sabato 21 giugno 2014

THE DARK SIDE OF TEX! "B": "BARON SAMEDI" & "BES"

di Massimo Capalbo

Doppia portata, stavolta, per The Dark Side of Tex! Due voci - dedicate al pingue Baron Samedi (dei "mitici" GL e Galep) e al piccolo Bes... piccolo ma infernale nano partorito dalla fantasia di Boselli e Letteri nel 1998! Il terzo dizionario bonelliano realizzato da Max Capalbo per Dime Web - che viene pubblicato in contemporanea all'Atlante di Mister No e agli Zagor Monsters - ha avuto fin da subito un grande successo di pubblico e di critica. Tra gli altri, parlano di noi il blog di Baltorr Zagor e altro, il portale Il Gatto con la Scure e il Diario di un Pessimo Autore: invitiamo i nostri lettori a seguire i link. Come corredo iconografico alle "premesse tecniche" abbiamo scelto alcune curiose, simpatiche e interessanti interpretazioni artistiche del Ranger - pescate con la Rete a strascico e citando ovviamente la fonte. Invitiamo però gli autori a segnalarci eventuali errori od omissioni. Ricordiamo che le illustrazioni che precedono le voci sono sempre scelte dalla redazione! (s.c & f.m.)

Il divertente Tex dello svedese (?) Emre, dal blog Drawzines!


LEGENDA 
  • I nomi in stampatello e grassetto rimandano a una voce dell’opera. Fanno eccezione i nomi del protagonista della serie, TEX, e quelli dei suoi pards – KIT CARSON, TIGER JACK, KIT WILLER - che sono sempre scritti in questo modo, tranne quando sono inseriti nei crediti di una storia o fanno parte del titolo di un libro (ad esempio: Atlante di Tex). 
  • Con l’unica eccezione di TÉNÈBRES, RAPHAEL, i personaggi dalla doppia identità sono stati indicati con la loro identità fittizia piuttosto che con il nome vero (ad es.: TAGLIATORE DI TESTE invece che BARRERA, JUAN; SVENTRATORE invece che BARLOW, SALLY).
  • Alcuni personaggi sono stati indicati con il soprannome piuttosto che con il nome vero (ad es.: COLORADO BELLE invece che MORROW, ALICE; EL MORISCO invece che JAMAL, AHMED). Riguardo al citato EL MORISCO, la voce a lui dedicata è stata inserita sotto l’iniziale del soprannome vero e proprio – quindi la M -, invece che sotto la E, cioè l’iniziale dell’articolo. 
  • Per quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni casi, il nostro titolo non coincide con quello usato abitualmente dai lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 265-268 viene indicata con il titolo del n. 267, Tex contro Yama, perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto a L’ombra di Mefisto (n. 265), La strega (n. 266) e I Figli del Sole (n. 268).

Il tenebroso Tex di Lorenzo Ladogana, da Deviantart.


 Nota sui collegamenti ipertestuali

The Dark Side of Tex è un "lavoro in corso" che si svilupperà nei prossimi mesi, abbracciando numerosi post - uno per ogni lettera dell'alfabeto - fino ad arrivare alla conclusione.
I collegamenti ipertestuali fra le varie voci non saranno dunque possibili tutti e subito... e vi spieghiamo subito perché!
Collegheremo con link diretti ogni riferimento ad altre voci dell'opera partendo necessariamente dalle voci già apparse.
Ci preme dunque ribadire e sottolineare che, non essendo possibile creare link a post futuri, ricostruiremo tutti i link a ritroso solo quando sarà possibile. I link saranno però sempre e soltanto fra URL diverse e non all'interno di uno stesso post. Vorrete perdonarci (e segnalarci!) eventuali errori e omissioni! I link - essendo come abbiamo detto sopra fra URL diverse - porteranno sempre e comunque all'inizio di un altro post e non esattamente alla voce di riferimento.
Per facilitare fin dall'inizio l'uso dell'opera, abbiamo creato una pagina apposita di collegamenti alle varie voci, alla quale potete accedere dovunque siate, andando sotto al logo Dime Web: anche in questo caso il link vi porterà al post giusto, scorrendo il quale troverete in un attimo la voce cercata!


