giovedì 11 febbraio 2016

DIME WEB INTERVISTA GRAZIANO ROMANI! (LE INTERVISTE XXIV)

a cura di Franco Lana

Uno dei beniamini dei lettori bonelliani, e di Zagor e Tex in particolare, è sicuramente il simpaticissimo Graziano Romani, valente musicista e cantautore italiano classe 1959, oltre che storico ed esperto della letteratura disegnata. Leggiamo dal suo sito ufficiale lo stralcio di biografia che fumettisticamente ci interessa più da vicino: 



Nel 2007 Graziano inizia a comporre e a registrare i primi brani che formeranno l’ambizioso progetto di un disco interamente dedicato a Zagor. Due stagioni dopo, sul finire di maggio 2009 l’editore Coniglio pubblica il primo libro di Graziano, scritto insieme a Moreno Burattini e intitolato Gallieno Ferri: Una Vita Con Zagor, opera biografico-critica sulla vita e le opere dell’artista e creatore grafico del grande eroe bonelliano. Questa attività letteraria lo porterà negli anni successivi a scrivere (sempre a quattro mani con Moreno Burattini) saggi sull'artista Giovanni Ticci e sull'editore-narratore Sergio Bonelli. Da solo scriverà poi i volumi L'arte di Galep e L'arte di Ferri entrambi editi da Panini Books. Finalmente nel 2009, dopo circa un anno di lavoro, vede l’uscita il disco Zagor King Of Darkwood, concept-album dedicato a Zagor, lo Spirito con la Scure amatissimo eroe dei fumetti d’avventura. In alcuni degli undici brani originali e in qualche traditional di origine irlandese e nordamericana trovano posto anche Andy White e Matthew Ryan. My name is Tex e Yes, I’m Mister No continuano in quello stesso solco, uno dopo l’altro, nel 2011 e nel 2014, e sono altre canzoni sospese tra avventura e sonorità nordamericane. Unendo mirabilmente musica e fumetto, è una trilogia fantastica e unica nel suo genere.
Buona lettura, dunque, con la nuova straordinaria intervista Made in Lana! (s.c. & f.m.)

 
DIME WEB - Ciao Graziano! Ci narri com'è nata la tua passione per i comics?

GRAZIANO ROMANI - È una passione che nel mio caso nasce con la fanciullezza. Avevo dei cugini più grandi che ricordo mi "passavano" pile di fumetti che loro avevano già letto e riletto, e per me era una pacchia! Ricordo che già da piccolino, intorno ai quattro anni, mi regalarono un grosso scatolone di fumetti "comici" principalmente Topolino libretto, quelli con la costolina quadrettata, ma anche albi tipo Tiramolla, Soldino eccetera... In quello scatolone ci dormivo letteralmente dentro, da piccolo! Poi iniziai a leggere i primi fumetti d'avventura, appassionandomi alle avventure di Capitan Miki e del Grande Blek, passando poi a Zagor, il Comandante Mark e Tex. Fui folgorato dai supereroi Marvel pubblicati dalla Corno, che iniziai timidamente a leggere anche "in inglese" comprando copie originali americane, quando riuscivo a scovarle nelle grandi città o nelle edicole in riviera. Ricordo ancora perfettamente il giorno in cui comprai il secondo albo in edizione americana della serie Kamandi del geniale Jack Kirby, in una edicola vicino a Rimini, davvero avvincente, si intitolava Year of the rat... Posso dire che anche grazie ai fumetti ho imparato la lingua inglese, e quello "slang" che spesso troviamo anche nei testi delle canzoni rock... Insomma i fumetti hanno accompagnato tutta la mia vita, rammento la fase da adolescente con Eureka e Alter Linus, e le prime copie del Metal Hurlant francese comprate da un libraio di Firenze che le importava direttamente... Ho sempre seguito e approfondito il fumetto come forma d'arte e non solo come svago, e ho imparato ad apprezzarne tutti i generi, da quello avventuroso a quello fantasy, a quello umoristico, a quello più "underground"... Ho molto amato Richard Corben, e anche il suo lavoro di illustratore che è stato anche utilizzato in alcune storiche copertine di dischi rock. E da qui si capisce che le mie passioni sono sempre state il fumetto e la musica, o viceversa!






DW - Quali sono, attualmente, i tuoi autori preferiti?

