altri due albi particolari: Dylan Dog 131 che si segnala per avere due pagine a fumetti in più rispetto alle classiche 94, solo per poter di inserire un effetto speciale colorato nell’ultima pagina dell’albo; e il 47° volumetto de Le Storie che, al solito prezzo, regala improvvisamente degli sprazzi di tricromia, stile Morgan Lost. 


Il solo albo a colori di Mark, il numero 100, è l'unico insieme all'ultimo della serie, il 281, ad avere 96 pagine tutte dedicate al Lupo dell'Ontario, contro le 64 abituali. Cover della EsseGessE
Un solo albo in technicolor anche per il  Piccolo Ranger. Cover di Franco Donatelli
Le serie bonelliane ad aver raggiunto almeno quota cento, ed essersi così meritate un albo in quadricromia, sono 14; nella graduatoria qui sotto ne vedete quindici ma ci sono due “intruse” (Universo Alfa e Storia del West), mentre manca all’appello Brendon, il cui centesimo e ultimo numero della serie regolare è stato pubblicato in bianco e nero come i precedenti novantanove. Il cavaliere di ventura creato da Claudio Chiaverotti non è però l’unico personaggio ad aver cessato le pubblicazioni con un numero centenario. Anche a Nick Raider nel 2005 toccò la medesima sorte, ma in quel caso il numero 200 venne pubblicato, come da prassi, a colori. La boa del duecentesimo albo è stata raggiunta da 11 collane, mentre solo in 6 hanno raggiunto quota 300. Solo Tex e Zagor hanno doppiato invece quota 400 spingendosi entrambe oltre il seicentesimo albo.


Come anticipato, è Dylan Dog il personaggio più colorato di Casa Bonelli, ben 11 albi su 361 a colori, 8 in più rispetto alla regola dei centenari, per un totale di 1050 tavole. Zagor si piazza sul secondo gradino del podio grazie a tre albi extra a colori rispetto ai canonici. Tex, pioniere dei colori nel 1969, e oggi solamente terzo.


Il primo degli undici albi colorati (finora), di Dylan Dog. Cover di Angelo Stano

Ventisette gli sceneggiatori che hanno avuto l’onore di pubblicare una loro storia su un albo celebrativo, qui sotto li trovate incolonnati per numero di tavole e di albi; inoltre trovate anche per quanti personaggi hanno firmato albi celebrativi e, nei riquadri colorati, le tavole separate per personaggio (la tabella qui sopra fa anche da legenda per le successive: rosso per Zagor, verde per Mister No ecc.. ).


Ben cinque gli albi a colori firmati da Claudio Nizzi, tre di Tex e due del suo Nick Raider, seguito da Guido Nolitta che ha firmato due albi per Zagor e due per Mister No; quattro albi ma di meno tavole complessive per Mauro Boselli che sale sul gradino più basso del podio. Lo stesso Boselli insieme a Luigi Mignacco però può vantarsi di aver scritto albi celebrativi per ben tre personaggi: Zagor, Dampyr e Tex per il primo; Zagor, Mister No e Legs per il secondo. Come si intuisce dai quadratini colorati,  Zagor è il personaggio scritto da più mani: ben sette sceneggiatori si sono alternati sui nove albi celebrativi del personaggio, seguito da Dylan Dog con cinque.
Qui sotto invece scopriamo i 38 disegnatori chiamati ad illustrare i prestigiosi albi di cui ci stiamo occupando:


Su tutti il mitico Gallieno Ferri, che ha firmato ben 8 albi del suo amato Zagor, seguito da Bruno Brindisi che oltre a 5 albi di Dylan Dog vanta anche una manciata di pagine sul numero 300 di Martin Mystére, terzo Aurelio Galleppini, che ci ha lasciato subito dopo aver firmato il quattrocentesimo albo di Aquila della Notte, il suo quarto a colori. Oltre a Brindisi, gli unici ad aver disegnato per due diversi personaggi su questa ristretta cerchia di albi, sono Nicola Mari, visto all’opera su Nathan Never e Dylan Dog e Giovanni Freghieri su Dylan Dog e Martin Mystère. Una menzione particolare per Goran Parlov, illustratore del centesimo Magico Vento che è l’unico autore non italiano chiamato a lavorare su un albo celebrativo. Ben dieci i disegnatori reclutati per i tre albi colorati di Martin Mystère, quasi il doppio dei sei utilizzati per gli undici albi di Dylan Dog.


