mercoledì 14 gennaio 2015

...E IL SETTIMO GIORNO CHARLIE RISUSCITÒ (SCHIZZANDO IN ITALIA A 200 EURO)!

di Francesco Manetti

Sembra passato un secolo dal sangue sparso il 7 gennaio 2014... e invece è trascorsa una sola settimana: la periodicità stessa di Charlie Hebdo. Il 14 gennaio 2014, sette giorni dopo il vigliacco assalto degli islamisti ai vignettisti armati solo di matita e voglia di sfottere, è sbucato in tutto il mondo Charlie Hebdo n. 1178, tirato in 3 (o addirittura 5) milioni di copie; le circa trecentomila allegate (con parziale traduzione) al giornale di Travaglio & Padellaro, Il Fatto Quotidiano, sono andate ben presto esaurite. Qualcuno ne aveva fatto incetta e le ha subito messe in vendita in rete a cifre esorbitanti: alla faccia della speculazione collezionistica e del mercimonio sulle tragedie! 


Charlie Hebdo n. 1178 esce in Francia



Dopo la compattezza iniziale, nata dallo schifo e dallo sdegno, gli opinionisti, i commentatori, i cittadini comuni si sono divisi. Ed è iniziato sui social network, nei siti d'informazione e altrove il rosario dei "se" e dei "ma"; intanto, dalle parti delle oceaniche adunate capeggiate dai politici della UE, il motto Je suis Charlie stava diventando una specie di mantra, di giagulatoria, di obbligatoria preghiera laica che tutti dovevano per foza recitare, pena il reclutamento morale fra gli amici dei terroristi...
A un certo punto la confusione era totale!
C'è chi ha detto che sulle credenze religiose non si scherza; che l'Occidente ha colpe da vendere nei confronti dell'Islam, sotto attacco ormai dai tempi di Saddam; che i terroristi sono il frutto di anni di politiche sbagliate da parte dell'America e dei suoi alleati (Israele compreso); che fomentare le "primavere arabe" ha portato anche a queste conseguenze, liberando schegge impazzite che prima erano tenute a freno da ferrei regimi; che Charlie Hebdo stava per chiudere (nonostante le richieste di finanziamenti del direttore Charb a Hollande) e che ora i danari pubblici si sono sbloccati (tanto da garantire "in perpetuo" - dichiarazioni ufficiali - le uscite del periodico); che si è subito speculato sulla gadgettistica; che alcune cover, come quelle con la Madonna che partorisce e quella con la Santissima Trinità che fa "il trenino", erano davvero troppo eccessive (ma una, quella dell'Italia trasformata in escremento, era una bufala internettiana, nella quale anche noi di DW siamo cascati); etc., etc. etc.

Lo stesso Charlie Hebdo ironizza sull'inflazionato motto (e sul mercato dei gadget che si è subito dischiuso)!


Se si rispettano i fumettisti (martiri e scampati) di Charlie Hebdo e le loro idee, si rispettino anche queste opinioni contrarie: lo stesso Fatto Quotidiano ospita tutta una serie di commenti sull'iniziativa dell'allegato - che vanno dal contrario Massimo Fini, all'entusiasta Vauro, al dubbioso Stefano Disegni...
Dunque, secondo me, il miglior modo per onorare il foglio "irresponsabile" (anticlericale, radicale, anarchico, eversivo, pornografico, irrispettoso, blasfemo...) Charlie Hebdo e i suoi morti, è di non farne un intoccabile oggetto di culto, un "garibaldi", un "padrepio" - cosa che gli stessi Charb, Wolinski, Cabu, Tignous e gli altri immolati sull'altare dell'odio islamista avrebbero certamente visto come un'offesa alla loro anima (o non-anima!) libera.


Poche ore dopo l'uscita il Charlie Hebdo nella "versione italiana" allegata al Fatto Quotidiano era offerto su eBay a 200 euro! Mah...


Eccoci dunque a sfogliare rapidamente insieme a voi il n. 1178 di Charlie Hebdo - volenti o nolenti "storico" -  e vedere un po' per cosa sono dovuti morire quei disperati fumettisti.
Salta subito agli occhi il taglio: irriverente contro ogni chiesa, contro ogni raggruppamento politico (con una predilezione verso il FN lepenista) e contro certi strati non "politicamente corretti" della popolazione (gli odiati cacciatori, per esempio). Questo numero è un po' edulcorato, un po'  "raffazzonato" - cosa comprensibile, vista la situazione - ma per quello che abbiamo visto e conosciamo di altre uscite, il toscano Vernacoliere - sotto certi aspetti - supera CH in quanto a "parolacce", caricature erotiche, prese di giro nei confronti della religione; e la mente va anche agli anni dell'università, quando circolavano certe fanzine ciclostilate in proprio dai goliardi che facevano rizzare in testa i proverbiali capelli! C'è da chiedersi: se questi tizi in nero si offendevano per due barzellette un po' volgari sui loro punti di riferimento sacri c'è davvero da stare attenti a parlare, a fare due battute sul tram, a ridere o a scherzare in giro, persino a mettere sul web questo post (oibò), visto che di questi "permalosi" ce ne sono sempre di più nelle nostre città... e non parliamo solo di "nuovi migranti", di "stranieri integrati", bensì anche di cittadini europei.

Una delle vignette in quarta di copertina si burla dei terroristi morti

Ma ora basta commenti "socio-politici"! Passiamo al periodico, illustrato dai superstiti e in buona parte confezionato con vignette postume (par di capire che alcune non siano del tutto inedite).


