sabato 5 gennaio 2013

ADDIO A DECIO CANZIO

di Saverio Ceri e Francesco Manetti


Ritratto di Decio Canzio, opera di Graziano Origa


Ieri 4 dicembre 2013 se ne è andato Decio Canzio, storico direttore generale di Via Buonarroti, eminente fumettista e storico dell'epopea garibaldina. Ai famigliari e agli amici di Decio, Dime Web  porge le più sentite condoglianze.

L'avevamo più volte incontrato di persona, a Milano, com'è ovvio; è una volta persino all'estero, a Lugano, in occasione di una mostra dedicata a Tex, alla quale lo staff di Dime Press aveva partecipato al gran completo. E ci era sempre sembrato un uomo tutto d'un pezzo, serio, completamente votato al suo lavoro e al fumetto. Fu nel suo ufficio che, anni fa, conoscemmo un personaggio allora quasi mitico, il Tiziano Sclavi di Dylan Dog.

Ricordi, ricordi...

Moreno Burattini nel suo blog Freddo Cane lo commemora con uno splendido pezzo; noi di Dime Web lo vogliamo invece ricordare riproponendo una vecchia puntata di Diamo i numeri, tutta incentrata sulla sua figura di autore, realizzata in occasione del quarantesimo anniversario del suo connubio con la Bonelli.


Magnifica cover di Franco Donatelli per il primo albo bonelliano firmato da Decio Canzio come sceneggiatore. 

L’esordio fumettistico in realtà porta la data febbraio 1973, quando giunse nelle edicole italiane L’artiglio del mostro, 111° albo della Collana Cow-Boy, la testata che pubblicava le avventure del Piccolo Ranger; a voler essere più precisi la collaborazione con la futura Sergio Bonelli Editore era iniziata 16 mesi prima, nell’ottobre 1971, quando uscì sotto l’etichetta Cepim il primo tomo della Collana America, prestigiosa serie di volumi da libreria che traduceva nella nostra lingua alcuni tra i più bei saggi dedicati al mondo della frontiera americana; Decio Canzio ne era il curatore.
Fumettisticamente parlando il nome di Canzio rimane legato al Piccolo Ranger, dato che, dopo Andrea Lavezzolo, il creatore del personaggio, Decio ne è stato il più prolifico autore. Tra una storia e l’altra di Kit Teller, l’ex direttore generale della casa editrice trova il tempo di scrivere il finale della serie di un altro eroe teen-ager (Tim Carter, protagonista di Un ragazzo nel far West”), di tenere a battesimo la prestigiosa collana Un uomo un’avventura (scrivendone il primo numero, L’uomo del Nilo, illustrato da Sergio Toppi) e di esordire su Zagor. Il tutto negli anni Settanta. Successivamente Decio Canzio ritorna a scrivere fumetti in sole tre occasioni: per la sua ultima avventura dello Spirito con la Scure, nel 1982, e per due storie di Tex nel 1994.

Ma veniamo ai numeri: 44 le storie scritte da Canzio per un totale di 7505 tavole. Di queste, quattro sono firmate... a quattro mani: due con Nolitta, una con Lavezzolo e un'altra con Nizzi.
Sei le collane che hanno ospitato le sue storie:

Collana Cow Boy               5741 tavole
Zenith Gigante                1125
Tex                                    342
Collana Rodeo                    169
Un uomo, un’avventura      96
Collana Araldo                     32

Tradotto in personaggi:

Il Piccolo Ranger             5773 tavole
Zagor                              1125
Tex                                   342
L’esploratore scomparso    96
Un ragazzo nel Far West     73
L’Uomo del Nilo                  48
L’Uomo del Messico           48


Numero d'esordio firmato Decio Canzio per la prestigiosa collana Un uomo, un'avventura.

L’avventura più lunga scritta da Decio Canzio è Incontro a Soda Springs, 305 tavole pubblicate dal numero 171 al 174 della Collana Cow-Boy. La storia più corta è sempre del Piccolo Ranger, ma pubblicata curiosamente sulla Collana Araldo. Si tratta de “Il documento segreto”, 32 pagine edite in appendice al n°99 della testata del Comandante Mark.

L’anno più prolifico per l’ex direttore è stato il 1977, in cui si vide pubblicate ben 1447 tavole, su quattro serie diverse, risultato che gli valse anche il secondo posto nella graduatoria di quell’anno - alle spalle di Nolitta. Lo stesso piazzamento lo aveva ottenuto anche l’anno precedente, ma con 1273 tavole, e prima ancora nel 1974 con 1184 tavole. Nel decennio 1970-1979 è stato il terzo sceneggiatore per tavole pubblicate, dietro Nolitta e G.L. Bonelli.

Attualmente Decio Canzio occupa il 23° posto della classifica generale degli sceneggiatori bonelliani. Nel 1979 aveva raggiunto addirittura il quarto posto assoluto.

Tra i suoi 12 "compagni d’avventura" - i disegnatori che hanno tramutato in immagini i suoi scritti - il più assiduo è stato Francesco Gamba, con cui ha realizzato un totale di 3412 tavole per due personaggi, Il Piccolo Ranger e Zagor: quasi la metà della sua produzione.
Questa è la classifica completa:

Gamba               3412,5  tavole
Buffolente         1514
Bignotti              764
Ardigò                 450
Donatelli             340,5
Fusco                  244
Ferri                    238        
Segna                  220
Letteri                  98
Ticci A.                 96
Toppi                    96
Merati                   32

Terminano qui le cifre bonelliane, legate alla carriera del Canzio sceneggiatore.
Un doveroso omaggio a uno dei più grandi nomi del fumetto bonelliano, soprattutto per il suo fondamentale lavoro redazionale.

Sit tibi terra levis.

Saverio Ceri e Francesco Manetti


N.B. per altri dati bonelliani andate sulla pagina Diamo i numeri.

1 commento:

  1. Mi spiace davvero tanto... Una figura fondamentale nella storia della SBE e un autore di sceneggiature validissimo. Indimenticabile il suo lavoro per il Piccolo Ranger. Ciao Decio. Franco Lana

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