Negli albi a colori di Martin Mystère il colore è anche il protagonista della storia. Cover di Alessandrini

Infine qui sotto trovate la graduatoria dei copertinisti di questi cinquanta numeri particolari.



Angelo Stano, copertinista storico di Dylan Dog, si aggiudica ovviamente  il primo posto, seguito da Gallieno Ferri che aggiunge la cover di Mister No 100 ai suoi otto Zagor, e Aurelio Galleppini forte dei suoi quattro Tex. L’unico illustratore, oltre a Ferri  ad aver firmato cover celebrative per due collane è Corrado Mastantuono, all’opera su Nick Raider e Magico Vento.

In attesa di scoprire se il 51° albo celebrativo sarà, secondo logica, nel settembre 2018, Tex 695 (albo del settantennale), o se dalla redazione  di Dylan Dog troveranno qualcosa da festeggiare anche nel 2017, vi salutiamo dandovi appuntamento alla prossima puntata di Diamo i Numeri



Saverio Ceri

N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.

domenica 30 ottobre 2016

CHRISTOPHER COLUMBUS SLAUGHTER - UN COLONNELLO RE DEI BOVINI! UNA RARA RAZZA DI UOMINI DEL VECCHIO WEST! LA STORIA DEL WEST by WILSON VIEIRA (XL PARTE)

di Wilson Vieira

Numero tondo (40) per la nuova puntata della Storia del West che il nostro carissimo amico e collaboratore Wilson Vieira - ben noto non solo come storico della Frontiera, ma pure come disegnatore del Piccolo Ranger e di mille altre prestigiose serie - sta scrivendo per noi in Brasile da qualche anno. Ricordandovi che le immagini non bonelliane sono state tutte scelte e posizionate nel testo dallo stesso Wilson, vi lasciamo alle epiche gesta dell'incredibile Re dei Bovini... augurandovi buona lettura! (s.c. & f.m.)





 

Il 9 febbraio del 1857 il Rev. George Webb Slaughter (1811 – 1895) venne interrotto, nel pieno della sua predica, da un calpestio di cavalli, da urla, da colpi di arma da fuoco... Un tomahawk volò attraverso uma dele finestre senza vetri e si videro nuvole di frecce entrare nella piccola chiesa Battista di Palo Pinto, nel Texas. Il Reverendo chiuse la sua Bibbia, afferrò il suo fucile, si mise ala finestra e cominciò a sparare. Presso di lui stava sparando suo figlio Christopher Columbus Slaughter (1837 – 1919), che in quel giorno aveva compiuto vent’anni. Mezz’ora dopo il Reverendo riaprì la sua Bibbia e continuò il servizio, ripartendo esattamente da dove lo aveva interrotto. Lo stesso giorno Chris Slaughter cominciò a comprare del bestiame e a portarlo là dove veniva richiesto, comprando, col ricavato, altro bestiame, nella misura in cui veniva richiesto da qualche altra zona. Anno per anno le mandrie che passavano fra Palo Pinto e il Texas Meridionale diventavano sempre più numerose, così come cresceva la fama di Chris come duro lottatore. Solamente a 26 anni, quando conobbe Cynthia Anne Jowell (1849 – 1876), prese fissa dimora e acquistò una piccola fattoria sulle colline, vicino al Palo Pinto Canyon. Un giorno Slaughter uscì di casa per andare a controllare le sue mandrie.




