giovedì 1 ottobre 2015

IL RITORNO DI VINCENZO BERETTA. MARTIN MYSTÈRE 340

di Nicola Magnolia


Vincenzo Beretta visto da Alessandrini


Con il numero in edicola dal 12 agosto 2015, Vincenzo Beretta, dopo più di un decennio, torna a scrivere un episodio del Detective dell’Impossibile: la sua ultima storia realizzata per il personaggio risale infatti al 2003, con l’albo gigante n. 9 La città dei maghi, sempre disegnata da Giancarlo Alessandrini. Beretta, nato a Milano nel 1968, è ricordato per le numerose storie scritte per Zona X e Martin Mistère. Per il suo (attesissimo) ritorno l’autore ci regala un vero capolavoro, una storia densa, mai banale, infarcita di tanti riferimenti. L’episodio stizza un po’ l’occhio al Dylan Dog della golden age sclaviana: è molto evocativo, con atmosfere cupe... e l’immancabile omicidio con successiva indagine di genere giallo, il tutto cadenzato come un romanzo. Non a caso vediamo Martin al volante di un Maggiolino uguale a quello dell’Indagatore dell’Incubo.



Il precedente Martin Mystère di Beretta (2003)


Un racconto appassionante e coinvolgente e al contempo un racconto difficile, con solidi rimandi alla visione del mondo degli alchimisti. Solo un abile sceneggiatore come Beretta poteva mescolare e fondere vari generi narrativi in modo solido e lineare, nonché riuscire a parlare di un tema delicato come quello della pedofilia, con cautela e pudore. Inoltre, la solita verbosità del personaggio è sempre funzionale alla storia e ben modulata. L’avventura narra le vicissitudini di Clarisse Norman, una ragazza che vive tra i boschi del New Hampshire e si prepara per diventare psicoanalista. Durante una gita nelle foreste del nord, uccide senza ragione il suo ragazzo. Nel corso del processo viene dichiarata schizofrenica e rinchiusa. Clarisse è anche una fedele della religione neopagana Wicca, detta anche religione della natura, creata intorno al 1920 e resa pubblica nel 1954 negli Stati Uniti. Da segnalare che il titolo dell’albo è quello del saggio omonimo dello psicanalista svizzero Carl Gustav Jung (1875-1961), che scrisse numerosi trattati dedicati al linguaggio dell'alchimia.


L'opera di Jung che comprende il saggio Der philosophische Baum, fonte d'ispirazione per gli autori dell'albo


Per quanto riguarda i disegni, il creatore grafico e copertinista storico Giancarlo Alessandrini è una vera garanzia. Il suo originalissimo tratto si amalgama alla perfezione con il tipo di narrazione trattata e riesce a donare una caratterizzazione profonda dei protagonisti, non solo per i volti, ma anche per la gestualità, per gli atteggiamenti del corpo. Del resto, Beretta e Alessandrini sono un coppia collaudata, conoscono bene il character, poiché già autori in passato di memorabili storie del BVZM e Zona X. Ci sei mancato Vincenzo Beretta, speriamo di rivederti presto!


Martin Mystère n. 340,





Martin Mystère 340
L'ALBERO FILOSOFICO
Agosto / settembre 2015
pagg. 164, € 5,30
Testi: Vincenzo Beretta
Disegni e copertina: Giancarlo Alessandrini 
Rubriche: Alfredo Castelli


Nicola Magnolia


N.B. Trovate i link alle altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!
P.S. Potete leggere una scheda sul nostro recensore Nicola Magnolia in Chi diavolo siamo?

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