giovedì 9 giugno 2016

LA PERCEZIONE DEL CARTOONING SU "LE MARAVIGLIE DEL CÍNEMA" (UTET, 1961)

di Francesco Manetti




"La scala d'oro", ideata e curata da Vincenzo Errante e Fernando Palazzi, era una gloriosa collana di volumi per ragazzi (letteratura e cultura generale) pensata nell'Era Fascista e pubblicata dalla UTET fra il 1932 e il 1936 - per un totale di 93 titoli suddivisi in otto serie diverse, ristampate anche nel dopoguerra, con variazioni e aggiunte di libri. Nel 1959 fu inaugurata "La nuova scala d'oro": dieci serie di 12-15 volumi ciascuna, con titoli ripescati dalla vecchia sequenza e nuove aggiunte, fra cui il n. 14 (s. IX) Le maraviglie del cínema, di Alfredo Fabietti, il titolo che qui ci interessa, opera che tenta di spiegare la tecnica, il linguaggio e la storia del film ai giovani lettori. Il XVIII e ultimo capitolo del tomo è dedicato al cartooning e si intitola Il mondo magico dei disegni e dei pupazzi animati; all'interno di questo "mondo magico" lungo la bellezza di 11 pagine lo spazio riservato alla produzione disneyana è notevole (6 pagine, illustrazioni comprese). Qui di seguito potete leggere in scansione tutto l'intervento.

Il frontespizio del libro, all'insegna di Disney

pagg. 232-233

pagg. 234-235: notare "Betti-Bop", "Cocò", "Crazy Cat" e Popeye che "pappava un mazzo di asparagi"

pagg.236-237

pagg. 238-239: notare "Mycke Mouse"

pagg. 240-241

pagg. 242-243

Anche se il testo va letto pensando all'epoca in cui fu scritto (seconda metà degli anni '50) e al pubblico a cui si rivolgeva (ragazzini fino ai 14 anni), quel pubblico era forse ritenuto dall'autore molto più ingenuo di quanto effettivamente fosse. La storia del cinema d'animazione è narrata infatti con strabiliante pressapochismo e con  un insopportabile tono, melenso e sciropposo, palesemente canzonatorio e in registro di sfottò: l'autore pare quasi ridicolizzare il cinema d'animazione come sciocco e puerile intrattenimento e pare che si rivolga a una platea di minorati mentali - o poco ci manca. La confusione fra fumetto e pellicola regna sovrana, portando anche a una confusione di date (sulla nascita del sonoro, per esempio) e di personaggi (non si fa distinzione fra le varie serie di cartoni animati, come, per es., le Silly Symphony e i Mickey Mouse disneyani). Non si rinuncia a dare un'impronta politica al saggio e viene citato a piene mani il francese Georges Sadoul, noto attivista, autore di una partigiana Storia generale del cinema. Vengono ispirate proprio da Sadoul alcune perle fra le più graziose, tra cui: Topolino è un personaggio complesso e piuttosto contraddittorio, a somiglianza di certi ragazzi che cambiano umore a ogni cambiar di vento, ma, in fondo, di animo buono. Bah... E poi ci sono le mille inesattezze e gli sfondoni veri e propri: Betti-Bop (al posto di Betty Boop), Popeye che mangia mazzi di asparagi (al posto degli spinaci), Cocò (che sarebbe Koko the Klown), Crazy Cat (invece di Krazy Kat), Mycke Mouse (invece di Mickey Mouse), etc.
Le maraviglie del cínema va dunque letto con beneficio d'inventario, una cosa curiosa e buffa, mero reperto archeologico di saggistica giovanile.


Francesco Manetti


N.B. Trovate i link agli altri articolo "storici" su Cronologie & Index!

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