Vignette sataniche

Nulla si vede, a dire il vero, contro l'Islam o contro gli islamici, ma solo contro gli islamisti - più o meno armati. La verde copertina di Luz è dedicata al Profeta, com'era avvenuto tante volte: un Maometto che non si sa se perdona o se è perdonato (sta proprio qui la gag). All'interno sono tantissime le occasioni per farsi beffe dei jihadisti & Co.: arabi estremisti si lamentano che se fanno fuori quelli di CH poi, in paradiso, i giornalisti soffieranno loro le tanto agognate vergini; i combattenti francesi (i foreign fighters) in Siria vengono mandati dall'Isis a pulire i cessi perché hanno studiato nelle banlieue parigine e non sono abbastanza intelligenti per le missioni operative; gli islamisti vedono le loro donne rifiutare le regole del ramadan; etc. Si ride a tratti, ma cose tanto spaventose da generare rappresaglie sanguinarie pare proprio di non ravvisarle... Però andrebbe chiesto a un musulmano...


Vignetta postuma di Cabu: islamici, cattolici ed ebrei si spartiscono il mondo...



Vaticano alla gogna

La prima vignetta del giornale è dedicata a Suor Emmanuel, una religiosa e scrittrice francese, che parlò anche di masturbazione femminile: la battuta qui è irripetibile, ma siamo ancora sul livello dei simpatici "livornesacci" del Vernacoliere; ecco poi il Papa che saluta col pugno alla comunista; le divorziate che vanno a far la comunione; Gesù in croce che prende il sole sulla spiaggia; etc.

Le procaci divorziate vanno a far la comunione (postuma).



Politici buffoni

Di mira, tradizionalmente, quelli del Fronte Nazionale (CH sostenne la campagna a favore dello scioglimento del partito lepenista): ottusi, con nugoli di mosche sulle teste vuote, etc.: le solite cose. Hollande non viene risparmiato, mai: gli viene dato del pagliaccio anche per aver sfilato alla "marcia repubblicana" organizzata come omaggio alle vittime dell'ebdomadario! Il paginone centrale è dedicato infatti all'avvenimento parigino.


Quarta di copertina

Vale l'acquisto! Tredici vignette fulminanti dedicate al "fattaccio" del 7 gennaio: le magliette con l'inflazionato (sono proprio i redattori di CH a dirlo!) motto cucite dai poveracci in Bangladesh; i terroristi nell'aldilà che non trovano le vergini (se le stanno ripassando quelli di CH); gli attentatori che hanno paura di passare da intellettuali (avendo attaccato un giornale ed essendosi rifugiati in una tipografia); la morte che si abbona a CH (ma l'aveva fatta prima Vauro, a dirla tutta); e infine la più bella, quella con Wolinski diventato angelo che ringrazia perché... ce l'ha di nuovo duro!





Francesco Manetti


N.B. trovate i link alle altre occasioni non bonelliane su Cronologie & Index!

4 commenti:

  1. "il toscano Vernacoliere - sotto certi aspetti - supera CH in quanto a "parolacce", caricature erotiche, prese di giro nei confronti della religione"
    Francesco, una curiosità: ma quelli del Vernacoliere - giornale che non ho mai letto perché dalle mie parti non arriva - prendono in giro pure l'Islam o si limitano - come il "coraggioso" Vauro - al Cattolicesimo?

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    1. In realtà, più che il "Cattolicesimo", prendono in giro le gerarchie ecclesiastiche (picchiano duro soprattutto sul discorso della pedofilia) e certi miti (come Padre Pio). Molto puntano sulla politica e sulla satira sociale. Grande spazio è dedicato agli sfottò campanilistici, soprattutto contro Pisa e Firenze. Ci sono autori di grandissima caratura: in testa a tutti Camerini che è anche un grande direttore d'orchestra. Anche io lo leggo poco (più che altro leggo le raccolte), perché non tutto mi piace. Da gennaio 2015 ci collabora, con una sua rubrica fissa, anche Moreno! Quanto all'Islam e alle altre religioni del Libro, in Italia si tocca solo il Cristianesimo, è risaputo! Quanto alle altre etnie, in Italia si toccano solo i "caucasici", anche questo è risaputo. Stesso discorso per il genere sessuale e per le preferenze sessuali, etc. Praticamente in Italia possiamo fare satira solo su una certa fetta fetta di popolazione! Ma anche in Francia stanno cambiando le cose, dopo l'attentato, secondo me in peggio: per me la satira non dovrebbe avere limiti, anche se so che molti la pensano diversamente... Ti ricordo il macello che successe ai tempi di Hitler=SS di Vuillemin? Io sì, perché ci scrissi sopra anche un articolo per Comic Art. Volevano censurarlo perché non si poteva fare satira sull'Olocausto. OCCHIO! Non satira filonazista, ma satira anti-nazista! La censura francese nei confronti del comico Dieudonné, l'arresto, etc. rischia di danneggiare lo stesso Charlie Hebdo, perché si potrebbe cominciare a pensare che si possa fare satira contro tutti (Islam, Ebrei, Cristiani, Gay, politici, donne, etc.) ma solo con il patentino di progressisti!

      Francesco

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  2. Ci avrei scommesso che il Vernacoliere non toccasse l'Islam. Vuoi per conformismo politically correct, vuoi per paura, vuoi per una certa simpatia per i musulmani.

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  3. "La censura francese nei confronti del comico Dieudonné, l'arresto, etc. rischia di danneggiare lo stesso Charlie Hebdo, perché si potrebbe cominciare a pensare che si possa fare satira contro tutti (Islam, Ebrei, Cristiani, Gay, politici, donne, etc.) ma solo con il patentino di progressisti!"
    Chi ha un minimo di obiettività sa benissimo che la satira - in particolare quella che prende di mira religioni come l'Islam e l'Ebraismo, le minoranze etniche, gli omosessuali, le donne ecc. - è permessa solo se si ha, come dici tu, il patentino di progressisti. E' una verità lapalissiana.

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