Quando ritornò, la sera, trovò un comanche morto davanti alla porta di casa. Due dozzine di comanche avevano osservato la giovane donna sola e avevano cercato di rapirla. Cynthia era corsa in casa, barricando la porta, e aveva ucciso con un colpo di fucile il primo comanche che aveva cercato di scardinarla. Slaughter si mise all’inseguimento del gruppo. Dopo due settimane fu di ritorno. Non disse una sola parola. Ma dappertutto, nelle sue terre, si trovarono cadaveri di comanche. 







Poco prima dello scoppio della Guerra di Secessione, Slaughter divenne Texas Ranger e quando appariva nelle terre dei Comanche, le aggressioni finivano di colpo. Egli si arruolò volontario nell’Esercito Federale e il suo valore gli valse la nomina a colonnello. Quando torno a casa, sua moglie aveva pronta una mandria di 5.000 longhorn. Slaughter la portò - insieme ai suoi uomini e attaverso mille difficoltà - nel Kansas, ricavando una somma di 35 dollari per capo. Ritornato, comprò dell’altro bestiame e lo portò nel Nord. Molte volte doveva aprirsi a colpi di arma di fuoco il varco attraverso i territori degli Indiani. Distrusse le bande dei ladri di bestiame e passò come un uragano attraverso la cosiddetta “Linea della morte” che i fattori del Kansas avevano tracciato per paura della “Febbre del Texas” - che era un’afta epizootica, portata dalle zecche, a decorso mortale.

Speciale Cico n. 24, aprile 2004. Disegno di Ferri

Tex n. 150, aprile 1973. Disegno di Galep


Ne era immune solamente la razza dei Texas longhorn. Nell’anno 1877, lo “Small Ranger” Albert Dean scoprì che se ungeva le mammelle delle mucche con del lardo, le zecche cadevano. Il Ministero dell’Agricoltura di Washington lo incaricò di fare delle ricerche, che alla fine portarono alla preparazione di una pomata che uccideva le zecche, e di un siero. I bovini che contraggono l’afta hanno una fortissima febbre il terzo giorno e muoiono il nono. Il fatto che i bovini della razza longhorn fossero portatori delle zecche (Texas tick) che causavano l’afta, rappresentò per il restante bestiame degli USA un grave pericolo, per molti anni.
Al suo ritorno, Chris dovette novamente combattere coi banditi che, questa volta, volevano il suo oro. A quel tempo i Texani si facevano pagare esclusivamente in dollari d'oro, perché disprezzavano la carta moneta. Nel corso di dieci anni Chris Columbus, come ormai veniva chiamato comunemente Slaughter dal Canada al Messico, portò centinaia di migliaia di capi di bestiame verso il Nord e divenne il “Trail Boss” più famoso e più temuto che mai ci fosse stato. Attaccare una mandria di Slaughter equivaleva a un vero e proprio suicidio. Quando nel 1876 Cynthia morì per il morso di un serpente velenoso, Christopher liquidò la sua casa a Palo Pinto, sulle colline.
Ormai le sue mandrie le portava quasi exclusivamente a Dodge City (La Regina delle città dei bovini). Lì conobbe, nel 1877, Carrie Averill (1861 – 1928), e la sposò. Il nomade e rude Chistopher Columbus Slaughter divenne sedentario e fondò nel Texas Occidentale, nel Panhandle, il suo famoso “Long-S-Ranch”. Ma anche qui il grand’uomo dovette conquistarsi ogni metro quadrato della sua terra coi pugni e con la sua pistola. 

Speciale Tex n. 8, giugno 1995. Disegno di Capitanio

 
Tex n. 296, giugno 1985. Disegno di Galep




Per ben due anni combatté contro ladri di bestiame, banditi e indiani - e le sue mandrie aumentarono di anno in anno. Egli comprò ben presto 200.000 acri di terreno dalla Ferrovia Texas-Pacific e intorno al 1880 il suo ranch si estendeva nelle Contee di Howard, Dawson, Borden e Martin. Nel 1881 comprò 300.000 acri di terreno dal Governo e fondò il “Running Water Ranch” nelle Contee di Castro, Lamb e Hale Country. Nel 1882 comprò 100 tori shorthorn di importazione, e li incrociò coi longhorn del Texas. Per questo motivo scoppiò una guerra sanguinosa fra lui e gli altri rancher, che terminò dopo 4 mesi, con la completa disfatta dei suoi avversari.







