giovedì 4 ottobre 2012

SERGIO BONELLI: TRENTAQUATTROMILA PAGINE IN INCOGNITO

Diamo i numeri 19

di Saverio Ceri

Diciannovesima puntata di “Diamo i numeri” nella sua versione telematica, la prima sulle pagine di questo nuovo blog. Ringrazio Moreno Burattini per aver ospitato su Freddo Cane in Questa Palude questa rubrica fino ad oggi e per aver pazientato tutte le volte che ho consegnato in ritardo il pezzo promesso. Anche stavolta, puntualmente in ritardo, a poco più di un anno dalla scomparsa di Sergio Bonelli, Diamo i numeri rende omaggio alla sua carriera di sceneggiatore, per la quale preferiva firmarsi, com’è noto, Guido Nolitta. Il ritardo in questo caso è voluto: nei giorni scorsi sui media, e sulla rete in particolare, chi ha frequentato e  ha lavorato fianco a fianco con Sergio Bonelli, ha ricordato l’uomo, più che l’editore o lo sceneggiatore; parlare del suo lavoro, come regola di questa rubrica, attraverso cifre, dati e curiosità numeriche, proprio nell’anniversario della scomparsa mi sembrava un po’ fuori luogo.

Sergio Bonelli ritratto da Claudio Villa

Come non farsi riconoscere 

Guido Nolitta non è l’unico pseudonimo che Sergio Bonelli ha usato per introdursi nell’universo bonelliano, senza sfruttare la fama del genitore da una parte, e senza rischiare imbarazzanti paragoni dall’altra. Il tempo ha dimostrato che all’altezza del grande G.L. Bonelli in realtà lo era,  ma a meta degli anni cinquanta il mito dell’editore/sceneggiatore doveva ancora essere scritto, e per non creare confusione nei lettori, Sergio fece il suo esordio nella case editrice di famiglia col nom de plume Annalisa Macchi; realizzò in quella occasione le didascalie di Ciuffetto Rosso , un albo della “collana capolavori” illustrato da Roy D’Ami. Evidentemente questo pseudonimo femminile, che per commentare un libro illustrato poteva anche andare, non lo riteneva adatto per firmare dei fumetti, si creò quindi l’alter ego sceneggiatore  Guido Nolitta. L’origine del nome resta a oggi un mistero, lo stesso Bonelli in un’intervista a pubblicata su Ink 22 dice: “Delle volte sono convinto di averlo scelto per caso, aprendo le pagine di un libro e puntando il dito ad occhi chiusi; altre volte racconto – ma non sono mai sicuro – che fosse un soprannome datomi da uno zio materno, uno di quei nomignoli che non hanno nessuna attinenza con la realtà, che non hanno una vera ragione d’essere”.
L’esordio come scrittore di fumetti avviene tre anni dopo, nell’agosto del 1958,  con il decimo e ultimo episodio della serie a striscia Verdugo Ranch. La serie di produzione argentina, ma affidata ai pennelli italiani di Ivo Pavone, viene pubblicata sulla prima serie della collana Frontiera e viene tradotta, o meglio adattata, per i primi nove episodi proprio dallo stesso Sergio Bonelli che, prima di chiuderne l’avventura editoriale, vuole scriverne una puntata, facendola illustrare da Franco Bignotti. 


Cover dell'ultimo albo di Verdugo Ranch, striscia d'esordio di Nolitta. Disegno di Franco Bignotti (c) Sergio Bonelli Editore



Sul numero successivo del quindicinale, che per l’occasione riprende da uno la numerazione, dando vita alla seconda serie della collana, la stesso Nolitta, sempre in coppia con Bignotti, lancia il suo primo personaggio “Un ragazzo nel Far West”.  Da quel giorno e per oltre cinquant’anni (le ultime tavole a lui attribuibili sono state appena pubblicate sull’almanacco dell’Avventura 2013), Guido Nolitta ha accompagnato centinaia di migliaia di lettori nel  mondo dei personaggi da lui creati e non solo, ma ha anche fatto avvicinare al fumetto, soprattutto col suo Zagor, innumerevoli schiere di ragazzi, compreso il sottoscritto.


Le tavole

Con poco meno di 34.000 pagine a fumetti che portano la sua firma, Guido Nolitta è il terzo sceneggiatore, come numero di tavole prodotte, nella storia della sua casa editrice: non male per uno “sceneggiatore della domenica”, come a volte si definiva. Il numero preciso è difficilmente stimabile, anche perché in molte occasioni delle storie da lui iniziate sono state portate a termine da altri, e mente in alcuni casi sappiamo esattamente quando avviene il passaggio di consegne, in altre non è così scontato. Un paio di anni fa, in occasione di una delle prime puntate di questa nuova incarnazione di “Diamo i numeri” pubblicata sul blog di Moreno Burattini, lo stesso Bonelli sollevò delle perplessità sul numero di tavole complessive che gli avevo attribuito, preparai così un dettaglio storia per storia con la ricostruzione di quel conteggio, e tramite  Moreno lo feci pervenire nelle mani di Sergio. Non ho mai saputo fino a che punto quella ricostruzione lo avesse convinto. Il numero finale però non deve essere lontano dalla realtà visto che i dubbi di attribuzione vertono su poche pagine di otto delle 192 storie realizzate da Nolitta per la Bonelli. Restano fuori dal calcolo le 18 storie brevi (per un totale di 128 tavole) pubblicate da altri editori.  Il “numero della discordia”, aggiornato a oggi, è 33863,67 tavole, dove il virgola sessantasette significa semplicemente che ai tempi in cui i fumetti si pubblicavano a strisce Nolitta ne ha realizzata una quantità non divisibile esattamente per tre. Qui di seguito trovate le tavole in questione divise per serie o personaggio.