Tex sulla "prima neve" del disegnatore brasiliano Ronald Guimarães, da Deviantart.




B
BARON SAMEDI
BES





BARON SAMEDI

Così si fa chiamare il barone Jean de Lafayette, principale alleato di MEFISTO nella storia Terrore sulla savana (G. L. Bonelli [sog.&scen.] – A. Galleppini [dis.], nn. 93-95). Calvo e grasso, Lafayette è un ricco piantatore haitiano che è stato rinchiuso dai suoi famigliari nel manicomio di Flagstaff (Arizona) a causa delle sue deliranti manie religiose. Suggestionato da OTAMI, un sacerdote VUDU, e soprattutto dalla figlia di questi, la bella LOA, egli – già schizofrenico di suo – si è addirittura convinto di essere, per l’appunto, Baron Samedi (il Signore dei Cimiteri, una delle maggiori divinità VUDU), tanto da aver costruito nella sua piantagione, dilapidando il patrimonio di famiglia, un tempio pieno di idoli fabbricati in oro e ornati di diamanti. Evaso assieme a MEFISTO dal manicomio, grazie all’aiuto di OTAMI e LOA nonché del possente Dambo, Lafayette si rifugia con il negromante nelle foreste della Florida, in un tenebroso castello. Partendo da qui, il barone crea un regno VUDU, il Regno del Grande Serpente, ponendo a sua difesa una sorta di esercito formato da decine di fanatici guerrieri che indossano pelli di giaguaro e agiscono sotto l’esperta guida di Dambo

Tex n. 93, luglio 1968. Disegno di Galep

Il tenebroso castello del barone Jean de Lafayette alias Baron Samedi – TEX 93, p. 29



Al pari dei loro alleati, il barone e MEFISTO coltivano il folle sogno di liberare la Florida dalla presenza dei bianchi, ma non hanno fatto i conti con i quattro pards, che – saputo della fuga dei due dal manicomio e della seria minaccia da essi rappresentata - s’imbarcano subito per Tampa. Dopo aver respinto gli attacchi dei vuduisti, i Nostri raggiungono Fort Myers e stringono alleanza con gli indiani Seminole, i quali, proprio per aver rifiutato di allearsi con Lafayette, sono stati attaccati dai guerrieri di Dambo e costretti ad abbandonare il loro villaggio. TEX ordina ai Seminole di incendiare la foresta, in modo da togliere ai loro nemici il vantaggio di combattere su un terreno a essi favorevole. Davanti alle fiamme, infatti, Dambo e i suoi uomini sono costretti ad abbandonare la foresta e a rifugiarsi nel castello del barone. Una volta che l’incendio si è estinto, i due pards si dirigono assieme ai soldati del capitano Horty verso il suddetto castello, nei cui sotterranei c’è una grotta dove Baron Samedi ha fatto ricostruire il suo tempio haitiano, trasferendovi tutti gli idoli in esso presenti. Per fermare TEX, MEFISTO decide di invocare l’aiuto degli spiriti malvagi e - accompagnato dal barone - scende nella grotta, dove però si accorge subito che i diamanti che ornavano gli idoli sono stati rubati.


Tex n. 94, agosto 1968. Disegno di Galep

Il barone con Mefisto, Loa e Otami – TEX 94, p. 76


Il negromante non tarda a capire che a farlo sono stati OTAMI e LOA: i due, infatti, sono fuggiti (a fermarli, nella palude, saranno i Seminole). Le accuse di MEFISTO contro LOA scatenano la rabbia del barone, il quale non riesce a credere che la donna lo abbia tradito. Incapace di ragionare, Lafayette aggredisce il suo alleato, stringendogli le mani al collo. Proprio in quel momento, però, le Giacche Azzurre prendono a cannonate il castello, provocando la morte di Dambo e dei suoi guerrieri, nonché – come scopriremo nel prologo de Il figlio di Mefisto (G. L. Bonelli [sog.&scen.] – A. Galleppini [dis.], nn. 125-128) - quella dello stesso barone, il quale viene schiacciato proprio da uno degli idoli presenti nella grotta-tempio. Ancora peggiore sarà la sorte di MEFISTO, ma di questo parleremo nella voce dedicata al negromante.
Curiosità: Baron Samedi è uno dei pochi cattivi della saga che TEX e i suoi pards affrontano e sconfiggono senza mai incontrarlo direttamente né vederlo in faccia.