Il terribile uragano di neve del 1887 rovinò in una sola notte centinaia di rancher del Texas. Dopo tre giorni di tempesta, con una temperatura glaciale, Slaughter aveva più di 10.000 carogne nelle sue terre e le sue mandrie si erano disperse in tutte le direzioni. Ma la neve portò l’anno successivo la migliore erba che il Texas avesse mai visto. Christopher, anziché darsi per vinto, comprò 246.000 acri di terreno, investendo i suoi ultimi dollari in un nuovo allevamento della razza shorthorn, che fruttò un profitto tre volte maggiore dei longhorns, che pesavano solo 1.000 libbre in confronto alle 4.000 libbre degli shorthorn. Egli fondò il “Whiteface Ranch”, nelle vicinanze di Lubbock, e vi piazzò 20.000 bovini. Nella Hudspeth Country, nei pressi di El Paso, comperò 105.000 acri di pascoli e fondò un nuovo ranch. 

Tex n. 499, agosto 2005. Disegno di Villa

Tex n. 645, luglio 2014. Disegno di Villa

Zagor n. 363, ottobre 1995. Disegno di Ferri

Zagor n. 412, novembre 1999. Disegno di Ferri


Dovunque lo portassero le sue cavalcate, dovunque scorgesse della terra da pascolo egli fondava un ranch; così a Sonora, in Messico, nello Wyoming, nel Sud Dakota... Nel 1890 possedeva 1.000.000 di acri ed era il maggior contribuente del Texas. Incrociò le razze shorthorn e hereford creando in tal modo una nuova razza che ancora oggi esiste in America. Quando Christopher Columbus Slaughter divenne vecchio e le sue forze si fecero più deboli, la sua enorme proprietà terriera si smembrò a poco a poco.
Dopo la sua morte rimanevano solo alcuni ranch, che ancora oggi sono diretti dai suoi successori. Fra questi ranch c’è il famoso “Long-S” o “Lazy-S-Ranch”, a nord di Big Spring. In questo ranch c’è un vecchio ceppo di legno, nel quale Slaughter aveva una volta incastrato un’accetta, permettendo 1.000 dollari a chi sarebbe riuscitto a toglierla con un solo strappo.
Finora non ci è riuscito nessuno... cose dello Wild Old West...





Wilson Vieira


N.B. Trovate i link alle altre puntate della Storia del WEst su Cronologie & Index!

VOTATE I FUMETTI SF DI DIME WEB ALL'IICA 2015!

I fumetti fantascientifici di Costarelli & Manetti pubblicati da un anno su Dime Web partecipano a un prestigioso contest online, che può essere raggiunto su Animeclick! Se vi sono piaciuti - almeno un po'! - votateci e sostenete questo nostro progetto (codename: Mondi Paralleli) che presto avrà anche un'incarnazione cartacea (d.w.)





N.B. Trovate i link alle altre novità su Interviste & News!

L'ENIGMATICA TRIBÙ DI WILLER...

di Filippo Pieri

Sulla "Settimana Enigmistica" n. 4413 del 20 Ottobre 2016, a pag. 40, ci sono gli "Incroci obbligati". Una delle definizioni verticali chiede: una tribù dei fumetti di Tex Willer.


N.B. Trovate i link alle altre novità su Interviste & News!

giovedì 27 ottobre 2016

L'ULTIMO GIORNO: FUMETTO FANTASCIENTIFICO DI LUCIANO COSTARELLI & FRANCESCO MANETTI!