1° Zagor                          14526 tavole
2° Mister No 10928,5
3° Tex                             5199
4° Un ragazzo nel far-west  972,33
5° Il piccolo ranger              785,67
6° Cico                              632
7° Il giudice Bean                340
8° River Bill                        166,5
9° Il ribelle                         128
10° I tre marines                   82
11° L’Uomo del Texas            48
12° Verdugo Ranch               26,67
13° Anubi                            12
13° Voudou                         12
15° Mister Bo                        5

Qui di seguito, invece la suddivisione delle 128 tavole pubblicate da altri editori, comprese quelle sul primo volume degli “Archivi Bonelli” recentemente dato alla stampe da Rizzoli Lizard:

1°Mister No 62 tavole
2° Tex 54
3°Zagor 10
4°Mister Bo 2

Nonostante la dichiarata predilezione per Mister No, Nolitta risulta essersi dedicato più a Zagor, di cui comprese le disavventure di Cico, ha realizzato oltre 15.000 tavole. 
Singolare la vicenda editoriale de “I tre marines” che seppur pensati “a strisce”  furono prima pubblicati su un albo formato “gigante”, ovvero in appendice a Tex Gigante 2a serie 23/26, e solo qualche mese dopo ristampati e portati a termine in appendice alle strisce di Tex.  Proprio questa semisconosciuta avventura iniziata da Nolitta e proseguita da Missaglia è una di quelle su cui personalmente ho più dubbi soprattutto perché non ho mai potuto verificare l’esatto numero delle strisce direttamente sugli albi e il numero di tavole che ho attribuito a Nolitta è ricostruito “a tavolino” su varie cronologie.

Da Ciuffetto Rosso a River Bill: Tutti gli eroi nolittiani nell'interpretazione di Claudio Villla. (c) Sergio Bonelli Editore

Compagni d’avventura

Ventinove i disegnatori che hanno tramutato in immagini i racconti scritti da Nolitta, ve li elenchiamo in ordine di tavole realizzate: 


1° Ferri                     9033,33 tavole
2° Donatelli              4852,83
3° Bignotti               4492,33
4° Diso                    4489,5
5° Di Vitto               2200
6° Ticci                    1302,83
7° Galep                   1292
8° Fusco                   1177
9° Gamba F.             1006,67
10° Nicolò                   890

11° Letteri                  779
12° Pini Segna             548
13° Tarquinio              468
14° Monti                    237
15° Giolitti                  201
16° Bianchini              195,5
17° Crivello                 157
18° Busticchi-Paesani  150
19° Santucci                 85,5
20° Missaglia V.             82
21° Chiomenti Bros.      73,33
22° Cubbino                 54,33
23° Dell'Uomo               47
24° Civitelli                   28
25° Tenenti                  16,5
26° Celoni                     5


Da notare che oltre due terzi delle tavole realizzate dall’editore/sceneggiatore sono state illustrate dai primi 4 in classifica: gli amici di una vita; da Bignotti, che lo ha tenuto a battesimo editorialmente parlando, e col quale diede vita alla sua prima serie, a Ferri co-creatore della sua serie di maggior successo; da Donatelli, primissimo collaboratore che durante la guerra seguì Sergio e la madre editrice, in una casa-redazione d’emergenza in Liguria, a Diso, il migliore interprete dell’amato Mister No e del suo mondo. Tra i disegnatori che hanno illustrato storie brevi edite in ambito extra bonelliano segnaliamo anche un trentesimo collaboratore: Claudio Villa, che ha all’attivo due tavole autoconclusive di Tex.

Ultima Tavola di Mister Bo, realizzata da Fabio Celoni in memoria di Sergio Bonelli




Palmares e record

Nolitta oltre a essere sul podio assoluto degli sceneggiatori della sua casa editrice, è a oggi il detentore del record di tavole pubblicate in un solo anno solare; nel 1976, infatti vennero stampate ben 2770 tavole firmate Nolitta, che, per la cronaca, rappresentarono il 44,6% della produzione dell’intera casa editrice di quell’anno. Per dare un’idea di quanto sia irraggiungibile quel traguardo, basti ricordare che il secondo miglior score in questo senso appartiene a Nizzi che nel 1989 si vide pubblicate 2269 pagine, ben cinquecento in meno rispetto all’exploit nolittiano di tredici anni prima. Superare le 2000 tavole in un anno, inoltre è cosa abbastanza rara, tant’è che solo in nove occasioni qualcuno vi è riuscito: 4 volte Boselli, 3 Nizzi e una ciascuno  Piani e, appunto, Nolitta. 
Nolitta, infine, è risultato essere lo sceneggiatore più prolifico, in ambito bonelliano, per sette anni consecutivi tra il 1975 e il 1981: Praticamente è come vincere 7 scudetti di fila. 

Saverio Ceri

N.B. Trovate i link alle altre puntate di Diamo i numeri nell'apposita pagina!

1 commento:

  1. "Verdugo ranch"! :lol: ^^
    Mitico Sergio! Le sue storie mi hanno catturato e mi emozionano ancora! ^^

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