GR - Mah, leggo di tutto, sono molto curioso, e cerco di tenermi aggiornato sui tanti nuovi talenti in giro... ma tendo a preferire e spesso a rileggere le opere "classiche" del fumetto. E lo faccio inoltre anche per lavoro, ho scritto alcuni saggi e art-books su grandi autori del fumetto, e sono il traduttore di alcune collane di prestigiose ristampe di classici come il Prince Valiant del grande Al Foster, che faccio per l'editore Nona Arte... E sta uscendo anche uno splendido volume del personaggio Bravo for Adventure creato dal geniale Alex Toth, che ho tradotto recentemente, ed è edito per l'Italia... Roba grandiosa. È difficile ora fare una lista: tendo però a preferire opere di grandi illustratori, mi piace il disegno classico... È un po' come per la musica: ascolto di tutto, anche le cose attuali, ma poi vado a riascoltare sempre i classici, tipo il rock dei primi anni '70 oppure il soul che tanto mi ha insegnato, specialmente nella tecnica vocale. Sparo comunque una manciata di nomi: Jack Kirby, Steranko, Hal Foster, Moebius, Alex Toth, Carl Barks, Gil Kane, Romano Scarpa, Alex Raymond, Andrea Pazienza, Joe Kubert... ma questa lista dovrebbe essere molto più lunga!






DW - Sei l'autore di tre CD su altrettanti eroi dei fumetti, Zagor, Tex e Mister No. Cosa hai provato nel realizzarli?

GR - Ho creato queste opere sull'onda della passione sincera che ho per questi eroi della mia fanciullezza. È stata una grande emozione realizzarli, e sono onorato di aver avuto l'opportunità di essere stimolato e seguito dal grande Sergio Bonelli in persona, che da subito si dimostrò entusiasta delle mie proposte. Ne derivò anche una grande amicizia tra noi, Sergio era davvero straordinario. Prima arrivò Zagor King of Darkwood, poi My name is Tex e infine Yes I'm Mister No, un disco che ho concepito come un vero e proprio omaggio e un tributo all'indimenticabile Sergio "Nolitta" Bonelli. Gli ho dedicato una ballata, che ho voluto intitolare Soul traveler (to Sergio)... Queste opere mi hanno dato inoltre l'opportunità di collaborare con i tre grandi artisti Gallieno Ferri, Giovanni Ticci e Roberto Diso, e di guadagnarmi la loro stima e amicizia. Amicizia e sintonia che condivido da tanti anni anche con l'impareggiabile e instancabile Moreno Burattini.



DW - La tua passione per Zagor è nota a tutti. Zagor è un eroe positivo, come secondo me, Bruce Springsteen lo è per la musica, ma è un discorso che si estende molto in più in là, ovviamente, e riguarda tutta una particolare visione della vita stessa. Cosa vuoi dirci a riguardo?

GR - Hai ragione, riguarda proprio una ben precisa "visione della vita". Accostare i due esempi di Zagor e Springsteen come "guide spirituali" può, forse far sorridere, ma poi neanche tanto. È un discorso lungo, si parla di eroi, ma forse soltanto di uomini, con la loro forza e le loro debolezze, e con una determinazione e una fede incrollabile nei loro ideali, nella vita. Nelle storie narrate e nelle canzoni c'è molto da imparare, da emozionarsi, da crescere. Non si finisce mai di imparare, percorrendo strade come una certa Thunder Road o la lunga sterrata Strada che porta a Darkwood...




DW - Per concludere: sappiamo che sei al lavoro per realizzare un nuovo album su di un altro grande personaggio dei fumetti italiani. Ci puoi dare qualche anticipazione?

GR - Vedi, dopo quella che mi piace chiamare "la trilogia bonelliana" di eroi buoni, mi è piaciuto pensare a un quarto disco, il ventunesimo della mia discografia, stavolta dedicandolo a un "eroe noir"... Quel Diabolik tanto celebre e tanto affascinante, e parecchio musicale anche. Sì, perché ho scritto i dieci brani del disco collocando idealmente il personaggio all'inizio degli anni '70, quindi con un sound che evoca il classic-rock degli Who e Led Zeppelin, fino alle ballad cantautorali, alle influenze più europee e pop tipo quelle francesi e italiane, e un tocco anche di soul-afro-funk... Insomma è difficile descrivere a parole il sound complessivo del disco, ma sono davvero soddisfatto del risultato finale. Ho anche voluto interpretare tre brani scritti dal grande maestro Ennio Morricone, che realizzò per la colonna sonora del film Danger Diabolik del 1968. Il disco sarà di tredici brani quindi, e mi va di anticiparti anche il titolo: si chiamerà Diabolik genius of crime, e lo trovo fantastico , spero possa risultare gradito anche a tutti gli appassionati. La copertina sarà realizzata dal grande Giuseppe Palumbo, artista che rappresenta la "modernità" nella rappresentazione grafica dell'eroe creato all'inizio dei '60 dalle sorelle Giussani. E l'opera sarà edita da Panini Comics e distribuita nelle edicole, proprio come le precedenti tre, una collana che è quasi diventata un "format"... Rock&Comics, musica e fumetto, questa mia fase mi diverto a definirla così. E tengo sempre le maniche rimboccate, lo show deve andare avanti!



a cura di Franco Lana


N.B.
Trovate i link agli altri colloqui con gli autori in Interviste & News!

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