L'ultimo giorno, avventura in quattro tavole, è il decimo e, sul Web, ultimo fumetto - dopo La sentenzaAlbertEffetto collateraleAliIl tesoroIl lungo istante, Il grande scherzo, Profondo nero e A est dell'Eden - della serie fantascientifica (un progetto denominato "Mondi Paralleli") disegnata da Luciano Costarelli su testi del sottoscritto, partita qui nell'ottobre del 2015; e anche questa, come le precedenti otto, è una storia scritta esclusivamente per le colonne di Dime Web (le prime due, ve lo ricordiamo, sono una sorta di reboot di episodi apparsi oltre un quarto di secolo fa sulla fanzine Collezionare, dove soggetto e sceneggiatura sono immutati, mentre sono notevolmente cambiati i disegni)! L'accoglimento di queste brevi avventure con finale a sorpresa è più che interessante e ci ha spinti a decidere di concretizzare il ciclo di "Mondi Paralleli", che ben presto avrà un'incarnazione cartacea con succosi inediti, tra i quali spiccherà una storia extra "lunga" di otto tavole, e una prestigiosa prefazione. Vi ricordiamo che tale progetto editoriale può essere votato al contest online IICA 2015, cliccando sul nostro logo: potete leggere informazioni sugli autori e sulla serie. Vi invitiamo dunque a partecipare numerosi! Buona lettura! (f.m.)






 Luciano Costarelli & Francesco Manetti

N.B.: Trovate i link alle altre storie SF di Costarelli & Manetti su Cronologie & Index!

domenica 23 ottobre 2016

DYLAN DOG ANNO PER ANNO

Diamo i numeri 42 - Gli albi d'oro 5: Dylan Dog

di Saverio Ceri

Nei nostri resoconti annuali delle cifre bonelliane, citiamo spesso risultati del passato dei vari autori e dei vari personaggi della casa editrice di Via Buonarroti.Visto il buon risultato di pubblico di questi riassunti numerici pensiamo di far cosa gradita ai nostri lettori nel proporre gli "albi d'oro" delle varie collane bonelliane, ovvero la lista di tutti gli autori che anno dopo anno sono risultati essere i più pubblicati, e in un certo senso i più prolifici, sceneggiatori e disegnatori delle personaggi della Sergio Bonelli Editore. Ribadiamo, se ce ne fosse bisogno, che si tratta di graduatorie di quantità e non di qualità.
Dylan Dog nell'interpretazione di Lucio Parrillo


Stavolta, in pieni festeggiamenti per il trentennale di Dylan Dog, ci occupiamo dell'Indagatore dell'Incubo. 

Qui sotto nell'albo d'oro degli scrittori e degli illustratori dell' Old Boy, trovate evidenziati in bianco i migliori risultati annuali, e trovate dei colori di fondo diversi da autore a autore, per meglio mettere in evidenza i vari periodi creativi della serie.


Anno
Tavole
Sceneggiatore
Tavole
Disegnatore
Tavole
1986
288
Sclavi
288
Montanari & Grassani
96
Stano
96
Trigo
96
1987
1280
Sclavi
1088
Roi
320
1988
1260
Sclavi
884
Montanari & Grassani
380
1989
1256
Sclavi
545
Montanari & Grassani
376
1990
1346
Sclavi
796
Roi
222
1991
1332
Sclavi
862
Montanari & Grassani
188
Freghieri
188
Coppola G.
188
1992
1663
Sclavi
1099
Montanari & Grassani
282
1993
1583
Sclavi
1019
Casertano
188
Rinaldi R.
188
Siniscalchi
188
1994
1636
Chiaverotti
1006
Brindisi
316
1995
1602
Manfredi
470
Siniscalchi
316
1996
1618
Sclavi
612
Casertano
282
1997
1604
Sclavi
582
Roi
376
Freghieri
376
1998
1884
Ruju
674
Montanari & Grassani
282
Brindisi
282
1999
1882
Ruju
802
Montanari & Grassani
376
2000
1900
Ruju
818
Freghieri
424
2001
1900
Ruju
564
Freghieri
376
2002
1900
Ruju
866
Montanari & Grassani
282
2003
1900
Faraci
490
Freghieri
424
2004
1900
Barbato
584
Piccatto
348
2005
1900
Ruju
470
Freghieri
518
2006
1900
Barbato
518
Montanari & Grassani
376
2007
2028
Enna
306
Casertano
408
2008
2028
Ruju
474
Freghieri
348
2009
2028
Ruju
348
Montanari & Grassani
282
2010
2156
Di Gregorio
376
Freghieri
348
2011
2438
Marzano
470
Roi
536
2012
2438
Gualdoni
742
Freghieri
502
2013
2438
Gualdoni
530
Piccatto
376
2014
2512
Di Gregorio
630
Montanari & Grassani
282
Cossu
282
2015
2496
Barbato
376
Montanari & Grassani
282
Pontrelli
282
2016
2628
Di Gregorio
470
Montanari & Grassani
306
2017
2977
Mignacco
282
Montanari
173
2018
2636
Simeoni
470
Casertano
254