Baron Samedi si scaglia contro Mefisto nei sotterranei del suo castello – TEX 95, p. 24



Il barone muore sotto il peso di un idolo vudu – TEX 125, p. 17

Il vevé (disegno simbolico) del vero Baron Samedi



BES

Divinità minore dell’antico Egitto, rappresentata come un nano barbuto dal volto leonino, il corpo robusto e le gambe arcuate. Ne Il ritorno del Morisco (M. Boselli [sog.&scen.] – G. Letteri [dis.], nn. 452-454), a impersonare il demone Bes è l’implacabile sicario dei Figli di Horus: un nano dall’aspetto mostruoso, che emette sinistri ruggiti e la cui specialità è lo strangolamento.


Tex n. 454, agosto 1998. Disegno di Villa

L’inquietante Bes emette uno spaventoso ruggito – TEX 452, p. 101

Bes uccide uno dei guardiani del museo del professor Guillermo – TEX 454, p. 20


Possiede infatti una forza erculea e unghie simili ad artigli. Essendo pure un ladro di tombe, è lui a rubare materialmente, per conto della setta, la mummia di AKHRAN, dopo aver ucciso i due fellah (uno strozzandolo, l’altro facendolo addirittura morire di paura) al servizio di EL MORISCO e dei suoi amici Octave e Davids. Bes uccide anche il rigattiere messicano che ha venduto al professor Guillermo la suddetta mummia (che dall’Egitto è finita, dopo una complessa vicenda, in America) e le due guardie del museo privato dell’egittologo. Tenta inoltre di strangolare - sempre nel museo di Guillermo - Eusebio, che si salva in modo fortuito grazie a EL MORISCO: quest’ultimo infatti, per sfuggire a Sekhmet, cade addosso a Bes, liberando il suo maggiordomo dalla stretta fatale del nano.
Il terribile Bes muore nel finale della storia, dopo un lungo corpo a corpo con TEX, che avviene nella camera sotterranea – kiwa - del Pueblo, proprio mentre in superficie i Figli di Horus si apprestano a sacrificare Miguel e Juanita. E’ una sequenza assai emozionante, una delle più belle dell’episodio: il nano si dimostra infatti un avversario durissimo per il ranger. Lo vediamo incassare con noncuranza i pugni di TEX (i quali, come sappiamo, sono tutt’altro che leggeri), serrare le sue dita d’acciaio sul collo dell’eroe, e - quando sembra che il Nostro sia riuscito a scaraventarlo nel pozzo che si trova al centro della kiwa - aggrapparsi alle sue gambe, con l’intento di trascinarlo giù assieme a lui. Alla fine, però, a precipitare è solo Bes, dato che TEX riesce fortunatamente a trovare un appiglio. 


Il terribile nano tenta di strangolare Tex – TEX 454, p. 90

I pugni del ranger fanno il solletico a Bes – TEX 454, p. 92


Curiosità: Nella scena in cui EL MORISCO ed Eusebio vengono inseguiti dallo spaventoso nano, il primo, credendo di avere a che fare con il vero dio Bes, dice al suo maggiordomo che questi è il servitore del dio dei morti, capitano dei demoni del sonno!... . Ciò però non deve far pensare che Bes fosse una divinità malefica, anzi: egli era considerato il protettore delle famiglie, dei bambini e delle partorienti. Infatti, gli Egizi usavano tenere vicina al letto la statuetta di Bes proprio per difendersi dal malocchio. Ad ogni modo, il Bes texiano è un villain azzeccato, senza dubbio uno dei più singolari nemici che il ranger abbia mai affrontato.

Tex si sbarazza fortunosamente dell’implacabile avversario – TEX 454, p. 95

Bassorilievo del dio Bes tra le rovine di Dendera (Egitto)


Massimo Capalbo


N.B. trovate i link alle altre voci di The Dark Side of Tex andando sul Navigatore!

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