L'anno più "ricco" di tavole inedite per i lettori di Dylan è stato il 2017, ben 2977 tavole, comprese quelle dedicate a Groucho. 
Dai colori di fondo dell'albo d'oro, si nota come Tiziano Sclavi abbia  tenuto le redini della testata per i primi otto anni, stabilendo nel 1992 il record, ancora imbattuto, di 1099 pagine scritte in un solo anno per l'Indagatore dell'Incubo. Dopo due anni di interregno in cui prima Chiaverotti e poi Manfredi hanno dato una mano fondamentale, in termini di storie prodotte, alla collana, Sclavi torna ad essere l'autore più prolifico nel  biennio 1996-97. Dal 1998 il timone passa a Pasquale Ruju, che sarà l'autore di riferimento per circa un decennio. Nel frattempo  vince i suoi primi "scudetti" anche Paola Barbato, che è tornata "regina" degli sceneggiatori di Dylan solo recentemente, con la gestione Recchioni.


Dylan dog visto da Davide de Cubellis, che per il personaggio ha all'attivo solo una copertina 
Tra i disegnatori la costante sono Montanari & Grassani che ciclicamente, ogni 3-4 anni tornano ad imporsi come autori più pubblicati dell'anno, l'astinenza più lunga è stata per la coppia tra il 1992 e il 1998. Il risultato annuale migliore l'ha ottenuto Corrado Roi del quale furono pubblicate nel 2011, ben 536 tavole di Dylan Dog; oltre a Roi, solo Giovanni Freghieri è riuscito in un paio di occasioni sfondare quota 500 tavole annuali.


Dylan Dog visto da Nicola Genzianella.
Qui sotto trovate la classifica degli sceneggiatori e dei disegnatori che hanno vinto almeno uno "scudetto" di Dylan Dog, in ordine di numero di successi annuali ottenuti:


SCENEGGIATORI - Vittorie annuali
Sclavi
10
Ruju
8
Barbato
3
Di Gregorio
3
Gualdoni
2
Chiaverotti
1
Enna
1
Faraci
1
Manfredi
1
Marzano
1
Mignacco
1
Simeoni
1


DISEGNATORI - Vittorie annuali
Montanari & Grassani
13
Freghieri
9
Casertano
4
Roi
4
Brindisi
2
Piccatto
2
Siniscalchi
2
Coppola G.
1
Cossu
1
Montanari
1
Pontrelli
1
Rinaldi R.
1
Stano
1
Trigo
1


Il più "scudettato" tra gli sceneggiatori è Tiziano Sclavi con 10 vittorie annuali: difficilmente verrà superato in tempi brevi, vista l'odierna tendenza a spartire le tavole annuali tra i molti sceneggiatori che si occupano del personaggio.
Tra i disegnatori inevitabilmente i più vincenti sono Montanari & Grassani, visto che hanno il loro quantitativo annuale fisso di tavole da disegnare, grazie al maxi.
Appuntamento al prossimo Diamo i numeri.

Saverio Ceri

N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.